speranza d'alessio ippolito

QUANTO CI COSTERA' L'INUTILE ''VACCINO ITALIANO’’ DELLO SPALLANZANI E REITHERA? - MENTRE GIÀ OTTO AZIENDE FARMACEUTICHE NEL MONDO S'AVVICINANO AL TRAGUARDO, LA REGIONE LAZIO GUIDATA DALL’ASSESSORE DI ZINGARETTI, ALESSIO D’AMATO, HA EROGATO (PER ORA) CINQUE MILIONI (PIU' ALTRI TRE DAL MINISTERO DELLA RICERCA) PER REALIZZARE IL VACCINO “ITALIANO” DA TESTARE ALLO SPALLANZANI, OSPEDALE CHE E' PRIVO DI RICERCA CLINICA - POI SI SCOPRE CHE REITHERA È DI PROPRIETÀ DELLA KEIRES GA, SOCIETÀ ANONIMA SVIZZERA...

DAGOREPORT  

SPALLANZANI - CORONAVIRUS

              

A Bruxelles ancora ridono per la conferenza stampa organizzata a Roma per annunciare al mondo che una scienziata dell’ospedale Spallanzani aveva isolato il virus del Covid 19.

 

Non avevano considerato che il virus era già stato isolato in sei Paesi e per farlo, avendo a disposizione il sangue di un malato e la sequenza genetica postata su internet dai cinesi, era sufficiente seguire una procedura che qualunque buon tecnico di laboratorio deve saper fare senza problemi. Ma evidentemente l’ospedale Spallanzani gode di autorevoli raccomandazioni ‘’colà dove si puote ciò che si vuole’’.

nicola magrini 2

 

E infatti apprendiamo che subito dopo, il 17 marzo scorso nella sede della Protezione civile si sono riuniti, sotto la sapiente regia del plenipotenziario di Nicola Zingaretti, l’Assessore della Regione Lazio Alessio D’Amato, due ministri, Manfredi e Speranza, il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ed il direttore scientifico dello Spallanzani, il dottor (non professore come ama farsi chiamare) Giuseppe Ippolito. Cotanto senno tutto insieme per ascoltare un tal professor Alfredo Nicosia (da Napoli) in “quasi” rappresentanza della società di Castelromano, Reithera srl.

 

ospedale spallanzani roma 1

Nicosia partecipava per spiegare ai capoccioni della sanità italiana che la Reithera era lì lì per sfornare il vaccino anticovid19 “tutto italiano” (mentre forse i veri amministratori della società mancavano perché evidentemente bloccati da impegni improrogabili).

 

E’ partita così una vispa campagna mediatica, spinta dalle telefonate dei ministri ai direttori di giornali e tv, sul ''vaccino italiano”, anche detto “vaccino dello Spallanzani”.

Giuseppe Ippolito e il ministro Speranza

 

Questo perché nei piani dei maggiorenti, oltre a Reithera che lo stava già mettendo a punto, per i test clinici era pronta l’eccellenza nazionale Irccs Spallanzani. E giù conferenze stampa, ospitate tv e comunicati giornalieri che informavano che la Regione Lazio aveva erogato cinque milioni ed il ministero della Ricerca tre milioni di euro per realizzare il vaccino “tutto italiano” pronto per essere testato nell’ospedale Spallanzani, dove già venivano mostrati alle telecamere i letti preparati.

GIUSEPPE IPPOLITO

 

Ovviamente la prima domanda che facevano i giornalisti era “quando sarà pronto?“, e lì cascava l’asino perché, mentre già otto vaccini nel mondo si trovavano in sperimentazione clinica di fase 3 su decine di migliaia di volontari e intravedevano il traguardo a pochissimi mesi, il gruppetto del vaccino “italiano” era costretto a rispondere che il vaccino sarebbe arrivato, con tanto ottimismo, solo dopo un anno (Corriere.it del 1/8/2020).

 

Nell’attesa, ogni giorno il dottor Ippolito rilasciava una intervista per annunciare che era stato deciso il numero dei volontari, quanti avevano risposto alla call, poi di che sesso erano, poi ancora, se erano emozionati …e così passavano le settimane.

 

vaccino covid 3

Se qualche giornalista obiettava che i vaccini di almeno otto multinazionali (Pfizer, Merck, Roche, Johnson & Johnson, Astrazeneca, Moderna, Sanofi) erano molto vicini alla meta, mentre la coppia Reithera-Spallanzani era ancora al palo, subito il direttore scientifico Ippolito, a volte sostituito dallo squillante Franco Locatelli, lo bacchettava in tv pontificando, col piglio del grande scienziato, che è più importante la sicurezza che la velocità (la volpe e l’uva).

