emiliano fitto

IN PUGLIA VOLANO GLI STRACCI NEL CENTRODESTRA – DAL QUARTIER GENERALE DI FITTO: “SIAMO STATI TRADITI DALLA LEGA”, NEI SUOI COMIZI, SALVINI HA SEMPRE ACCURATAMENTE EVITATO DI NOMINARE IL CANDIDATO, ARRUOLATO E IMPOSTO DA GIORGIA MELONI – AL NAZARENO DEFINIVANO LA CAMPAGNA ELETTORALE DI EMILIANO DI “STAMPO SUDAMERICANO”, IERI LA PRIMA TELEFONATA È ARRIVATA DA ZINGARETTI – MICHELONE SCATENATO: "RENZI? CHI? NON MI INTERESSA. I 5 STELLE HANNO SOSTENUTO CHE IO E FITTO FOSSIMO SULLO STESSO PIANO. ASSURDO”

FABRIZIO RONCONE per il Corriere della Sera

 

Immaginate un lungo piano sequenza. La telefonata arriva in camera alle otto di sera, all'ora in cui tutti quelli dello staff di Emiliano temevano di doversi ancora struggere nella conta delle schede, e invece eccoli che già chiamano eccitati: «È ufficiale... Michelone nostro ha vinto! Anzi, ha stravinto!». Va bene, capito. Non urlate. «Stiamo andando al comitato a festeggiare!».

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pis

 

Tra il terzo e il secondo piano del Palace Hotel la linea del cellulare cade, le porte dell'ascensore si aprono sulla hall e qui però gli sguardi sono cimiteriali, perché il quartier generale di Raffaele Fitto è proprio nel salone in fondo a sinistra. C'è un tipo in abito blu con le scarpe nere senza calzini che se ne va portando via una cassa di prosecco.

 

EMILIANO FITTO

Una cinquantenne plastificata su tacco 16 dice, con lucidità, che ormai la seratona è andata a farsi benedire. Fuori, sul marciapiede, voci piene di rancore raccontano che «è stata la Lega a tradire Fefè» (del resto, nei suoi tre comizi, Matteo Salvini ha sempre accuratamente evitato di nominare Fitto, arruolato e imposto da Giorgia Meloni e seguito da Daniel Fishman, lo stesso spin doctor che in Emilia-Romagna portò al trionfo Stefano Bonaccini facendogli crescere la barba e che qui, all'ultimo dei berluscones con esplicite velleità di potere, ha però inutilmente consigliato di far crescere i capelli). Trecento passi di marciapiede. Il comitato di Emiliano è stato allestito a metà di corso Vittorio Emanuele, sotto palme rinsecchite e due gazebo.

SALVINI MELONI FITTO 1 berlusconi salvini meloni fitto

 

Transenne, bolgia, le luci delle tivù che vorrebbero Michelone in diretta e lui che è appena arrivato e già barcolla, ride e barcolla perché lo spingono, lo accarezzano, si strappano via le mascherine e cercano di baciarlo. Al centrodestra unito per la prima volta dopo 15 anni ha rimontato sette punti in venti giorni.

MICHELE EMILIANO FIRMA ASSUNZIONI NELLA SANITA

 

Coraggioso ed esagerato, ambizioso e testardo, spregiudicato e furbo: un comizio dietro l'altro con il suo vocione fintamente brusco, in realtà grandioso comunicatore, magistrato in aspettativa ormai perenne dopo dieci anni filati da sindaco di Bari - dal 2004 al 2014, con il soprannome di Sceriffo, la legalità vista e applicata da sinistra - e poi gli ultimi cinque alla guida di una regione che ha governato dovendo affrontare questioni drammatiche (oltre al Covid, pure Tap, Xyella e Ilva) e quindi infilandosi anche in contraddizioni e polemiche.

 

emiliano calenda

Il Pd l'ha appoggiato come sempre: un fastidio da sopportare. Lui ha fatto di testa sua. Adunata a colpi di clacson in un drive-in improvvisato fuori lo stadio San Nicola, duecento precari della Asl di Taranto assunti in un pomeriggio dentro un teatro, l'annuncio di un bonus da 1.500 euro per le coppie che decidono di sposarsi, una lista affidata al celebre epidemiologo Pier Luigi Lopalco (che per racimolare qualche voto e diventare assessore alla Sanità, una mattina s' è pure travestito da Piero Pelù) e un'altra persino a Pippi Mellone, pittoresco sindaco di Nardò, vicino a Casapound.

 

emiliano fitto

A Roma, al Nazareno, facevano gli schizzinosi. «Quella di Emiliano è una campagna elettorale di stampo sudamericano», bofonchiavano - però poi nell'ultima settimana si sono improvvisamente appassionati alla rimonta. «Sa chi mi ha fatto la prima telefonata, stasera? Zingaretti. Ed è stato molto affettuoso».

 

Parliamo dei grillini. «I 5 Stelle hanno sostenuto che io e Fitto fossimo sullo stesso piano. Assurdo. Hanno rischiato di consegnare la Puglia alla destra e a Salvini». Gli ha chiesto il voto disgiunto. «Che però, dati alla mano, non mi sembra ci sia stato: molti pugliesi di rito grillino, alla fine, hanno votato solo per me».

 

conte emiliano

 Il premier Conte l'ha sostenuta. «Conte è il mio presidente. E io, a mia volta, essendo lui pugliese... sono il suo. Gliel'ho ricordato proprio poco fa, ridendo, al cellulare. Comunque se la mia vittoria rende più stabile Palazzo Chigi, sono felice». Ha avuto paura di non farcela? «Un po', sì. Ad un certo punto, non capivo: nelle strade e nelle piazze sentivo di avere i pugliesi con me, ma i sondaggi mi davano stranamente dietro». Ha presentato un mucchio di liste.

 

GIUSEPPE CONTE E MICHELE EMILIANO

«Ciascuna lista rappresenta un pezzo di questa regione. Tra l'altro, credo di aver raccolto voti anche nel centrodestra». Renzi ha fatto di tutto per farla perdere. «Chi?». Renzi. «Non mi interessa». Dica una frase a piacere. «È stata la mia vittoria più difficile, e più bella». (Poi prende il cellulare e risponde al ministro Giuseppe Provenzano. «Ti confesso, caro ministro: mai sentito il Pd vicino come questa volta...». Il magistrato sa fare politica, va').

caterina zilio emilianoraffaele fitto ursula von der leyen GIUSEPPE CONTE MICHELE EMILIANOMICHELE EMILIANO ILVAconte emiliano

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…