mercorelli grillo

PERDERE IL LUME DELLA REGIONE - NELLE MARCHE IMPLODONO I 5 STELLE SULL'ALLEANZA CON IL PD. E DIRE CHE NEL 2018 I GRILLINI RIUSCIRONO A BATTERE L'UOMO FORTE MINNITI CON UN CANDIDATO CHE ERA STATO DI FATTO ESPULSO PRIMA DEL VOTO PERCHÉ BECCATO DALLE ''IENE'' A TENERSI I SOLDI DEI RIMBORSI. SENZA ALLEANZA PD-M5S, IL CENTRODESTRA È FAVORITO PER STRAPPARE LA REGIONE AI DEM…

 

Carlo Cambi per ''La Verità''

 

mangialardi

Almeno nelle Marche siamo alla dissoluzione dei 5 stelle. Il gruppo consiliare alla Regione non esiste più dopo una clamorosa scissione determinata dai contrasti interni in vista delle prossime regionali. Forse i pentastellati non hanno considerato che ai tempi della prima Repubblica imperante Arnaldo Forlani si diceva che le Marche anticipano le tendenze nazionali. Fu indubitabilmente così ai tempi del Caf (Craxi-Andreotti-Forlani) è stato così nella seconda Repubblica con il coalizzarsi «nel rispetto delle diversità» dei nipotini di Togliatti con i più fervidi frequentatori di sacrestie.

 

E oggi? Oggi siamo all' implosione del Movimento 5 stelle che in riva all' Adriatico ha avuto clamorosi successi e altrettanto rovinose cadute. Basti dire che alle regionali del 2015 Gianni Maggi, allora candidato presidente e oggi commissario liquidatore dei 5 stelle, prese il 21,7% dei voti saliti alla vertiginosa percentuale del 35,5% nelle politiche di due anni fa con un risultato da fare invidia alla Dc dei tempi belli e poi precipitati al 18,43 alle europee di un anno fa.

 

pergolesi m5s

Ma stando ai sondaggi oggi nelle Marche i grillini rischiano di essere il Movimento del 5 per cento, non delle 5 stelle. Cosa è accaduto? Si è determinata una scissione in vista delle prossime elezioni. I parlamentari marchigiani hanno imposto la scelta pentastellata di correre da soli alle regionali. Una scelta per la verità maturata fin dal marzo scorso quando sulla piattaforma Rousseau sono stati scelti i candidati con l' indicazione di Gian Marco Mercorelli come candidato governatore grillino delle Marche. Quando Nicola Zingaretti ha fatto le solite avances per trasferire l' alleanza Pd-5 stelle da palazzo Chigi alle urne regionali proprio dalle Marche è arrivato il primo no con una dichiarazione dello stesso Mercorelli che non lascia adito a dubbi: »Quelle del Pd sono stupidaggini».

 

 

Anche perché il Pd nelle Marche ha fatto una mossa a sorpresa: ha cambiato la legge elettorale consentendo l' ingresso in Consiglio regionale solo ai due candidati governatori con più voti. Una legge elettorale che comunque entrerà in vigore nel 2025 pensata proprio per tagliare fuori i pentastellati o costringerli ad allearsi. E questo ha scaldato gli animi.

m5s gianni maggi

 

Ma ecco che a sorpresa si è arrivati alla frattura in seno al Movimento. A determinarla è il fatto che il centrodestra - i sondaggi lo danno in vantaggio i 8 punti - alla fine ha schierato Francesco Acquaroli di Fratelli d' Italia come candidato Presidente.

 

Ebbene il leader storico dei 5 stelle Gianni Maggi è insorto: «Stiamo consegnando le Marche alla destra, non possiamo non costituire un fronte comune per arginarla. Come abbiamo fatto a Roma per fermare Salvini dobbiamo fare ad Ancona». Questo appello poteva fare un po' breccia nei pentastellati duri e puri fin quando in campo c' era la candidatura dell' ex rettore dell' Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi che si presentava come «civico» sorretto dal Pd.

 

mangialardi andrea orlando

Ma il Pd che ha deciso di non ricandidare il governatore uscente Luca Ceriscioli ha liquidato in fretta questa ipotesi affidandosi a un suo uomo: Maurizio Mangialardi sindaco di Senigallia. Di fronte a un «funzionario» totalmente organico al Pd che da oltre 30 anni governa le Marche la base dei 5 stelle ha detto: niente alleanze. Maggi sconfitto ha sbattuto la porta. Con lui è uscita dal gruppo consiliare anche Romina Pergolesi.

 

Entrambi sono confluiti nel misto mentre gli altri due consiglieri pentastellati, Piergiorgio Fabbri e Peppino Giorgini hanno sciolto il gruppo grillino annunciando che daranno vita ad un nuovo gruppo in continuità con quello pentastellato. In attesa di sapere se - sempre ammesso che si voti - dopo il 20 settembre le Marche passeranno al centrodestra e se il Movimento avrà ancora un seggio in Regione.

luca ceriscioli 2mercorelli grillo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?