draghi di maio giorgetti

IL PIANO DRAGHI DOPO L'ESTATE - GIORGETTI HA MESSO ''LA SUA BOTTIGLIA NEL MARE''. QUANDO LA CRISI IMPATTERÀ SUL PAESE, LEADERSHIP DEBOLI E INCAPACI DI GUIDARE IL PROCESSO, SARANNO MESSE ALLE STRETTE DA UN PASSAGGIO CHE SI PREANNUNCIA TRAUMATICO. E SI RIVOLGERANNO A DRAGHI CON L'IDEA DI UN GOVERNO RI-COSTITUENTE. PER SPIAZZARE VIA GLI EGOISMI DEI SINGOLI PARTITI

Francesco Verderami per il ''Corriere della Sera''

 

«La bottiglia è nel mare», dice Giorgetti. Dentro c' è un messaggio di cui tutti conoscono il contenuto. E per quanto il mare della politica sia in tempesta, la bottiglia resta a galla in attesa che «le cose maturino», che la corrente la spinga fino a riva. Allora si capirà che «non ci sono alternative» a un governo di unità nazionale con Draghi premier.

salvini giorgetti

 

Il vice segretario della Lega non è il solo a pensarlo, ma comprende che oggi i più importanti esponenti della maggioranza non possano condividere pubblicamente i suoi convincimenti, sebbene anche loro siano consapevoli che l' attuale governo ha ben poche chance di reggere il crash-test economico al quale il Paese deve prepararsi. E per quanto smentiscano subordinate all' attuale esecutivo, sostenendo che dopo c' è solo il voto, i colloqui bipartisan su come affrontare l' imminente emergenza sono il segreto di Pulcinella del Palazzo.

 

In questa fase sospesa, ognuno continua legittimamente a coltivare le proprie aspirazioni: da Zingaretti che immagina di vincere le elezioni con il Pd primo partito e Conte che assorbe il Movimento, fino a Berlusconi che accarezza il sogno del Colle mentre si lamenta perché «la crisi ha dimezzato la pubblicità sulle reti Mediaset».

angelo tofalo silvio berlusconi giancarlo giorgetti

 

L' idea però che tutto sia cambiato, emerge anche negli ultimi giochi concessi al tatticismo. L' altro giorno Renzi, per esempio, proprio mentre incassava il riconoscimento politico dal premier, in attesa di incassare anche sulle nomine, al telefono con esponenti grillini e democratici chiedeva: «Pensate davvero di andare avanti con questo governo, sapendo che in autunno sareste costretti a rincorrere le aste dei Bot andate male?». Si è sentito rispondere che «non ci sono le condizioni oggi». Valeva più di un' ammissione.

 

«La bottiglia è nel mare», sospinta dalla corrente che pure Conte prova a contrastare. Ma la sua speranza che l' Europa disponga «subito» un trilione di euro per il Recovery fund, si infrange sugli scogli di Bruxelles e in quel «spero molto presto» che Gentiloni è costretto a pronunciare. È tale la dimensione dei problemi, che in fondo il problema non è il premier, per quanto Giorgetti si conceda una battuta sull'«azzeccagarbugli che si è ingarbugliato».

 

lagarde draghi mattarella

Il punto è che la pandemia ha sorpreso l' Italia mentre non aveva recuperato ancora il Pil perso durante la crisi del 2008: unico Paese tra i Grandi in questa condizione. Perciò non deve sorprendere se l' analisi di Franceschini, che teme la «vampata assistenzialista», coincide con quella di Giorgetti: «Il metadone somministrato all' economia assistita, può rivelarsi mortale».

 

Fonti autorevoli raccontano che Draghi sia stato contattato da rappresentanti di vari partiti. Tutti sanno che l' ex presidente della Bce non si farebbe trascinare nelle manovre di Palazzo, e tutti si sono ripromessi di richiamarlo quando dal Palazzo arriverà una richiesta collettiva, unita alla garanzia che nessuna forza pretenderà di staccare dividendi nel giro di pochi mesi: la necessità di rimettere mano al sistema, a partire da una radicale revisione della spesa pubblica, non si concilierebbe con manovre di piccolo cabotaggio in Parlamento. Se il messaggio della «bottiglia» venisse accettato, non nascerebbe un gabinetto tecnico ma un governo con «la forza della politica» che si spenderebbe a favore di un disegno ri-costituente.

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

L' interrogativo è se la politica sia in grado di fornire queste assicurazioni. «Non è facile, non sarà facile», riconosce Giorgetti: «Ogni partito avrà i suoi problemi da risolvere». E certo ci saranno resistenze. Ma come spiega uno dei maggiori dirigenti del Pd, «quando la crisi impatterà sul Paese, leadership deboli e incapaci di guidare il processo, saranno messe alle strette da un passaggio che si preannuncia traumatico. E si rivolgeranno a Draghi. Allora si capirà che gli avvertimenti del Quirinale contro una crisi di governo al buio, erano un modo per spiegare al Parlamento che in questa fase emergenziale può muoversi solo usando la sfiducia costruttiva».

 

L' emergenza è iniziata e i cittadini non fanno più distinzioni. Se n' è accorto un esponente della Lega, chiamato da un imprenditore che gli chiedeva di «fare presto» con i decreti. «Ma noi siamo all' opposizione». E l' altro, gridando: «Non me ne frega un c... Sbrigatevi».

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...