Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
L'Italia è fra i Paesi "colpevoli" di spingere il debito mondiale e dovrà fare maggiori sforzi di bilancio per i prossimi due anni. Il Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale presentato ieri a Washington nell'ambito degli Spring Meeting […] accende un faro su Roma alla luce dei dati sul debito pubblico, differenti e meno rassicuranti di quelli contenuti nel Def, sempre sotto il 140% del Pil nei prossimi quattro anni. Nel 2024 il debito italiano, invece, si attesterà secondo il Fmi al 139,2 per cento per poi salire progressivamente dal 140,4 del 2025 sino al 144,9% nel 2029.
Una netta risalita dopo il 2021 e il biennio 2022-2023. Sono cifre che fanno dire a Victor Gaspar, il responsabile dei dossier fiscali del FMI, che «sarebbe importante un credibile aggiustamento di bilancio per mettere il debito su una traiettoria di calo sostenibile». L'Italia è insieme a Stati Uniti e Cina uno dei Paesi finiti sotto la lente degli esperti di Washington. Gaspar ha definito il Belpaese «un Paese dove c'è per tradizione una preoccupazione per il mercato delle obbligazioni e per lo spread».
ITALIA - GLI INTERESSI PASSIVI SUL DEBITO PUBBLICO
Nel report si sottolinea come quest'anno ben 88 Paesi andranno alle elezioni, e gli anni elettorali sono per consuetudine marcati da un aumento delle spese. Le politiche di bilancio tendono a divenire più flessibili e la conseguenze è un aumento del debito. […]
Il deficit negli anni elettorali tende a superare le previsioni di 0,4% del Pil se paragonato a quanto accade negli anni con un minor numero di elezioni. […] Sul caso italiano, il responsabile del Dipartimento degli Affari fiscali del Fondo ha osservato che nel nostro Paese ci «sono pressioni di spesa associate, ad esempio con l'invecchiamento della popolazione, nonché la necessità di investimenti i tecnologie green e nel digitale».
Implicito il richiamo del Fmi a mantenere la barra dritta. Gaspar ha parlato di «sforzi per salvaguardare le finanze pubbliche e ricostruire cuscinetti di bilancio». Nel 2023 il debito globale ha toccato il 93% del Pil, il 9% in più rispetto ai livelli pre pandemia. […] Il timore del Fmi è che senza un'inversione di tendenza fra qualche anno il livello del debito globale sarà al 100% del Pil. […] I conti dell'Italia finiranno, dopo quanto pubblicato dall'Fmi, sotto giudizio delle agenzie di rating: S&P darà la sua valutazione domani; mentre in maggio toccherà prima a Fitch e quindi a Moody's».