conte giorgetti

LA PRIMAVERA DI CONTE È GRIGIA COME L'AUTUNNO - SALVINI NON CHIEDE PIÙ LE ELEZIONI SUBITO E GIORGETTI GIGIONEGGIA IN TRANSATLANTICO: ''PROCEDE TUTTO A MERAVIGLIA. NON C'È BISOGNO DI FARE NIENTE. STANNO FACENDO TUTTO DA SOLI. SI SCHIANTERANNO, MAGARI ALLA PRIMA CURVA''. PASSATA LA FINANZIARIA, PASSATE LE ELEZIONI IN EMILIA E CALABRIA, I LEGHISTI TORNERANNO ALL'ATTACCO, ''DEPURATI'' DALLA FURIA ANTI-EUROPEISTA E PRONTI A LANCIARE DRAGHI AL QUIRINALE E GIORGETTI AL TESORO

 

Emilio Pucci per “il Messaggero

 

angelo tofalo silvio berlusconi giancarlo giorgetti

La Lega potrebbe votare Draghi per il dopo Mattarella? «E', come si usa dire, una risorsa della Repubblica. Lo ha detto anche Berlusconi. Vedremo, non so se la Lega sarebbe pronta c'è ancora tempo».

 

La confidenza di Giorgetti è solo uno dei tasselli del nuovo corso del partito di via Bellerio. Inclusivo, aggregatore, ma soprattutto rassicurante. Salvini ha da tempo cambiato verso. Basta con i litigi nel centrodestra ma basta anche con l'isolamento in Europa e i timori dei mercati.

 

A testimoniarlo è il dialogo avviato con la Cdu tedesca per favorire grazie anche alla mediazione di Berlusconi e Orban contatti con il Ppe. Ed è in corso perfino un confronto con le massime istituzioni, a partire da Bankitalia visto che ci sono stati degli incontri di uomini di Salvini proprio con i vertici di palazzo Koch. Insomma la strategia dei Borghi e dei Bagnai, quel continuo mettere in discussione perfino l'Euro, va in soffitta. Emerge, invece, il ruolo di un Capitano che punta a far risaltare la Lega come una forza che può garantire stabilità.

giuseppe conte riccardo fraccaro giancarlo giorgetti

 

«Noi ormai afferma un ex ministro del Carroccio siamo la nuova Dc. Il fatto di sfiorare il 40%, di raccogliere il voto dei poveri, dei ricchi, di imprenditori e lavoratori è il segno che ogni categoria guarda alla Lega come un partito che garantisce tutti». Forse perfino M5S, se è vero che dopo la vittoria degli ex lumbard in Umbria molti pentastellati soprattutto al Senato sono tornati a bussare alle porte di Salvini.

 

AMMICCAMENTI

salvini giorgetti

Non si tratta di incontri formali, ma solo di ammiccamenti, di nuove richieste di informazioni, di consolidamento di rapporti personali tra ex alleati che hanno condiviso un tratto di strada insieme. Insomma al di là dell'invito di Salvini («porte aperte a tutti, anche a M5S») al momento si tratta solo di contatti. Anche perché molti leghisti frenano, soprattutto se si dovesse andare al voto con il taglio dei parlamentari. «E' chiaro che ora dice un big' del Carroccio rappresentiamo un porto sicuro. Potremmo accoglierne una quarantina se volessimo, ma qui non siamo al mercato delle vacche».

 

L'arrivo di esponenti M5S non è all'ordine del giorno. Piuttosto l'appello rivolto dall'ex responsabile del Viminale ai parlamentari è quello di «parcheggiarsi» in Emilia, sarà quella la madre di tutte le battaglie. Intanto però continuano le fibrillazioni all'interno della coalizione.

 

giuseppe conte contro salvini in senato

«Mi chiedo se ci si possa fidare di questa nuova linea inclusiva della Lega che, fino a pochi giorni fa, maltrattava FI e proponeva Di Maio presidente del Consiglio», osserva la Carfagna. Nel partito azzurro c'è chi spinge per gruppi autonomi, in diversi guardano a Renzi (ma l'operazione qualora andasse in porto prevede un pacchetto di arrivi, non singole adesioni) mentre la stragrande maggioranza punta al proporzionale. «FI dovrebbe rivedere la linea», taglia corto la Meloni che contende la Toscana alla Lega («Del Debbio candidato? Magari», dice).

 

BRACCIO DI FERRO

conte salvini

Sulle regionali è ancora un braccio di ferro. Pressing Fdi sulla Carfagna candidata in Campania, ma la vice presidente della Camera ha detto no. Pressing Fdi su Fitto in Puglia (l'ex ministro potrebbe accettare). Scontro sulla Calabria, con la Lega che non vuole il sindaco di Cosenza, Occhiuto. Ma il clima in ogni caso è positivo. E lo stesso Giorgetti prevede cielo sempre più sereno. «Le cose osserva sorridendo - stanno andando come devono andare. Procede tutto a meraviglia. Non c'è bisogno di fare niente. Rimaniamo fermi, stanno facendo tutto da soli. Si schianteranno, magari alla prima curva».

mara carfagna ph andrea giannetti:ag.toiati

 

 In tanti del Pd lo avvicinano in Transatlantico: «Ci avete dato questo pacco. Questi dei 5Stelle sono incredibili», gli sussurra un big' del Pd. Ma sono anche i pentastellati che lo salutano: «State già pensando alle Politiche, eh?», scherza un ministro M5S. Lui si schermisce: «Conte non cadrà subito ma più avanti. Magari in primavera. Siamo sulla sponda del fiume ad osservare». La Lega intanto attacca Conte presentando una interrogazione al Senato sul caso Fiber': «Non c'è bisogno continua Giorgetti di alcuna strategia particolare. Le pressioni aumenteranno, le tensioni ci saranno sulla legge di bilancio e anche dopo».

 

 Lo scouting nei confronti dei 5Stelle? «Lasciamo che questo patto tra Pd e M5S marcisca». E' però su Draghi che il centrodestra è destinato a litigare. Perché nel partito di via Bellerio sono in tanti ad aprire a un'eventuale candidatura dell'ex presidente della Bce al Colle. «Meglio lui che Prodi», la tesi. «Farebbe bene al Quirinale», osserva anche un ex ministro del Carroccio. Ma in Fratelli d'Italia si sposa una tesi diversa: «Grande rispetto, ma vorrei un altro profilo», dice la Meloni. Rampelli è più tranchant: «Per noi rappresenta il male assoluto».

BERLUSCONI DRAGHI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."