vladimir putin xi jinping

POSSIBILE CHE XI JINPING NON SAPESSE NIENTE DELL’INVASIONE RUSSA DELL'UCRAINA? - SECONDO IL “NEW YORK TIMES” LA CINA AVREBBE CHIESTO ALLA RUSSIA DI RITARDARE L’ATTACCO PER NON ROVINARE LE OLIMPIADI INVERNALI DI PECHINO 2022. DA PECHINO SMENTISCONO: “È UNA FAKE NEWS”. FATTO STA CHE PUTIN E XI JINPING SI SONO INCONTRATI IL 4 FEBBRAIO. IL 20 SONO FINITI I GIOCHI, IL 21 “MAD VLAD” HA RICONOSCIUTO DONETSK E LUGANSK, E IL 24 È PARTITA L’INVASIONE

 

xi jinping vladimir putin

Ucraina: Cina, mai chiesto alla Russia di ritardare l'attacco

(ANSA) - La Cina nega di aver mai chiesto alla Russia di ritardare l'invasione dell'Ucraina fino a dopo le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, definendo la ricostruzione fatta dal New York Times "una fake news".

 

Si tratta, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, di "una notizia completamente falsa. Sono commenti diversivi che spostano la colpa, sono assolutamente spregevoli". Wang, nel briefing quotidiano, ha esortato "i responsabili della crisi ad agire concretamente per alleviare la situazione".

 

putin xi jinping

All'inizio di febbraio, alti funzionari cinesi chiesero alla controparte russa di non invadere l'Ucraina prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino, in base a quanto appreso dal quotidiano Usa da funzionari dell'amministrazione Biden e da un europeo che ha citato un rapporto dell'intelligence occidentale.

 

Il Nyt, dopo la ricostruzione dei giorni scorsi sull'aiuto senza successo chiesto da Washington a Pechino per fermare Mosca, ha scritto che la parte cinese aveva un certo livello di conoscenza dei piani o delle intenzioni della Russia sull'Ucraina prima che il presidente Vladimir Putin lanciasse l'operazione la scorsa settimana, il 24 febbraio.

 

vladimir putin alle olimpiadi di pechino 2022

Nelle settimane precedenti l'attacco, i media statali cinesi hanno ripetutamente respinto gli avvertimenti occidentali. Putin è stato il primo leader mondiale ad incontrare di persona Xi in circa due anni e l'ospite d'onore alla cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 4 febbraio.

 

ALTRO CHE UCRAINA! LA CINA PENSAVA SOLO A SALVARE LE OLIMPIADI

Gabriele Carrer per www.formiche.net

bombardamenti russi in ucraina

 

Il governo cinese sapeva dei piani della Russia di invadere l’Ucraina. Ma la sua priorità non era scongiurare il conflitto in Europa. Bensì, era evitare che questo scoppiasse nel bel mezzo delle Olimpiadi invernali e rovinasse così la festa a Pechino e al Partito comunista cinese, deciso a sfruttare l’occasione di visibilità internazionale per rispondere al boicottaggio diplomatico deciso da diversi Paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti, per via delle violazioni dei diritti umani.

 

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

Difficile credere che il tema non sia stato affrontato dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping durante il loro incontrato del 4 febbraio scorso a Pechino, prima della cerimonia di apertura dei Giochi. Anche perché nelle ore successive Mosca e Pechino hanno diffuso un lungo comunicato, di oltre 5.000 parole, dichiarando che la loro relazione “non ha limiti”, denunciando l’allargamento della Nato e promettendo di instituire un nuovo ordine globale con la vera “democrazia” – un concetto, quello della democrazia, che soprattutto l’autocrazia cinese sta cercando di scippare all’Occidente dal Summit per la democrazia organizzato dal presidente statunitense Joe Biden a inizio dicembre, e non senza “aiutanti” dallo stesso Occidente, come raccontato su Formiche.net.

vladimir putin alle olimpiadi di pechino 2022

 

Quell’incontro e quella dichiarazione hanno allarmato l’Occidente: per la prima volta la Cina si è esplicitamente schierata con la Russia su questioni riguardanti la Nato e la sicurezza europea.

 

Secondo quanto ricostruito dal New York Times sulla base di informazione americane ed europee, gli alti funzionari cinesi hanno chiesto agli omologhi russi, proprio all’inizio di febbraio, non invadere l’Ucraina prima della fine dei Giochi di Pechino.

 

Non è chiaro, spiega il giornale americano, se lo scambio sia avvenuto a livello di leader. Pechino, in ogni caso, ha definito queste come “speculazioni senza alcun fondamento”, “destinate a incolpare e diffamare la Cina”, ha dichiarato Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese a Washington, al New York Times.

convoglio russo bloccato in ucraina 3

 

Diamo un’occhiata agli avvenimenti. Il 20 febbraio si è tenuta la cerimonia di chiusura dei Giochi. Il 21 febbraio Putin ha deciso di riconoscere l’indipendenza di due repubbliche separatiste ucraine, Lugansk e Donetsk, ordinando poi al ministero della Difesa di dispiegare forze armate “per assicurare la pace”. Il 24 febbraio l’esercito russo ha iniziato l’invasione su larga scala dell’Ucraina. Funzionari americani ed europei hanno detto al New York Times che reputano difficile credere che sia una semplice coincidenza.

 

Quando nell’agosto 2008 la Russia ha invaso la Georgia durante le Olimpiadi estive di Pechino, la reazione cinese fu di profonda irritazione. Ma, come detto, la situazione è cambiata tra le due potenze.

 

PUTIN - MODI - XI JINPING

Tanto che, guardando all’ambito cyber, a differenza delle passate edizioni dei Giochi, per quelli di Pechino non erano attesi – e non ci sono stati – grandi attacchi informatici da Paesi culle di hacker come Corea del Nord, Iran e soprattutto Russia per via dei loro legami geopolitici con la Cina, come avevano previsto gli esperti della società Recorded Future.

 

Si aggiunga un altro elemento. Sempre il New York Times ha rivelato la scorsa settimana che per tre mesi i funzionari dell’amministrazione Biden hanno avuto una mezza dozzina di incontri con alti funzionari cinesi presentando informazioni sulle truppe russe ammassate ai confini dell’Ucraina e “supplicando” un intervento per evitare l’invasione.

 

VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI

Ogni volta la controparte cinese – inclusi il ministro degli Esteri e l’ambasciatore a Washington – ha respinto gli appelli mostrando scetticismo, ha riportato il giornale statunitense. A dicembre, gli Stati Uniti avevano anche capito che Pechino aveva condiviso le informazioni con la Russia e le ha definite un tentativo statunitense di seminare discordia e che la Cina non avrebbe fermato i piani russi.

 

Dopo aver parlato con toni ambigui di “sovranità”, cavalcato la narrativa russa secondo cui sarebbe stata la Nato provocare, rifiutato di definire le azioni di Mosca come “invasione”, ora Pechino parla esplicitamente di “guerra” e auspica una soluzione politica. Sembra pronta a svolgere un ruolo di mediazione. Ecco cosa scrivevamo a tal proposito qualche giorno fa.

 

convoglio russo bloccato in ucraina 1

Proponendosi come mediatrice, la Cina potrebbe uscire dal difficile dilemma diplomatico in cui si trova, viste le ripercussioni che l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe avere su Taiwan e sulle spinte che Pechino definisce “secessioniste”.

 

Far incontrare le parti (a Minsk?) e trovare una soluzione alla guerra escludendo l’Occidente sarebbe un grande successo diplomatico per Pechino. Il tema a questo punto diventerebbe ancor più evidente, specie se la Russia decidesse di rifiutare ogni forma di mediazione occidentale: lo scontro tra modelli – democrazia contro autocrazia – che è l’elemento che più avvicina Mosca e Pechino.

vladimir putin alle olimpiadi di pechino 2022

 

Dopo queste rivelazioni, viene da chiedersi: davvero la Cina è la potenza mediatrice più credibile e affidabile per tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina?

 

bombardamenti a borodyanka 2bombardamenti a borodyanka 1

 

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…