QUEL VETO NON VETO – GUALTIERI TOGLIE IL VETO ITALIANO E DA’ L’OK ALLA RIFORMA DEL MES. E ADESSO CHI LI SENTE I GRILLINI? IL MINISTRO DELL’ECONOMIA SI AFFRETTA A DIRE CHE E’ ROBA DEL PRECEDENTE GOVERNO, DIMENTICANDOSI PERO’ CHE LUI ERA SEMPRE STATO FAVOREVOLE - UN VIA LIBERA CHE NON C’ENTRA CON LA LINEA D’EMERGENZA PER IL COVID. MA ALLA LEGA NON IMPORTA: BORGHI VUOLE FAR SCATTARE LE MANETTE 

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Francesca Basso per il ''Corriere della Sera''

 

L'Italia ha tolto il veto. L'Eurogruppo, la riunione dei ministri finanziari dei 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica, ha dato il via libera alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, che permetterà di rafforzare l'Unione bancaria conferendo al Mes la funzione di «paracadute finale» (backstop) del fondo di risoluzione unico delle banche.

 

roberto gualtieri claudio borghi roberto gualtieri claudio borghi

La rete di sicurezza sarà in vigore due anni prima rispetto al previsto, cioè dal 2022 invece che dal 2024.

 

«A gennaio firmeremo il trattato per lanciare le operazioni di ratifica a livello nazionale», ha detto il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe al termine della riunione. «L'intesa che abbiamo raggiunto è una buona notizia per la stabilità e la resilienza dell'area dell'Euro», ha commentato il Commissario all'Economia, Paolo Gentiloni.

 

Mentre per il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri «è un risultato positivo e importante su un testo equilibrato che ha richiesto un negoziato intenso, in linea con le nostre condizioni». Inoltre, ha sottolineato, «il sistema bancario italiano appare oggi solido e non è più collocato tra quelli che hanno elementi di fragilità».

 

La riforma attribuisce al Mes anche un ruolo maggiore nella prevenzione delle crisi finanziarie e nella valutazione della sostenibilità del debito sovrano, e semplifica le ristrutturazioni, che però non saranno automatiche in caso di richiesta di aiuto.

 

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE STATI GENERALI VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE STATI GENERALI

La riforma non va confusa con la linea di credito di emergenza del Mes creata in primavera per coprire le spese sanitarie dirette e indirette da Covid. L'Italia ha tolto il veto sul testo della riforma, lo stesso concordato un anno fa, quando in dicembre fu raggiunto l'accordo politico, e mai più riaperto, come ha spiegato una fonte Ue.

 

Prima di partecipare all'Eurogruppo nel pomeriggio, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato la decisione del governo in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue della Camera e aveva spiegato che la riforma «è cosa distinta dalla scelta se utilizzare o meno il Mes sanitario da parte dell'Italia: su tale questione, come è noto, esistono posizioni diverse, ogni decisione a riguardo dovrà essere condivisa dall'intera maggioranza e approvata dal Parlamento».

 

«La riforma del trattato del Mes - ha sottolineato Gualtieri - è stata finalizzata dal governo precedente, è un fatto, carta canta». Anche un anno fa il ministro Gualtieri era a favore della riforma, dopo le modifiche al testo che l'Italia era riuscita a ottenere, ma a frenare erano stati i dubbi dei Cinque Stelle, che si erano messi di traverso.

 

roberto gualtieri claudio borghi roberto gualtieri claudio borghi

Le criticità non sono state superate ma il capo politico Vito Crimi ha spiegato che il M5S non si sarebbe opposto scatenando però i mal di pancia dei pentastellati, che nella giornata di ieri hanno proseguito con i distinguo, le critiche e i no. Il Movimento si è spaccato, come risulta dagli scambi nelle chat dei parlamentari.

 

Attacchi sono partiti anche dall'opposizione. Il presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha parlato di «una responsabilità penale» di Gualtieri per un sì «privo di mandato».

 

Ieri il Fondo monetario internazionale guidato da Kristalina Georgieva ha presentato all'Eurogruppo i risultati preliminari a conclusione della missione condotta nell'Eurozona. Data la situazione attuale e gli effetti della seconda ondata di contagi da Covid, per il Fmi «saranno probabilmente necessari ulteriori stimoli» e invita a superare gli ostacoli all'approvazione del Recovery fund.

 

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