 

Roberto Speranza sullo Spallanzani

Alessio D’amato e Zinga

 

Come se otto multinazionali non si curassero della sicurezza e potessero contare sulla complicità delle Agenzie regolatorie internazionali, mentre Ippolito che, guarda caso, al battesimo del finanziamento era insieme al Direttore generale dell’Aifa (sulla cui serietà professionale non abbiamo dubbi ), fosse il custode dell’ortodossia scientifica mondiale.

 

Alessio D’amato

Del resto, lo Spallanzani, che come ospedale è davvero eccellente, ma come ricerca clinica è semplicemente inesistente perché non ha mai fatto un test clinico su candidati vaccini, e trova difficoltà anche a presentare i protocolli all’ISS, e alla fine il test clinico, il più basico, viene dirottato sul Centro clinico di Verona. Ma non era un’eccellenza della ricerca clinica e, come affermato, sfidando il ridicolo, dall’assessore Alessio D’amato, “chi attacca lo Spallanzani attacca l’Italia”?

 

Reithera

Ma la cosa più incredibile riguarda Reithera srl di Castelromano, la quale era stata rappresentata alla riunione di tutti i capoccioni della Sanità da un ex amministratore fuori dalla società da due anni, (e non si capisce perché non da un amministratore o ricercatore in carica).

 

Poi si scopre che Reithera, per provare a realizzare il vaccino, si è dovuta consorziare con due aziende straniere, una tedesca, la Lekocare di Monaco di Baviera e una belga, la Univercelles di Bruxelles (AGI 24/04/20 ore 06:57). E l’italianità del vaccino?

 

Marta Branca

Ma il colpo di teatro arriva quando viene fuori che Reithera srl è di proprietà 100% della Keires GA, società anonima svizzera, cioè una società che paga le tasse in Svizzera e di cui non è possibile conoscere i soci di ora e nemmeno quelli di domani quando arriveranno gli utili ricavati dai soldi che hanno generosamente donato a Reithera srl l’assessore plenipotenziario di Zingaretti, molto vicino alla direttrice generale dello Spallanzani Marta Branca, ed il napoletano ministro Manfredi.

 

Ora la cosa che si aggiunge è che sentiamo dire che l’Italia pensa di prenotare le dosi del candidato vaccino tutto italiano, che gli amministratori di Reithera promettono che verrà riservato all’Italia. Grazie ma in farmacia ci saranno i vaccini delle multinazionali Pfizer, Merck, Roche, Johnson & Johnson, Astrazeneca, Moderna, Sanofi ecc. già da minimo un anno.

Ippolito e Branca

 

Intanto tanti milioni di euro pagati dagli italiani saranno andati in Svizzera dove li aspettano gli anonimi proprietari di Reithera srl di oggi che magari non saranno tutti gli stessi di domani. Buon vaccino a tutti!

gaetano manfredi ministro della ricerca

 

TUTTO SU REITHERA

https://www.startmag.it/innovazione/reithera-ecco-soci-e-affari-dellazienda-del-vaccino-anti-covid-testato-allo-spallanzani/

Alessio D’amato e Zinga

 

Fondata nel 2014 da un team ex Okairos, la società con sede legale a Roma si occupa dello sviluppo, della produzione e dei test clinici di vaccini adeno-vettori di origine non umana. Tra le malattie cui si lavora nei laboratori, trasferiti ora a Napoli (a Roma il centro di produzione GPM), ci sono epatite C, malaria, HIV, virus respiratorio sincinziale ed Ebola. Okairos, una volta acquisita da Gsk, cambiò nome in Reithera.

 

L’AZIONISTA DI REITHERA

L’azienda, presieduta da Antonella Folgori, capo di immunologia e fondatrice di Okairos e già in Irbm, è di proprietà di Keires Ag, società del settore finanziario con sede a Basilea.

 

presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli

I NUMERI DELL’AZIENDA DI BIOTECNOLOGIE

Reithera ha chiuso il 2019 con ricavi pari 19.565.923 euro, in crescita rispetto ai 14.223.015 euro del 2018. Più che triplicato l’utile 2019: 2.244.495 euro, contro i 664.858 dell’anno precedente. I costi della produzione totali sono stati pari a 16.680.460.

 

IL RUOLO DI UNICREDIT

Anche Unicredit ha scommesso sul vaccino anti-Covid dell’azienda biotecnologica italiana Reithera (prodotto in collaborazione con Sgs). Dal gruppo bancario capeggiato dall’amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier, è arrivato nei giorni scorsi un finanziamento di 5 milioni di euro per accelerare nella ricerca dell’antidoto.

vaccino covid 1vaccinoPROFESSOR FRANCO LOCATELLIvaccino russo coronavirus

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…