weber berlusconi salvini meloni calenda

IL PPE SDOGANA MELONI MA PUNTA A SOSTITUIRE SALVINI (CONSIDERATO "FUORI" DAL CIRCUITO DEMOCRATICO E "ATLANTICO" DELL'EUROPA) CON CALENDA - DOMANI IL PRESIDENTE DEI POPOLARI EUROPEI, MANFRED WEBER, INCONTRERÀ IN ITALIA BERLUSCONI, TAJANI E CESA. L’OBIETTIVO E’ REPLICARE IN ITALIA LO SCHEMA DI BRUXELLES CON I CONSERVATORI E I LIBERALI DI "RENEW" SEMPRE PIÙ IN STRETTA COLLABORAZIONE CON I POPOLARI - IN GIOCO CI SONO GLI EQUILIBRI DELLA POLITICA EUROPEA E LA...

CLAUDIO TITO per la Repubblica

 

weber berlusconi

La svolta del Ppe ci sarà domani. A Roma. Una sorta di "doppio passo": endorsement implicito nei confronti di Giorgia Meloni e richiesta esplicita di rendere più moderata la coalizione. Con un sogno nel cassetto: sostituire Salvini con Calenda. E quindi replicare in Italia lo schema di Bruxelles con i Conservatori e i liberali di Renew sempre più in stretta collaborazione con i popolari. E il gruppo Identità e Democrazia escluso da una vero e proprio cordone sanitario.

 

Il presidente del Ppe, il tedesco Manfred Weber, atterrerà domani nella capitale italiana: in agenda due incontri, uno con Silvio Berlusconi (insieme ad Antonio Tajani) ed uno con il capo del redivivo Udc, Lorenzo Cesa. Ossia i rappresentanti dei due partiti italiani iscritti al Ppe.

 

SALVINI MELONI

L'obiettivo è quello di sostenere la loro campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. Ma Weber è consapevole che fanno parte di una coalizione più ampia e che probabilmente sarà guidata dalla destra di Giorgia Meloni. Il punto è proprio questo: sebbene non manchino dubbi e sospetti tra i "soci" del Ppe nei confronti di Fratelli d'Italia (in particolare da Austria, Svezia e Paesi dell'est), è stata metabolizzata l'alleanza dei forzisti con il partito della Fiamma. Il ragionamento che si fa ai vertici del Ppe è piuttosto semplice e molto concreto: noi puntiamo a vincere le elezioni nei due Paesi chiamati alle urne, l'Italia e la Spagna. Se i popolari lo potranno fare da soli, meglio. Altrimenti va bene anche se serve un'intesa con i Conservatori di destra. Con FdI in Italia e Vox in Spagna.

 

salvini meloni

Del resto il Ppe è ormai scomparso dalla guida e dai governi di tutte le principali nazioni dell'Ue. Ha un bisogno disperato di rientrare tra i "grandi". In gioco ci sono gli equilibri della politica europea e la "partita" delle prossime elezioni Ue tra un anno e mezzo. I popolari sono in questo momento sovradimensionati nelle istituzioni comunitarie: presidenza della Commissione (Von der Leyen), presidenza del Parlamento (Metsola), presidenza dell'Eurogruppo (Donohoe). E per conservare questo vantaggio devono riconquistare posizioni negli esecutivi nazionali.

 

Anche a costo di "tradire" una parte delle loro origini e accettare un patto con la destra.

Nello stesso tempo c'è anche un "ma" che sta diventando sempre più grande. E riguarda la Lega di Salvini. I vertici del Ppe hanno iniziato a distinguere tra Salvini e Meloni. E su questa distinzione verrà compiuto il secondo passo.

 

SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI

E' soprattutto una suggestione caldeggiata con gli interlocutori di Forza Italia: sostituire il leader leghista con quello di Azione. Per rendere più moderato il centrodestra e costruire una prospettiva di governo diversa. Salvini, infatti, viene considerato "fuori" dal circuito democratico e "atlantico" dell'Europa. L'Ucraina, la crisi energetica i rapporti con la Russia rappresentano un limite invalicabile per il Ppe. Nella convinzione, maturata dopo i frequenti dialoghi con gli alleati italiani, che i tre partiti del centrodestra potrebbero avere una difficilissima convivenza nonostante la vittoria.

 

calenda

I popolari, dunque, riconoscono alla leader di Fratelli d'Italia di essersi convertita all'europeismo e di aver capito che non può seguire la linea ungherese o polacca dell'isolamento in Europa. Sono i medesimi argomenti utilizzati a gennaio scorso per eleggere la popolare maltese Metsola sulla poltrona più alta dell'Europarlamento tagliando fuori di fatto i socialisti. Da quel momento, in effetti, le convergenze tra il Ppe, i Conservatori (di cui Meloni ha la presidenza) e i liberali di Renew (di cui fanno parte Calenda e Renzi) sono state una costante sulla direttrice Bruxelles-Strasburgo. La cosiddetta maggioranza Ursula si è nel migliore dei casi allargata. Nel peggiore e più realistico, si è trasformata e ha cambiato natura.

 

Certo, domani Weber insisterà sul sostegno a Forza Italia e all'Udc.

 

Confermerà la speranza che possano essere quei due partner a guidare il centrodestra in Italia. Ma sa bene che la vittoria passa per FdI. L'emarginazione della Lega e la "promozione" di Azione sarebbe invece per il Ppe - la migliore miscela post- voto.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI

Si tratta anche di un avvertimento alla presidente di FdI e alla sua "squadra". Se replicasse e confermasse nell'esecutivo i "vecchi" dirigenti missini che non hanno fatto i conti con il passato e non si sono adeguati al presente, allora l'endorsement potrebbe essere rapidamente ritirato. Su questo, prima ancora del Ppe, saranno i mercati finanziari a non fare sconti. Ovviamente tutto dovrà essere sottoposto alla prova delle urne e alla praticabilità dei numeri in Parlamento. Ma uno schema del genere non potrebbe che avere al suo centro la cosiddetta "agenda Draghi".

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...