elon musk donald trump

PREPARATEVI AL TECNOSOVRANISMO DI ELON MUSK! – AL COMIZIO DI TRUMP, MR TESLA HA PRESENTATO IL SUO MANIFESTO POLITICO – PANARARI: “MUSK UNISCE UNA CONCEZIONE SUPEROMISTICA (DI CUI È INTRISA LA FILOSOFIA DEL POSTUMANO E DEL TRANSUMANESIMO) E L'AUTOPERCEZIONE DI SÉ STESSI QUALI MASTERS OF THE UNIVERSE, A CAPO DI CORPORATION HIGH-TECH PIÙ POTENTI DI NUMEROSI STATI-NAZIONE. È IL NEOFEUDALESIMO DIGITALE - NON SI PUÒ ESCLUDERE CHE NEI SUOI PIANI FUTURI MUSK ABBIA MESSO NEL MIRINO LA STESSA PRESIDENZA USA…

 

Estratto dell’articolo di Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

elon muak al comizio di trump a butler pennsylvania

«Dio li fa e poi li accoppia» (e in questa vicenda il fondamentalismo cristiano conta assai). Donald Trump ed Elon Musk formano un'arrembante coppia (politica) di fatto, specchio esemplare del neopopulismo di destra contemporaneo e di un modello di leadership dove l'egotismo e il narcisismo tracimano senza più remore. Entrambi soggiaciono molto volentieri al fascino della ribalta, in questo caso il palco di Butler, teatro, poco meno di tre mesi fa, del fallito attentato.

 

[...] A un mese dal voto, durante questo Maga – scusate, mega... – comizio dalla ovvia e fortissima valenza comunicativa, il tycoon ha schierato la sua squadra di prima fascia (de facto, una delicatissima coalizione di one man show): il candidato vicepresidente JD Vance e, giustappunto, il patron di X e di Space X, come ha voluto ribadire tramite la sua maglietta nera con la scritta Occupy Mars.

 

DONALD TRUMP ELON MUSK

Musk è un generoso finanziatore della campagna trumpista e, in linea con una consuetudine dello spoils-system statunitense, ha incassato la promessa di un incarico di governo o di un ruolo da consigliere (già oggetto di un suo tweet che vaticinava l'assegnazione di un «Dipartimento per l'efficienza governativa»).

 

[...] Chiamandolo sul palco, Trump lo ha presentato alla stregua della più recente incarnazione dell'American dream, l'imprenditore (postmoderno) di due pietre miliari, rivedute e aggiornate, dell'economia a stelle strisce: l'industria dell'auto e quella dell'aerospace. E, come avviene tra pragmatici uomini d'affari (che non si curano del conflitto di interessi...), l'intesa fra i due si è cementata sicuramente anche sulla direzione di marcia da imprimere ad alcuni business in caso di ritorno alla Casa Bianca. [...]

 

elon musk donald trump jd vance

Una dichiarazione di sostegno che sottintende un manifesto politico, e il trionfo dell'alt-right, divenuta con le teorie dei sodali di Steve Bannon l'ideologia ufficiale (a dispetto di alcune tenui resistenze interne) del Partito repubblicano. Secondo una traiettoria, già vista all'opera in precedenza (da certe lobby evangeliche al movimento del Tea party), per cui una grande organizzazione fondamentalmente dedita al campaigning elettorale – tali sono i due grandi partiti Usa – finisce per essere oggetto, più o meno accondiscendente, dell'entrismo operato da gruppi politici e di interesse che riescono a egemonizzarla, ridefinendone la dottrina politica e i programmi.

 

elon musk contro mark zuckerberg meme

L'alternative right è in tutto e per tutto un'estrema destra – indicata da alcuni osservatori come il «fascismo americano» –, una miscela di suprematismo bianco, ipernazionalismo, neotradizionalismo e culto della tecnologia, distillata anche in seno ad alcuni forum web e siti di imageboard (come 4chan), animati da giovani maschi razzisti, sessisti, spesso nerd e incel.

 

Altrettante dark room internettiane che hanno fatto da laboratori per il condensarsi di narrazioni antagoniste di ultradestra contro quelli che i suoi frequentatori considerano il pensiero mainstream e il "dominio" del politicamente corretto. Invocando, perciò, una sedicente libertà d'espressione, che si manifesta drammaticamente nell'hate speech (fino all'incivility politics dei trumpisti). Ed è proprio su questi ultimi aspetti che si è verificata la saldatura con l'anarcoliberismo e l'insofferenza nei confronti dei lacci e lacciuoli dei poteri pubblici e delle regolamentazioni che sta alla base dell'«Ideologia californiana».

 

MEME SU ELON MUSK E DONALD TRUMP

Accanto alla prevalente Silicon Valley "progressista" (anch'essa, però, libertarian in tema di mercato, poiché si tratta di una visione davvero trasversale), ha rotto ogni indugio ed è passata all'offensiva quella di ultradestra pazientemente coltivata da Peter Thiel, appassionato di esoterismo e fantasy, consigliere di Trump e mentore di Musk. Quest'ultimo è oggi il frontman del «tecnosovranismo», di cui il suo ex (come in Paypal) o tuttora socio (come in SpaceX) Thiel rappresenta l'autentica eminenza grigia (o per meglio dire, nera).

 

Ad accomunarli ai loro competitor di mercato e rivali di orientamento politico di Big Tech è la concezione superomistica (di cui è intrisa la filosofia del postumano e del transumanesimo) e l'autopercezione di sé stessi quali Masters of the Universe, a capo di corporation high-tech più potenti di numerosi Stati-nazione.

 

È il neofeudalesimo digitale, bellezza! E, dunque, non si può escludere che nei suoi piani futuri Musk abbia messo nel mirino la stessa presidenza degli Stati Uniti, traguardo probabilmente anelato sul fronte "opposto", non a caso, da Mark Zuckerberg. [...]

elon musk al comizio di trump a butler, pennsylvania 5elon musk sul palco con donald trump a butler, pennsylvaniaGIU LA TESLA - MEME BY EMILIANO CARLI elon musk donald trump jd vance con elon musk meme sul saltello di elon musk 11MEME SU DONALD TRUMP E ELON MUSK

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…