la banda dei 4. - grillo renzi salvini. - berlusconi x

E POI SI LAMENTANO SE I CITTADINI SCHIFANO LA POLITICA - IN UNA SETTIMANA TUTTI I PARTITI HANNO DIMOSTRATO CHE IL KAMASUTRA FA LORO UN BAFFO CAMBIANDO OGNI 5 MINUTI POSIZIONE - SALVINI È PASSATO DALLA CRISI ALLE CAREZZE, DAL "CORRO DA SOLO" A FI - RENZI HA APERTO AI NEMICI 5S - GRILLO DA “SALVINI È UNO DI CUI CI SI PUÒ FIDARE” A “SALVINI HA PRESO IN GIRO L'ITALIA!”, E ANCORA: “TRADITORE!”

Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

salvini grillo

Dunque, «il governo non è a rischio ». Matteo Salvini, 14 luglio 2019. «Ma in realtà qualcosa si è rotto: elezioni subito, i 5 Stelle sanno dire solo di no». Sempre Matteo Salvini, 8 agosto del 2019. «Mi fa schifo il silenzio del Pd: noi non andremo mai al governo con il partito di Bibbiano. Col partito che toglieva i bambini con l' elettrochoc per venderseli non vogliamo avere nulla a che fare ». Luigi Di Maio, 27 luglio 2019.

 

beppe grillo chiama salvini: c'e' un nero in spiaggia 4

«Benvenuto Renzi!», 10 agosto, senatori del M5S. E il Pd? Quelli del #senzadime? «I giornali scrivono che voterò la fiducia a Fico!» e giù emoticon di risate, twittava quattro giorni fa Matteo Renzi. «Contro la deriva del Papeete c' è la democrazia parlamentare! », dichiarava ieri.

 

Le settimane più pazze della politica italiana? «Bugiarde, più che pazze » sorride un vecchio frequentatore del Transatlantico riguardando le dichiarazioni degli ultimi giorni e la cronaca di quanto accaduto nell' ultimo mese. In cui è stato detto tutto. E un secondo dopo, il contrario di quel tutto.

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato

 

Per dire: mercoledì 7 agosto. In parlamento si discute la mozione dei 5 Stelle contro la Tav. Qualche ora prima i parlamentari grillini (alcuni con grandissima fatica, a leggere le arrampicate sugli specchi a cui sono stati costretti sui social network) avevano votato il decreto sicurezza, imposto da Salvini. Quelli che «l' accoglienza è un dovere», avevano avallato multe milionarie, e spropositate a detta dello stesso Quirinale, per le Ong che salvano vite in mare.

 

Bene, si discute della Tav. Il Pd si divide al suo interno (!) se votare la mozione grillina. O invece uscire dall' aula, in modo da farla passare e rendere plastica, così, la spaccatura nel governo. Votano. Perché così decide la maggioranza parlamentare, di stretta osservanza renziana mentre gli zingarettiani storcono la bocca. E così il provvedimento viene bocciato: 5 Stelle votano da una parte. La Lega dall' altra, con Pd e Forza Italia. Sembrava tattica.

 

matteo renzi commenta i retroscena sul governo con di maio

E invece Matteo Salvini detta alle agenzie: «Qualcosa si è rotto». Luigi di Maio gli va a ruota: «Ci sono dubbi se continuare ». Sui quotidiani vengono fuori i primi retroscena. «Il Pd e i 5 Stelle pensano di superare Salvini e mettere su un nuovo governo di legislatura ». Tutti smentiscono sdegnati. I renziani più di tutti. Sussurrando nell' orecchio dei cronisti: «Sono gli uomini di Zingaretti che stanno tentando l' inciucio».

 

matteo salvini parla al senato 1

Passano 24 ore e Salvini sale sul palco di Pescara, nel suo Beach Tour per il Sud, come fosse Jovanotti: «Elezioni subito!» grida. «I 5 Stelle sanno dire soltanto di no». In realtà erano stati soltanto sì: quello al Decreto sicurezza, appunto. Ma anche alla Tav, alla mancata chiusura dell' Ilva, al sì al gasdotto Tap. «Purtroppo» si difendevano i 5 Stelle davanti agli elettori inferociti, «non governiamo da soli. Abbiamo un alleato».

 

E, come aveva detto Beppe Grillo, «Matteo Salvini è uno di cui ci si può fidare». E invece, giovedì 8: «Salvini ha preso in giro l' Italia! », e ancora: «Traditore!». Venerdì 9, si affaccia l' altra faccia del mondo. Quelli dell' elettroschock di Bibbiano. E del #senzadime, diventato nel frattempo #ancheconme. Sembravano fatti per non trovarsi mai. E invece: Grillo (siamo al dieci agosto) chiede di fermare i nuovi barbari, la Lombardi apre a un governo con il Pd e Renzi apre loro un' autostrada. I "cialtroni" diventano "responsabili".

 

MATTEO SALVINI IN SPIAGGIA

Zingaretti è spiazzato (ed evidentemente, ricordando Letta, non troppo sereno). Manda i suoi a parlare con pezzi dei 5 Stelle, quelli che «Zingaretti amico dei condannati di Mafia Capitale» e apre con loro un discorso per un governo "di legislatura". Intanto Renzi, quello che «non farò mai la scissione» (4 marzo 2019), inizia le operazioni per la scissione, mentre Salvini propone a Berlusconi una lista unica («Salvini non ha mai lavorato un giorno in vita sua! È un politico di professione», Silvio Berlusconi 22 maggio 2019).

Armata PD - Renzi Zingaretti

 

Nel frattempo al Senato i renziani votano con quelli di Di Maio che votano con quelli di Fratoianni contro i leghisti di Salvini. Ma, per Grillo, Renzi è un «avvoltoio ». «Mai con Renzi» ribadisce Di Maio. In realtà chiedono ai renziani il taglio dei parlamentari in cambio dell' accordo. E infatti Salvini sui social fa girare una cartolina. «Il taglio dei parlamentari è in realtà un salva- Renzi. Fino all' anno prossimo non si potrà votare e la coppia Renzi- Boschi salverebbe la poltrona».

 

Poi ieri Berlusconi rompe con Salvini. E allora Salvini dice agli «amici dei 5 Stelle» (amici?) «pronti a votare il taglio dei parlamentari». Cioè proprio "il salva-Renzi". «E domani, che accadrà domani?» si domandavano ieri sera i parlamentari spersi. Domani è un altro giorno. Forse.

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…