giulia bongiorno carlo nordio

UNA POLTRONA PER DUE - AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, GIORGIA MELONI VUOLE CARLO NORDIO MA L’EX MAGISTRATO NON E’ AMATO DALLE TOGHE (E A VIA ARENULA LAVORANO CIRCA UN CENTINAIO DI MAGISTRATI FUORI RUOLO: SE GLI SI METTONO CONTRO GLI PARALIZZANO IL DICASTERO) - LA LEGA SPINGE PER GIULIA BONGIORNO CHE PERO’ E’ AVVOCATO DIFENSORE DI MATTEO SALVINI: I DUE RUOLI SAREBBERO INCONCILIABILI…

carlo nordio

Giulia Merlo per https://www.editorialedomani.it

 

Il dicastero di via Arenula è poco citato dalle ricostruzioni giornalistiche sulla composizione del nuovo governo, eppure è centrale nell’organigramma dei ministeri “pesanti” su cui è necessaria la concertazione del Quirinale. Bongiorno potrebbe ottenerlo solo se Salvini non andrà al Viminale, e gli azzurri rimangono in attesa

 

giulia bongiorno

Sono ore delicate per la composizione della squadra del prossimo governo. Il lavorio è ancora tutto sottotraccia: la macchina parlamentare e le audizioni al Quirinale sono attese per le prossime settimane, ma Giorgia Meloni non può permettersi di arrivare impreparata.

Per questo la composizione della squadra di ministri con cui si presenterà davanti a Sergio Mattarella per governare è delicata e fondamentale.

 

Una delle caselle chiave è quella del ministero della Giustizia, che insieme a Interni, Esteri, Difesa ed Economia sono considerati dalla prassi quelli di peso, su cui l’esame del Colle è più attento e la cui distribuzione va pesata tra gli alleati. Il nome più gettonato è quello anche più scontato: il magistrato veneto Carlo Nordio, voluto fortemente da Meloni in lista ed eletto in un seggio sicuro alla Camera nella sua Treviso.

carlo nordio 4

 

Notissimo tra le toghe, soprattutto per le sue posizioni molto critiche nei confronti della sua stessa categoria di appartenenza, è tuttavia un uomo molto considerato e ascoltato nel panorama della destra. Il suo sarebbe il profilo perfetto sulla carta, nella pratica però i suoi detrattori ne sottolineano i limiti concreti.

 

Il primo: è un ex magistrato non particolarmente amato dalla sua stessa categoria e a via Arenula lavorano circa un centinaio di magistrati fuori ruolo. Tradotto: i ministeri sono macchine complesse e avere contro una parte della struttura interna potrebbe portare alla paralisi.

 

giulia bongiorno foto di bacco

Il secondo: è un indipendente, difficilmente controllabile anche dalla stessa Meloni. Basti pensare alle numerose interviste rilasciate in campagna elettorale, in cui ha parlato della necessità di reintrodurre l’immunità parlamentare, che poi ha richiesto una frenata da parte del diretto interessato e da Fratelli d’Italia, visto che il tema non è mai stato concordato con gli alleati.

 

Per tutta la vita Nordio è stato un battitore libero, quindi dargli il timone del ministero della Giustizia vorrebbe dire sì avere un giurista abile e con un disegno preciso su come riformarla - a partire dalla separazione della carriere – ma anche un ministro difficilmente piegabile a esigenze politiche contingenti.

 

BONGIORNO ASPETTA

L’altro nome che circola nei gruppi ristretti è quello dell’avvocata Giulia Bongiorno. Il suo nome viene più spesso collocato nella casella del ministero senza portafoglio della Pubblica amministrazione, dove già è stata durante il governo giallo-verde.

 

carlo nordio 2

Tuttavia, l’ambizione della penalista sarebbe quella di approdare a via Arenula, in un dicastero di peso in cui saprebbe muoversi con la concreta conoscenza della materia. Il suo nome, però, è strettamente legato a quello del suo assistito più noto, Matteo Salvini. Prassi istituzionale vuole che Giustizia e Interni non siano mai assegnati allo stesso partito per una ragione precisa: «Governandoli entrambi, una sola forza politica controllerebbe il novanta per cento delle forze di polizia», spiega una fonte interna al ministero.

 

Salvini non ha mai fatto mistero di voler tornare al Viminale e sta provando a imporlo all’alleata Meloni, dunque tutto dipenderà da questo braccio di ferro: se la premier in pectore terrà duro sul no – ben sapendo che portare davanti a Mattarella un ex ministro ancora sotto processo per la sua passata gestione del ministero – qualcosa alla Lega dovrà restituire. E una ipotesi sarebbe proprio quella della Giustizia.

 

giulia bongiorno matteo salvini

Tuttavia, anche sul nome di Bongiorno lo scetticismo c’è: certamente è una penalista di fama e preparata, tuttavia proprio il fatto che in questa fase è il difensore di Salvini potrebbe giocare contro di lei in una valutazione complessiva.

 

Pur non circolando nomi, gli azzurri rimangono in attesa di vedere l’evoluzione della situazione. Una fonte ex democrisitiana interna al partito ha spiegato la strategia: «Facciamo come nella prima repubblica, non dobbiamo assolutamente muoverci in questa fase. Nessuna telefonata e nessun nome deve essere fatto prima del tempo. Non è ancora il tempo delle decisioni vere e proprie: la corsa ai ministeri è una maratona, non i cento metri».

 

La speranza è quella che i nomi attualmente usciti vengano bruciati nel tempo necessario per comporre il governo e che Forza Italia possa puntare ad acquisire questo dicastero così centrale. Anche perchè l’aspettativa, visto che tra FI e Lega corre solo qualche decimale di differenza nei voti, è che Meloni redistribuisca equamente gli incarichi.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…