no green pass

IL PROSSIMO PASSO È L'ARRIVO DEI QANON ALL'AMATRICIANA? - I NO GREEN PASS STANNO ADOTTANDO SEMPRE DI PIÙ FORMULE E FORMAT COMPLOTTARDI - IL SOCIOLOGO PANARARI: "NON C'È NULLA DI PIÙ POSTMODERNO DEL COSPIRAZIONISMO. LA PANDEMIA COSTITUISCE UNA SORTA DI ANNO ZERO E DI GRANDE FRATTURA ANCHE PER LA POLITICA E LA CULTURA. UN FRULLATONE E UN MEGA-MILK SHAKE CHE SI AUTODICHIARA ANTITETICO AL PENSIERO UNICO, UN MONDO UNIFICATO DALL'ANTI-DRAGHISMO..."

Massimiliano Panarari per "La Stampa"

 

carlo freccero

La galassia del «no-Passismo». Ovvero, no pasarán i Green Pass. In questa assurda guerra civile simulata intorno al vaccino si sviluppano sodalizi e tendenze imprevedibili fino a poco tempo fa.

 

A conferma del fatto che la pandemia costituisce una sorta di «anno zero» e di Grande frattura anche per la politica e la cultura. Lo dimostra, da ultimo, la lettera inviata ieri da Carlo Freccero, protagonista flamboyant della nostra vita pubblica e sofisticatissimo manager e intellettuale della tv, a cui ha risposto il direttore Massimo Giannini.

 

MASSIMILIANO PANARARI

Il progressivo ampliamento dell'utilizzo del Green Pass ha dato il via a un dibattito infuocato, e a un'opposizione durissima nei suoi confronti. A cui partecipa anche una galassia culturale composta da vari «pianeti» con orbite a geometrie variabili, e dove fa capolino la contraddittoria invocazione (in chiave tattica) dell'obbligo vaccinale quale alternativa.

 

Come ben sanno i lettori de La Stampa, che possono seguire in presa diretta, e in maniera pluralistica, su queste colonne le voci degli intellettuali no-Pass più autorevoli. E constatare, toccandoli con mano, gli scivolamenti e le forzature di alcune prese di posizione che si sono purtroppo sempre più estremizzate nel corso del tempo.

 

no vax e no green pass a milano 9

Firmare appelli è, tradizionalmente, una delle attività che più hanno impegnato gli intellettuali. Così, dopo la lettera-manifesto di Giorgio Agamben e Massimo Cacciari, e l'appello dei professori contro il lasciapassare verde negli atenei (sottoscritto da Alessandro Barbero), l'ultima iniziativa eclatante messa in campo dalla galassia culturale no-Pass rimanda ancora alla raccolta di firme.

 

E cavalca il recentissimo boom delle firme digitali per l'uso referendario (su cui diversi costituzionalisti stanno invitando alla cautela e all'introduzione di correttivi). La battaglia del referendum contro quello che viene paradossalmente definito - per l'ennesima volta - come «un palese strumento discriminatorio» è guidata da un comitato organizzativo che annovera l'avvocato Olga Milanese e i docenti universitari Francesco Benozzo e Luca Marini (autori del libro Covid. Prove tecniche di totalitarismo, La Vela).

 

Manifestazione No Green Pass a Roma

Mentre nel comitato dei garanti siedono - insieme a Freccero - Alberto Contri (ex membro del cda Rai, e già presidente di Pubblicità Progresso), Ugo Mattei (il teorico del benicomunismo in corsa nelle comunali di Torino) e il presidente emerito di sezione di Cassazione Paolo Sceusa, una delle menti giuridiche del referendum, che usa (impropriamente) l'etichetta «libertari» per indicare questo composito arcipelago «contro».

 

Il fronte no-Pass mostra saldature inedite e trasversalismi considerevoli. In linea con la postmodernità avanzata che ha spazzato via molti dei riferimenti consolidati di quelle culture politiche della sinistra da cui provengono alcuni degli intellettuali no-Pass più famosi, i quali, tuttavia, non appaiono affatto imbarazzati da certi - alquanto discutibili - nuovi compagni di strada (tra cui vari propalatori di disinformazione e fake news).

 

no green pass in parlamento

Accomunati dall'escalation della radicalizzazione contro le misure di un governo che, va ricordato, gode del sostegno di un'amplissima maggioranza parlamentare (come pure, dicono i sondaggi, del gradimento sulla materia del Green Pass della parte largamente prevalente degli italiani).

 

Il no-Passismo appare un surrogato e un «sostituto d'imposta» ideologico paradossalmente (e non si finirà mai di sottolineare quanto la condizione postmoderna sia appunto costellata di ambivalenze e controsensi) "rassicurante".

 

no green pass

Un frullatone e un mega-milk shake che si autodichiara antitetico al pensiero unico, Leitmotiv di un incontro romano svoltosi domenica scorsa ed evocativamente intitolato Rovesciare la piramide, con la guest star Alessandro Di Battista - e, difatti, non poca della (ex?) sinistra radicale che si ritrova sotto il vessillo no-Pass è passata per l'infatuazione nei confronti del grillismo antisistema.

 

manifestazioni no green pass 3

Un mondo - e qui sta un elemento centrale - unificato dall'anti-draghismo, gabellato frequentemente in termini di antagonismo «contro i poteri forti». Con una spruzzata di situazionismo comunicativo, e - paradosso nel paradosso - il vezzo di dichiararsi anti-establishment. E con innumerevoli rischi: quello - non nuovo - di promuovere un «populismo delle élites» e di alimentare una visione intrisa di nichilismo antipolitico e sfiducia nelle istituzioni.

 

manifestazione contro il green pass a milano 8

O di avvicinarsi, anche involontariamente, a passi spediti - via slogan decontestualizzati (che tanto piacciono ai sovranismi di estrema destra) come quello del «Grande Reset» - a formule e format complottistici. Del resto, non c'è nulla di più postmoderno del cospirazionismo. E, così, il QAnon all'amatriciana è in agguato dietro l'angolo...

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."