LA PIATTAFORMA PROGRAMMATICA ''SALVINI PUZZA'' DELLE SARDINE SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA PIETRA MILIARE: IL PAPEETE! - DOPO BOLOGNA, I FONDATORI GUARDANO A MILANO MARITTIMA PER CHIUDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE. MA LA CAMPAGNA ELETTORALE DI CHI, VISTO CHE NON HANNO MAI CITATO BONACCINI? NON L'HANNO FATTO PERCHÉ COSÌ POSSONO DIRE CHE ''LORO NON SONO UN PARTITO'', MA L'OBIETTIVO OVVIAMENTE È FAR VINCERE LUI

-

Condividi questo articolo


sardine a. bologna sardine a. bologna

 

Francesca Schianchi per “la Stampa

 

«Sembrava dovesse piovere, invece anche il tempo ci aiuta». Dal palco stanno facendo le prove, altrove in Emilia diluvia, e invece lì, eccolo, uno sprazzo di sole nella grande piazza VIII Agosto: ha ragione la sardina fondatrice Giulia Trappoloni, mentre indaffarata organizza gli ultimi dettagli di questo pomeriggio.

 

Solo due mesi fa i quattro ex coinquilini che non ne volevano sapere di sovranismo riempivano piazza Maggiore; ora sono uno accanto all' altro a gestire questo maxi concerto, sul palco davanti a 40 mila persone a chiudere una serata di musica e interventi, gli Afterhours e i Marlene Kuntz, i Subsonica e Marracash, il regista Pif con una maglietta della Padania - «vesto vintage» -, i Modena City Ramblers che fanno esplodere la piazza sulle note di «Bella ciao» e gli Skiantos che scatenano gli applausi riadattando «mi piacciono le sbarbine» in «mi piacciono le sardine».

sardine a. bologna sardine a. bologna

 

«Noi abbiamo già vinto riportando la gente nelle piazze», commenta entusiasta Mattia Santori, il portavoce delle Sardine, conteso tra una dichiarazione ai giornalisti e un selfie, «la nostra speranza è che queste piazze si traducano in partecipazione politica. Torniamo a votare, alle ultime regionali l' affluenza si è fermata al 37%, è anche colpa nostra. Chi partecipa non perde mai». La partecipazione qui c' è: lo slargo si riempie, anche il parco della Montagnola laggiù in fondo, sventolano cartelli «sono un gretino e un sardino» e il classico «Bologna non si lega».

 

bologna, sardine contro salvini bologna, sardine contro salvini

C' è gente da tutta la regione ma anche da fuori, da Brescia, da Como «perché noi sappiamo come governa la destra», dalla Puglia. Che poi diventino voti nelle urne, chissà: in larga parte l' anima della piazza è di centrosinistra, e allora il candidato dovrebbe essere il dem Stefano Bonaccini, che da lontano manda un abbraccio, ma qui nessuno lo cita, è una piazza che può aiutarlo da cui lui è completamente assente, «è l' unico che neanche per vie traverse ha mai provato a contattarci», rivela Santori, mentre qualcuno «dei Cinque stelle anche di spicco lo ha fatto».

 

sardine a bologna sardine a bologna

«Per tante persone siamo la vera prima alternativa al sovranismo», motiva il successo dell' iniziativa il portavoce. Sa bene, il giovane economista in scarpette da tennis, un maglione sull' altro per difendersi dal freddo e raffiche di domande su tutti gli argomenti («la Gregoretti? Voterei per il sì al processo a Salvini») che non finisce qui. «È una grossa responsabilità che non era prevista all' inizio». Perché se anche tra una settimana fosse la Lega a vincere, se anche diventasse presidente della loro regione Lucia Borgonzoni, «noi non molleremo, siamo un' onda inarrestabile». E allora, da questa piazza piena si comincia a ragionare.

 

mattia santori mattia santori

Per obiettivi successivi: intanto, stasera alle 19 saranno a Bibbiano, un' assemblea pubblica con la cittadinanza per chiedere cosa fare, se organizzare giovedì una piazza di sardine contemporanea a quella del Carroccio. E poi c' è da lavorare alla chiusura della campagna elettorale, venerdì, per la quale stanno pensando a un colpo a effetto: a metà tra sfida e provocazione, potrebbe essere al Papeete di Milano Marittima, il bagno reso famoso l' estate scorsa da Salvini, il luogo dove le sardine si riuniranno per l' ultima volta prima del silenzio elettorale.

 

Ma cosa sarà questo movimento dopo la battaglia campale dell' Emilia? «A febbraio gireremo i territori, conosceremo fisicamente i gruppi». Un mese per approfondire i rapporti tra persone che fino a due mesi fa erano sconosciuti.

mattia santori con sergio echamanov mattia santori con sergio echamanov

Ci sarà anche l' annunciato incontro con il premier Giuseppe Conte: «È positivo che un presidente del consiglio voglia ascoltare le piazze - interviene un' altra sardina, il 28enne bolognese Lorenzo Donnoli - mi auguro lo faccia per ascoltarci e impegnarsi a cancellare gli orridi decreti in-sicurezza».

 

Ma le sardine sperano anche in un altro appuntamento, con i vertici di Facebook Italia. Per discutere con loro di odio in rete, di come poter intervenire soprattutto in occasione delle campagne elettorali, di quel Daspo social evocato e già molto criticato.

 

L' 8 marzo, poi, sarà la data dell' incontro nazionale. Per diventare cosa? «Noi fondatori di Bologna pensiamo che la direzione del partito non sia quella giusta», sempre Santori. Ma questo patrimonio di energie e entusiasmo da qualche parte dovrà andare. Parlare con la sinistra, con il Pd di Zingaretti e la sua proposta di un campo largo? Santori lo ha già detto, ha apprezzato l' apertura.

 

mattia santori a piazza san giovanni 1 mattia santori a piazza san giovanni 1

«Nel momento in cui si fanno delle proposte può essere normale che dalle forze di maggioranza arrivino risposte... Ma io non penserei a un vero incontro, piuttosto contatti informali». Tra le sardine serpeggia la curiosità di capire cosa farà il Pd. «Parlarsi prima o poi sarà inevitabile», dice qualcuno. E qualche parlamentare Pd, come la deputata modenese Giuditta Pini, è in piazza con le amiche. «Ne parleremo, è probabile che abbia senso un incontro», ammette Donnoli. Un passo alla volta, per trovare il proprio mare in cui nuotare.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…