pnrr recovery giorgia meloni raffaele fitto

SUL PNRR IL GOVERNO INGRANA LA SESTA. MA RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE – PALAZZO CHIGI CHIEDE ALLA COMMISSIONE UE IL PAGAMENTO DEGLI 8,5 MILIARDI DI EURO DELLA SESTA RATA DEL RECOVERY – FITTO ASSICURA CHE I 37 TARGET RICHIESTI DA BRUXELLES SONO STATI RAGGIUNTI – MA GLI INVESTIMENTI VANNO A RILENTO E IL GOVERNO NON È TRASPARENTE SUI NUMERI DEL PIANO – IL CAPO ECONOMISTA DI S&P, SYLVAIN BROYER: “L'ITALIA DEVE METTERE A TERRA IN TEMPO UTILE I SOLDI DEL PNRR, FINORA SI È VISTO BEN POCO DEI POSSIBILI VANTAGGI STRUTTURALI

1 - L'ITALIA ACCELERA SUL PNRR E CHIEDE LA SESTA RATA MELONI: "I PRIMI A FARLO"

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

raffaele fitto giorgia meloni

«Siamo in una fase assolutamente positiva, con le difficoltà di spesa che caratterizzano il nostro sistema Paese. La discussione è tra bicchiere mezzo pieno e bicchiere mezzo vuoto, io penso che sia decisamente mezzo pieno». Il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto è ottimista sulle prossime tappe del Pnrr, con il governo impegnato a portare a compimento il Piano entro il 30 giugno 2026 […]

 

Ieri, la cabina di regia sul Piano presieduta dalla premier Giorgia Meloni ha comunicato agli enti locali che i 37 target della sesta rata sono stati raggiunti e quindi verrà chiesto il pagamento previsto alla Commissione europea di 8,5 miliardi di euro, che si aggiungeranno alla quinta rata, pari a 10,6 miliardi di euro, attualmente in fase di verifica da parte di Bruxelles.

 

raffaele fitto giorgia meloni

«Siamo pienamente nella seconda fase», dice Fitto, quella caratterizzata dagli investimenti concreti che devono essere tradotti nei territori. Eppure la spesa va a rilento e il governo continua a non essere pienamente trasparente su quelli che sono i numeri del Piano. Al 31 dicembre del 2023, l'esecutivo ha certificato di aver speso 43 miliardi di euro, solo il 22% delle risorse disponibili. In due anni bisogna riuscire a spendere altri 150 miliardi di euro.

 

Il dato dei 43 miliardi è ritenuto sottostimato dal ministro, tuttavia ancora non si ha una stima aggiornata delle operazioni inserite sulla piattaforma Regis dalle varie amministrazioni. «Il meccanismo della spesa si è messo in moto», assicura Fitto senza fornire precisazioni, e rimandando i numeri dell'avanzamento della spesa «alla prossima relazione semestrale che presenteremo entro luglio».

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

Il ministro di Fratelli d'Italia non risponde alle domande su un suo futuro come Commissario europeo e ribadisce di voler andare avanti «step by step» nell'attuazione del Pnrr. In attesa della richiesta di pagamento della sesta rata, l'esecutivo confida di incassare a breve i 10,6 miliardi della quinta che farà salire complessivamente le risorse ricevute a oltre 113 miliardi sui 194,4 stanziati dalla Ue per il Piano italiano. Poi, riferisce Fitto, già nei prossimi giorni «attiveremo l'attività di verifica e rendicontazione dei 69 traguardi e obiettivi della settima rata, pari a 18,5 miliardi di euro».

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

La vera sfida sarà però quella di fine anno, quando occorrerà centrare tutti gli obiettivi del 2024 che, tra spostamenti e modifiche, sono decisamente aumentati. La premier Giorgia Meloni rivendica il lavoro svolto dall'esecutivo: «Siamo la prima nazione in Europa a richiedere il pagamento della sesta rata, dopo essere stati anche i primi a richiedere la quinta. L'Italia è al primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr».

 

[…]

 

Le opposizioni parlano di «propaganda» e invitano Meloni e Fitto, invece di festeggiare, «a chiedere scusa agli italiani». Il deputato del Pd Piero De Luca ricorda che «la spesa dei fondi è molto in ritardo e ci sono parecchi ministeri come il Mit di Salvini che addirittura ha speso solo il 15% dei fondi assegnati». […]

 

2 - SYLVAIN BROYER L'ECONOMISTA DI S&P: "DOVETE SPINGERE AL MASSIMO PER CRESCERE FINORA SUI RISULTATI STRUTTURALI SI VEDE POCO"

Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

Sylvain Broyer

«L'Italia deve spingere sul Pnrr per crescere. Ma attenzione: finora si è visto poco dei possibili vantaggi strutturali». Sylvain Broyer, capo economista europeo di S&P Global, fa il punto su come leggere la congiuntura dell'area euro. E lancia un messaggio diretto all'Italia.

 

La crescita anemica, dopo la stagione del Superbonus e degli incentivi a pioggia, potrebbe tornare a essere protagonista in Italia. Serve dunque più risolutezza. Anche a livello europeo, che ha la possibilità di liberare risorse per gli investimenti attraverso il completamento dell'Unione dei mercato dei capitali.

 

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

La Commissione europea ha messo sotto osservazione l'Italia per il suo disavanzo. La crescita è bassa, in molti sperano nei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quali sono le priorità per Roma?

«Il Paese è in procedura per deficit eccessivo. Tuttavia, la priorità è che i finanziamenti del Next Generation EU siano investiti in tempo utile e in modo da aumentare la produttività e avere effetti moltiplicatori positivi. Finora, con quanto è stato fatto, è difficile riscontrare benefici strutturali».

 

Il nuovo Patto di Stabilità può limitare lo spazio fiscale e quindi limitare la crescita?

Sylvain Broyer

«Attualmente abbiamo cinque Paesi dell'eurozona sotto monitoraggio dal momento che non rispettano le regole fiscali. Sapevamo che tali regole sarebbero state reintrodotte dopo la pandemia. Ed è estremamente importante, soprattutto per i mercati finanziari, che queste vengano rispettate. Penso che in futuro vedremo più discussioni tra alcuni Stati membri e la Commissione Europea sulle regole di bilancio».

 

Abbiamo bisogno di più investimenti?

«L'Europa ha sicuramente bisogno di rilanciare gli investimenti, perché ha accumulato un significativo divario rispetto all'economia statunitense. Ma ci sono modi per aumentare gli investimenti in Europa senza mettere a dura prova le finanze pubbliche. Uno di questi, è la realizzazione dell'Unione dei mercati dei capitali. […]  Quasi il 20% dei risparmi europei sono investiti in titoli in debito estero, quindi l'Europa non è carente di capitale».

 

 

paolo gentiloni giancarlo giorgetti christine lagarde fabio panetta g7 economia stresa

Il divario è ampio sui due lati dell'Atlantico.

«Sapete che le azioni europee sono 200 punti base più costose di quelle statunitensi? E perché? Semplicemente perché l'architettura del mercato azionario in Europa è troppo frammentata, troppo piccola, troppo costosa».

 

[…]

 

Cosa aspettarci dalla Bce?

«Ci aspettiamo un taglio per ogni trimestre fino a raggiungere il tasso di deposito, che sarà del 2,5% entro il terzo trimestre del 2025».

 

L'inflazione?

«Non tornerà al 2% facilmente e con rapidità».

janet yellen christine lagarde

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…