il ministro del turismo garavaglia

QUESTO GOVERNO NON È UN ALBERGO - IL MINISTRO LEGHISTA GARAVAGLIA SPINGE PER DARE IL VIA LIBERA AL TURISMO DA MAGGIO, MA DRAGHI FRENA: DECIDERANNO DATI SU CONTAGI E VACCINAZIONI - UN PIANO ANCORA NON C'È, L'IDEA È QUELLA DI AMPLIARE I VOLI "COVID TESTED" E RENDERE I TAMPONI OBBLIGATORI ALL'ARRIVO IN HOTEL - IL SETTORE SI PREPARA A UN'ALTRA ESTATE DI LACRIME, DOPO IL 2020: A ROMA ARRIVI INFERIORI ALL'80% RISPETTO ALLA "NORMALITÀ"

Francesco Bisozzi per "Il Messaggero"

 

MASSIMO GARAVAGLIA

Per il ministro del Turismo Massimo Garavaglia gli alberghi potranno riaprire già a metà maggio, ma Palazzo Chigi frena. «A breve saremo in grado di fissare delle date, penso proprio che sia questione di giorni. Nel 2020 abbiamo aperto a metà maggio e non vedo motivi per cui le cose non dovrebbero andare così anche quest'anno», ha spiegato ieri il ministro nel corso di un incontro con la stampa estera.

 

La presidenza del Consiglio però resta prudente e resiste al pressing della Lega in favore delle riaperture: decideranno i dati sui contagi e le vaccinazioni, ripetono.

 

matteo salvini 1

Gli operatori del settore dell'accoglienza, sul piede di guerra dopo la beffa della Pasqua alle Canarie, preoccupati dal boom di prenotazioni a luglio e agosto in Grecia e altri paradisi Covid-free, rimangono così privi di certezze.

 

Insomma, se da un lato Salvini e i suoi chiedono lo stop ai divieti, la definizione di regole precise da far rispettare a tutti e una programmazione di lungo termine, dall'altro Palazzo Chigi ripete che tutto dipenderà dall'evoluzione della pandemia e della campagna vaccinale.

 

aeroporto linate – coronavirus

La frattura tra aperturisti e chiusuristi appare evidente e agita ancor di più il settore del turismo, che prima della pandemia valeva 13 punti percentuali di prodotto interno lordo e che ora va avanti a colpi di ristori.

 

Dalla Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, fanno sapere che l'unico segmento che sta registrando un boom di richieste è quello delle case vacanza, nonostante ci sia stata un'impennata dei costi che in alcune località risultano persino triplicati, mentre negli hotel le prenotazioni non prendono il largo complice il clima d'incertezza odierno.

 

milano linate

Un piano vero e proprio per far ripartire il turismo ancora non c'è, ma le soluzioni su cui il governo sta ragionando prevedono l'ampliamento dei voli Covid tested ai collegamenti nazionali più gettonati in estate.

 

CORRIDOI SANITARI

Il Leonardo da Vinci è stato precursore nell'attivare i corridoi sanitari che permettono lo spostamento in sicurezza dei passeggeri: dallo scorso 8 dicembre, quando è stata avviata la sperimentazione sui voli Covid tested transoceanici a Fiumicino, primo scalo in Europa ad attivarli, sono stati oltre 7.500 i passeggeri testati all'arrivo.

 

roma alberghi chiusi

La scorsa settimana, in un'audizione in commissione Trasporti alla Camera, l'amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, ha invitato il governo ad adottare al più presto il modello Adr sui voli Covid tested a livello nazionale e sulle destinazioni strategiche per il Paese per sostenere la ripresa del turismo in vista della stagione estiva.

 

Più difficile invece replicare l'iniziativa della regione Campania che ora scommette sulle isole Covid-free modello Grecia e ha deciso di vaccinare in via prioritaria gli abitanti di Capri, Ischia e Procida. Una corsia preferenziale che suscita già malumori e che se adottata in altre aree rischia di generare ulteriori tensioni.

 

alberghi roma

Un'altra possibilità presa in considerazione prevede di rendere obbligatorio il tampone all'arrivo in albergo per i non vaccinati. È adesso che solitamente la gente prenota le vacanze, ma secondo le agenzie di viaggio sarà un'estate last second o bene che va last minute.

 

Il passaporto vaccinale che va a rilento, i problemi sul fronte delle vaccinazioni e i ritardi sui voli nazionali Covid tested fin qui chiaramente non hanno messo in condizione le persone di prendere una decisione in materia di viaggi e soggiorni fuori.

 

alberghi roma

Risultato? A meno di un cambio di passo, Federalberghi prevede per luglio e agosto un calo a livello nazionale delle presenze negli hotel del 50 per cento rispetto al periodo pre-Covid, più o meno in linea con quello dello scorso anno.

 

venezia alberghi 1

Più nel dettaglio, la diminuzione delle presenze allo stato attuale si profila più drastica nelle città come Roma e Firenze, che con ogni probabilità bisseranno le performance del 2020, quando gli arrivi risultarono inferiori dell'80 per cento, mentre nelle località balneari a luglio e agosto il calo dovrebbe essere molto più contenuto, ovvero del 10 per cento circa rispetto al 2019.

hotel chiusiroma senza turistialberghi roma

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