sergio mattarella giorgia meloni scontro boxe

QUI RADIO COLLE – UGO MAGRI: “COME MAI MATTARELLA INTERVIENE SEMPRE PIÙ SPESSO, CON UNA CADENZA ORMAI QUOTIDIANA? IL PRESIDENTE FA IL SUO MESTIERE. APPLICA LA COSTITUZIONE E NE DIFENDE I VALORI. COME TUTTI GLI ARBITRI, FISCHIA I FALLI QUANDO LI VEDE. SE CAPITA SEMPRE PIÙ SPESSO LA RIPOSTA NON VA CERCATA AL QUIRINALE. I TEMPI NON LI DETTA IL PRESIDENTE, LI DÀ LA POLITICA. NÉ DIPENDE DA LUI SE VIENE CONSIDERATO, L'ULTIMA SPIAGGIA, L'ESTREMA RISORSA DI UN'ITALIA CHE ALTROVE NON TROVA PIÙ UDIENZA…”

Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “La Stampa”

 

MELONI MATTARELLA

Sergio Mattarella ci sta facendo capire a cosa serve un garante e perché rinunciarvi sarebbe un peccato. Ce lo spiega con una quantità di esempi concreti che […] derivano direttamente dalle cronache, e come tali pretendono la nostra attenzione. L'ultimo caso è quello di Ilaria Salis, con la telefonata di ieri al papà Roberto sconfortato dall'inerzia ai piani alti e altissimi dove, forse, si teme di scatenare una rissa sovranista con l'Ungheria di Viktor Orbán.

 

Il presidente ha promesso che si darà da fare […] e questo suo impegno già suona come una sveglia, un sollecito a chi dovrebbe alzare la voce in difesa di una nostra connazionale messa al guinzaglio come un animale.

 

ROBERTO E ILARIA SALIS

Altro intervento di queste ore: il sostegno alla vice-preside di Pioltello che si sentiva nel mirino dopo la vacanza concessa agli studenti musulmani in occasione del Ramadan. Lei gli ha scritto, lui le ha risposto senza perdere tempo, esortando tutti a non esasperare il clima di convivenza e qualcuno, nella Lega in particolare, l'ha presa male.

 

Prima ancora, le parole di incoraggiamento alla ragazza straniera trattata come se l'Italia non fosse anche casa sua; chi lo sostiene «dice sciocchezze» era stata la risposta del presidente. Due settimane fa il rimbrotto severo sulle carceri […]. E sempre procedendo a ritroso, […] le manganellate a Pisa con le parole di biasimo del presidente perché non è così che vanno trattati i ragazzi o si gestiscono le proteste in un Paese libero come il nostro. Giorgia Meloni se n'è dispiaciuta, salvo poi correggersi perché entrare in urto col Colle quasi mai conviene a chi governa. Ma la lista degli interventi, già lunga, non finisce qui.

 

LA NOTA DI SERGIO MATTARELLA SULLE MANGANELLATE DELLA POLIZIA A PISA

Ultimamente Mattarella ha difeso l'informazione libera e pluralista; ha segnalato i rischi del «pensiero unico» […]. Si è speso per la prevenzione degli incidenti sul lavoro […].

Ha alzato la voce contro i femminicidi […]. Per celebrare il Primo Maggio, visiterà quest'anno un distretto agricolo dove non si pratica il caporalato, altra piaga.

 

E queste sue denunce suscitano sentimenti misti, nervosismi compresi. Danno corso all'equivoco che una certa pubblicistica alimenta presentando Mattarella come se fosse il leader della sinistra sconfitta nelle urne, il contraltare del governo democraticamente scelto dagli elettori. Tesi che non sta in piedi però.

 

GIORGIA MELONI E SERGIO MATTARELLA

Il Quirinale non rema contro nessuno, destra compresa. Ha dato sempre via libera sui disegni di legge (compresi i più controversi come quello, ultimo, sui test alle toghe) e disco verde su tutti i decreti, nessuno escluso, limitandosi a qualche raro rilievo. Altro che remare contro o mettere i bastoni tra le ruote.

 

Massima è stata la collaborazione istituzionale. Né sono mancati pubblici interventi graditi alla maggioranza o in difesa della stessa premier quando il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, l'aveva definita «stracciarola» e nei cortei studenteschi Meloni veniva bruciata in effige. Sull'antifascismo Mattarella tocca nervi scoperti e il prossimo 25 aprile sarà a Civitella Val di Chiana per commemorare una delle stragi naziste più dolorose.

 

Pure sulle Foibe però ha detto parole chiare, di chiara condanna delle stragi titine.

Così sui bombardamenti alleati a Cassino […]. Si coglie lo sforzo, perennemente incompiuto, di costruire una storia condivisa.

 

sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione 1

Ma allora, se Mattarella non è il capo dell'opposizione, se rifiuta di farsi tirare per la giacca, se non è di parte né vuole sembrare tale, come mai interviene sempre più spesso, con una cadenza ormai quotidiana?

 

La risposta che si riceve sul Colle suona perfino ovvia, banale: il presidente fa il suo mestiere, appunto. Applica la Costituzione col giusto rigore. Ne difende i valori, né più né meno. Come tutti gli arbitri, fischia i falli quando li vede; interviene se si va oltre il lecito o sarebbe impossibile far finta di niente. Se capita sempre più spesso la riposta non va cercata al Quirinale. I tempi non li detta il presidente, li dà la politica. Né dipende di lui se viene considerato il tribunale supremo, l'ultima spiaggia, l'estrema risorsa di un'Italia che altrove non trova più udienza.

giorgia meloni sergio mattarellaROBERTO E ILARIA SALISsergio mattarella giorgia meloni sergio mattarella e giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...