manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 3

LA POLITICA DEL PUGNO DI FERRO - IL PUGILE "MANNY" PACQUIAO POTREBBE CORRERE COME PRESIDENTE DELLE FILIPPINE - NEL 2009 E' STATO ELETTO ALLA CAMERA DEL SUO DISTRETTO E POI E' PASSATO AL SENATO (MA E' FINITO NEL MIRINO PER IL SUO ASSENTEISMO) - DUTERTE, DI CUI E' ALLEATO, NON PUO' RICANDIDARSI NONOSTANTE LE MANOVRE DEL PARTITO CHE VUOLE RIPROPORLO COME VICE PRESIDENTE - NELL'IMPASSE POLITICA, PACQUIAO POTREBBE ESSERE L'ASSO NELLA MANICA...

Flavio Pompetti per "Il Messaggero"

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 7

 

Dal ring della boxe a quello dell'aula del senato, e ora a quello della competizione elettorale per la presidenza del suo paese. Il pugile filippino Manny Pacquiao tenta la carta più difficile della sua carriera, quella che lo porterebbe alla conquista dell'unico titolo per il quale non si era ancora battuto.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 6

Pacquiao è entrato in politica nel 2009, quando ha vinto un seggio parlamentare per la camera nel distretto di Sarangani, nel quale è nata sua moglie Jinkee, eletta con lui nella stessa regione alla poltrona di governatrice. L'anno dopo è salito al senato con il partito nazionalista.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 5

L'area politica nella quale si muove è quella del centro sinistra, dominata nelle Filippine dalla presenza del partito PDP Laban al quale appartiene l'attuale presidente Duterte, e nel quale anche Pacquiao ha finito per convergere per l'elezione dell'anno prossimo.

 

Nei primi anni del mandato è stato duramente criticato per il cronico assenteismo in aula. Il mondo della boxe continuava a flirtare con lui, e il senatore non ha disdegnato di tornare ad esibirsi sul ring.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 8

L'ultima volta è stata solo due anni fa, quando ha conquistato per la quarta volta all'età di quarant'anni il titolo mondiale dei pesi welter, togliendolo a suon di pugni dalle spalle dello statunitense Keith Thurman.

 

Nel frattempo, ha anche giocato a basketball nella squadra professionista filippina di sua proprietà, ed è stato scritturato in alcuni film di successo. Una maggiore consapevolezza politica è arrivata con l'epidemia del Covid 19.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 4

GLI AFFARI

Pacquiao ha lavorato in stretto contatto con l'imprenditore cinese Jack Ma, creatore del mercato digitale Alibaba, per portare nel suo paese 50.000 dosi di test per il rilevamento del virus covid, e il successo dell'iniziativa ha dato nuovo lucore alla sua immagine di legislatore.

 

Pacquiao è un uomo molto ricco, forte delle centinaia di milioni di dollari che ha guadagnato mentre conquistava i titoli mondiali un quattro diverse categorie del mondo della boxe, e al tempo stesso incassava diritti televisivi e introiti pubblicitari.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 3

La classifica di settore stilata da Forbes lo vede al terzo posto nella storia, alle spalle solo di Floyd Mayweather e di Milos Foreman. Nella scacchiera del parlamento di Manila è uno stretto alleato di Duterte; si è dichiarato in favore delle campagne di pulizia che l'attuale presidente ha lanciato contro il commercio e l'uso della droga, e ha chiesto il ripristino della pena di morte.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 2

LE REGOLE

La costituzione delle Filippine proibisce al primo cittadino di ripresentarsi alle elezioni per ottenere un secondo mandato dopo la scadenza del primo, che dura sei anni. Il PDP Laban aveva cercato di reinserire Duterte come aspirante vice in una cordata che avrebbe visto il suo ex vicepresidente Bong Go correre per la massima poltrona.

 

Bong Go ha però rifiutato la candidatura, e il cartello resta al momento incerto. L'impasse ha aperto uno spiraglio per Pacquiao, che è presidente di una diversa fazione dello stesso PDP Laban, e che vede ora aperta la strada per una possibile vittoria.

 

manny pacquiao con il presidente delle filippine duterte 1

I giochi non sono ancora fatti, e l'esito resta incerto. Molto dipende dalla vitalità politica di Duterte, e da quello che farà per evitare di perdere l'immunità presidenziale. La Corte penale internazionale dell'Aia ha aperto giovedì scorso un'inchiesta formale sugli 8.000 cittadini filippini, mercanti o utenti della droga, che sono stati uccisi negli ultimi sei anni della dura campagna di repressione, per confermare la promessa elettorale che aveva fatto di «tappezzare di cadaveri le strade di Manila».

 

Duterte aveva già cancellato l'appartenenza del suo paese al tribunale dell'Aia quando l'inchiesta era stata ventilata. Ora ha risposto che non darà accesso agli investigatori, e che è disposto a morire, piuttosto che farsi giudicare dall'istituto.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…