giuseppe conte matteo salvini

PIOVONO MILIARDI (E CEMENTO) – CI VOLEVA IL VIA LIBERA ALLA TAV PER SBLOCCARE 50 MILIARDI PER LE OPERE PUBBLICHE: IL CIPE HA TOLTO IL “TAPPO” BUROCRATICO PER STRADE, FERROVIE, SCUOLE E OSPEDALI – AL VIA MANUTENZIONE STRAORDINARIA, INVESTIMENTI E FONDI STRUTTURALI BLOCCATI DA ANNI, COMPRESO ANCHE UN PIANO ANTI DISSESTO IDROGEOLOGICO: ECCO GLI INTERVENTI PIÙ IMPORTANTI...

opere pubbliche 5

Antonio Castro per “Libero Quotidiano”

 

Una iniezione di grandi opere per rilanciare il Paese, sbloccare le risorse rimaste a poltrire in qualche capitolo di bilancio (alcune per lustri) e tentare di invertire la tendenza alla crescita omeopatica del Pil. Se è vero che le costruzioni e le grandi opere hanno un effetto leva potente sulla crescita economica e sull' occupazione, c' è da augurarsi che il "tappo" burocratico tirato via dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), possa avere un potere di rilancio.

salvini conte

 

Tanto più che tutta l' Italia ne ha proprio bisogno. Nei progetti sbloccati ieri da Palazzo Chigi figurano strade, scuole, ponti, ferrovie e ospedali. Un pacchetto di misure che sblocca - come ha sintetizzato il vicepremier Matteo Salvini - circa «50 miliardi di euro di opere pubbliche». E così dopo le trivelle della Tav in Val di Susa dovrebbero prendere a girare le betoniere e a riaprire i cantieri. E infatti il Comitato interministeriale ha sbloccato 36 miliardi per autostrade e strade e circa 15 miliardi per le ferrovie.

opere pubbliche 4

 

SUPER MANUTEZIONE

Una bella botta di quattrini. Che dovrebbe riversarsi un po' su tutta Italia. Basta sfogliare l' elenco degli interventi (e verificarne le date), per rendersi conto da quanto stavano nel congelatore della burocrazia ministeriale. Ad esempio il contratto di programma 2016-2020 tra ministero delle Infrastrutture e Anas con un piano di manutenzione straordinario di ponti, viadotti e gallerie per complessivi 36 miliardi di investimenti di cui 31,2 finanziati e 4,7 da finanziare.

 

tav lavori linea torino lione

E visto che non ci facciamo mancare niente - salvo lamentarsi poi che non abbiamo le risorse - spuntano fuori «risorse aggiuntive da allocare per 12,5 miliardi. Sbloccati per miglioramenti anche i cantieri per le tratte autostradali A4 Venezia-Trieste, A23 Palmanova-Udine, A28 Portogruaro-Conegliano, A57 tangenziale di Mestre. Il Cipe ha approvato inoltre il progetto definitivo del tratto Grosseto-Siena della Due Mari.

PEDEMONTANA1

 

Se le strade vanno rimesse in sesto anche le ferrovie hanno l' occasione per rifarsi il maquillage. Arriva finalmente il via libera al Contratto di Programma di RFI 2017-2021 (anni 2018/2019). Che detto così sembra uno scioglilingua ma che tradotto si dovrebbe concretizzare in circa 15,4 miliardi di euro (di cui 7,3 miliardi di euro di investimenti da fondi di legge di bilancio 2019 e 5,9 miliardi da legge di bilancio 2018), oltre a 2,2 miliardi di FSC 2014-2020.

 

tav lavori torino lione

Vale a dire fondi strutturali di quasi 15 anni fa. Ma c' è anche la Pedemontana Lombarda il collegamento A4 Jesolo e Litorali. Se sulla riapertura dei cantieri autostradali e ferroviari si conta, non meno importanti è la procedura per sbloccare i fondi per gli «interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico». Vale a dire la messa in sicurezza di un Paese che frana al primo acquazzone. Spetterà questa volta ai governatori delle Regioni (in «qualità di Commissari straordinari delegati), gestire i 263 interventi già individuati e giudicati «immediatamente cantierabili entro il 2019». Il budget assegnato è di oltre 315 milioni di euro.

 

opere pubbliche 1

Ma c' è dell' altro. Dal Piano operativo Sport e periferie, alla riprogrammazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) della Regione Campania, a un' integrazione del Piano Operativo infrastrutture per l' Aeroporto di Reggio Calabria (da 25 milioni), e la messa in sicurezza delle aree portuali di Palermo e Castellammare di Stabia (rispettivamente 39 e 35 milioni).

 

ponte morandi demolito

PIANO ANTI DISSESTO

Se i ponti crollano e i treni non riescono a viaggiare non che gli ospedali stiano tanto meglio. E infatti circa 4 miliardi di euro dovrebbero essere spesi per la ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario. Anche le quattro ex centrali nucleari verranno (forse) bonificate.

 

opere pubbliche 3

Così come dovrebbero finalmente essere utilizzate le risorse residue già assegnate per l' Edilizia residenziale pubblica e i fondi per la ricostruzione post sisma in Abruzzo. C' è solo da augurarsi che sia la volta buona. Che i cantieri non vengano solo inaugurati ma aperti. E che questa doccia di cemento e acciaio porti in dote una crescita economica robusta.

opere pubbliche 2opere pubbliche 7LA DEMOLIZIONE CONTROLLATA DEL PONTE MORANDIPEDEMONTANA2PEDEMONTANAPEDEMONTANA4PEDEMONTANA3ponte morandi genova 1ponte morandi genova 2opere pubbliche 6

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO