elly schlein soldato militare

POVERA SCHLEIN: NON GOVERNA NEMMENO IL SUO PARTITO – IL PD SI SPACCA SUL VOTO PER IL PIANO MUNIZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO: DIECI EUROPARLAMENTARI HANNO VOTATO A FAVORE, QUATTRO SI SONO ASTENUTI. NEL GRUPPO DEI SOCIALISTI DEMOCRATICI, C’È STATO ANCHE UN CONTRARIO, MASSIMILIANO SMERIGLIO (NON È DEL PD) – IERI IN DIRETTA SU INSTAGRAM LA SINISTRATA SEGRETARIA DEL PD AVEVA DETTO: “NON È ACCETTABILE USARE LE RISORSE DEL PNRR PER PRODURRE ARMAMENTI”. E INFATTI GLI EMENDAMENTI CHE CHIEDEVANO LO STOP ALL’USO DI QUEI FONDI PER LE MUNIZIONI SONO STATI BOCCIATI…

 

PNRR IN ARMI: IL PD DICE NO MA VOTA SI - PRIMA PAGINA DEL FATTO QUOTIDIANO 1 GIUGNO 2023

BENIFEI (PD), SÌ A PIANO MUNIZIONI UE MA NO A USO FONDI PNRR

(ANSA) - "Spero che oggi al Parlamento europeo le forze politiche della destra italiana decidano di supportare i nostri emendamenti per escludere Pnrr e fondi di coesione dalle risorse utilizzabili per la produzione di munizioni, se non lo faranno la battaglia si sposterà in Italia e in seno al Consiglio per impedire che il governo e i Paesi Membri usino i fondi destinati ad obiettivi sociali e ambientali per questa finalità, per noi non sarebbe accettabile". Così in una nota Brando Benifei capodelegazione degli Eurodeputati PD al Parlamento europeo.

 

"La linea della delegazione del Partito Democratico all'Europarlamento è sempre la stessa: come ha detto ieri la nostra segretaria, il Pd insieme al Gruppo dei Socialisti e Democratici continua a sostenere il popolo ucraino con ogni mezzo necessario", spiega Benifei.

 

brando benifei

"Lo facciamo anche con la votazione di oggi che avvia la negoziazione del Parlamento Europeo con gli Stati Membri, ma non possiamo accettare la distrazione di risorse fondamentali per il futuro dell'Italia e per questo continueremo a impegnarci in tutte le sedi affinché il governo porti avanti i progetti e non sprechi questa opportunità fondamentale per il nostro Paese", conclude il capodelegazione Pd.

 

VIA LIBERA DALL'EUROCAMERA AL PIANO MUNIZIONI UE

elly schlein 3

(ANSA) - Via libera dall'Eurocamera con 446 voti a favore, 67 contrari e 112 astenuti alla legge a sostegno della produzione di munizioni Ue (Asap) per rafforzare la capacità produttiva europea ideata per sostenere lo sforzo bellico dell'Ucraina. Respinti gli emendamenti presentati dal gruppo dei Socialisti e democratici che richiedevano l'esclusione dell'uso dei fondi del Pnrr e del piano Coesione. Grazie all'introduzione di misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro, l'Asap mira a potenziare la capacità produttiva dell'Ue per far fronte all'attuale carenza di munizioni, missili e loro componenti.

 

PD DIVISO SUL VOTO PER IL PIANO MUNIZIONI ALL'EUROCAMERA

(ANSA) - La delegazione italiana dei socialisti e democratici si divide sul voto al piano munizioni Ue. Dopo la bocciatura degli emendamenti che chiedevano lo stop all'uso dei fondi Pnrr e di Coesione per l'acquisto di armi e munizioni la maggioranza della delegazione, sei europarlamentari, incluso il capodelegazione Pd Brando Benefei, hanno supportato il piano della Commissione. In S&D contrario Massimiliano Smeriglio (non è del Pd). Astenuti invece Piero Bartolo, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Patrizia Toia e Achille Variati. Contraria la delegazione del M5s e i verdi Piernicola Pedicini e Rosa D'Amato. Astenuto l'ex M5s Giarrusso.

 

SU ARMI MORETTI-TOIA CORREGGONO VOTO,10 SÌ PD E 4 ASTENUTI

pietro bartolo 5

(ANSA) - Il voto espresso al Piano munizioni Ue da Patrizia Toia e Alessandra Moretti non doveva essere un'astensione, ma un voto a favore. Lo fanno sapere le due eurodeputate Pd in una nota in cui parlano di errore tecnico. Dopo la notifica del cambio voto le posizioni del Pd sul piano munizioni sono di 10 eurodeputati a favore: Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Pina Picierno, Daniela Rondinelli, Irene Tinagli, Patrizia Toia e Alessandra Moretti. Le astensioni invece ammontano a 4 e vedono il voto di Pietro Bartolo, Camilla Laureti, Franco Roberti e Achille Variati.

 

ELLY 1 A ELLY 2: NO AL PNRR IN ARMI, PERÒ IL PD VOTA SÌ

Estratto dell'articolo di Wanda Marra per “il Fatto quotidiano”

 

ALESSANDRA MORETTI

Sulla guerra in Ucraina il Pd “ha due punti fermi: non abbiamo dubbi sul pieno supporto all’ucraina con ogni mezzo necessario per la difesa, così come siamo favorevoli all’avanzamento di una difesa comune europea”. Elly Schlein appare in diretta Instagram, rigorosamente in bianco. Pochi minuti nei quali risponde a chi già in questi giorni l’ha data quasi per finita [...]: “Il cambiamento non è un pranzo di gala. Mettetevi comodi, abbiamo un lavoro lungo da fare. Noi non ci fermiamo. Facciamolo tenendo botta”. Parole chiare, nel tentativo di uscire da un angolo nel quale è spinta, persino più frettolosamente del consueto, dai maggiorenti del Pd.

 

elly schlein

MA L’INTENTO principale della segretaria è quello di spiegare la linea sul voto di oggi sull’asap (Act in Support of Ammunition Production). E allora affonda: “Non è accettabile usare le risorse del Pnrr per produrre munizioni e armamenti”. Eppure la stragrande maggioranza della delegazione dem a Bruxelles ha appena deciso di dire sì al voto finale sul provvedimento che aumenterà di 500 milioni di euro i fondi per incrementare la produzione di armamenti. Certo, previa presentazione di una serie di emendamenti che chiedono di non usare per questo i fondi del Pnrr e della Coesione europea.

 

La vicenda va avanti da giorni. Ieri il gruppo di S & D ha accettato di appoggiare le modifiche presentate dalla delegazione del Pd. Ma si è anche espresso per dire sì all’intero testo. Il problema è che [...] le modifiche non passeranno. E così il Pd dirà di sì a una cosa sulla quale dichiara di non essere d’accordo. [...]

 

Dal Nazareno fanno notare che non ha seguito l’invito di Lia Quartapelle che le chiedeva (su Repubblica) di intervenire per evitare l’astensione. Tra gli europarlamentari serpeggia qualche malumore, rispetto a uno smarcamento che appare più comunicativo che reale.

 

ELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCO

Oggi alla fine voterà no solo Massimiliano Smeriglio, che fa parte della delegazione, ma non è iscritto al Pd. Si asterranno in 3 o 4 (Franco Roberti, Achille Variati, Pietro Bartolo), gli altri dovrebbero dire di sì. [...]

 

[...] Schlein ha garantito che il Pd non voterà il Regolamento se non ci sarà un’assicurazione nero su bianco da parte del governo che non saranno dedicati all’asap i fondi del Pnrr e quelli della Coesione sociale. [...]

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?