conte zingaretti di maio

QUI RADIO NAZARENO - TRA I DEM IL FRONTE A FAVORE DEL CONTE BIS SI ALLARGA ALL’ALA NON RENZIANA: UNA TRUPPA CHE GUARDA AD ANDREA ORLANDO E A DARIO FRANCESCHINI NON ESCLUDE L’OPZIONE. LA DISCONTINUITA’ INVOCATA DA ZINGARETTI SARA’ SULLA SQUADRA. IL PD “CHIEDERÀ CHE STIANO FUORI I MEMBRI DEI GOVERNI PRECEDENTI” (L'ECCEZIONE RIGUARDEREBBE I CAPI DEI PARTITI, E QUINDI DI MAIO, E I CAPI CORRENTE)

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

La condizione più difficile, Luigi Di Maio l’ha messa sul tavolo all’ora dell’aperitivo del primo giorno ufficiale di trattative: i 5 stelle staranno nel governo giallorosso solo se Giuseppe Conte sarà premier. L’accelerazione è arrivata dopo che Beppe Grilloha pubblicato il post in sostegno del presidente del Consiglio: il faccia a faccia tra il leader M5s e Nicola Zingaretti, prima smentito, è stato organizzato per cena a casa del sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora.

 

E’ lì che il grillino ha scoperto la carta più importante e il segretario ha incassato. La nota finale del Pd recita: “Serve un governo di discontinuità“, come Zingaretti ripete da giorni. Ma non si fa mai il nome dell’ex premier. I suoi si affannano a ripetere che “il no a Conte è chiaro”, ma uno spazio per trattare, a patto che i 5 stelle si dimostrino pronti a cambiare i volti che formeranno l’esecutivo, rimane. Nessuno vuole esporsi per non compromettere il tavolo, ma fonti qualificate del Pd a ilfattoquotidiano.it raccontano che, anche tra i non renziani dentro il Partito democratico, si sta allargando il fronte a favore del premier uscente.

 

SALVINI CONTE

C’è una truppa, che guarda ad esempio ad Andrea Orlando e Dario Franceschini, che chiede almeno di non escludere a priori l’opzione. Raccontano, dal fronte zingarettiano, che il segretario abbia chiesto l’appoggio di Renzi, con una telefonata preventiva, per il veto su Conte e abbia strappato un appoggio in nome dell’unità. Ma per l’ex premier, il nome non è mai stato un problema.

 

STRETTA DI MANO TRA SALVINI E CONTE AL SENATO

E soprattutto, rimane una parte consistente dei democratici, che comprende ex ministri dei governi Renzi e Gentiloni e pure intellettuali di peso, per i quali l’ex presidente del Consiglio rimane l’opzione migliore per un governo politico e soprattutto in chiave anti-Salvini. Il fatto è che, il “90 per cento dei parlamentari Pd”, raccontano sempre le fonti, “è a favore dell’accordo” e la condizione che stiano fuori “i membri di governi precedenti (Renzi e Gentiloni)” è sufficiente per far iniziare la partita. Una partita che, almeno sul fronte dei temi, sembra fattibile. Ieri pomeriggio gli emissari di Pd e M5s si sono seduti al tavolo per parlare di programma e le cose, quasi sorprendentemente, sono andate bene. I grillini hanno ottenuto il sì al taglio dei parlamentari rapido, i democratici hanno chiesto che chiudessero il fronte con la Lega.

 

giuseppe conte luigi di maio 2

“Le distanze non sono incolmabili”, ha siglato la giornata il vicesegretario Pd Andrea Orlando, frontman di Zingaretti e soprattutto uomo di cerniera tra le correnti, e pure con le componenti minori. Non da ultima, quella di Orfini e gli altri ex Ds che in queste ore hanno speso una parola a favore di Conte. I segnali sono tanti e, anche se il tempo corre, va sfruttata ogni ora perché ogni passo, in una direzione o nell’altra, venga digerito dalle rispettive basi.

 

zingaretti di maio

Conte bis. Non lo vogliono solo i 5 stelle – E’ un fatto ormai che Conte abbia aperto una breccia oltre il suo fronte. La differenza l’ha fatta, tra le tante cose, il discorso nell’Aula del Senato. Quando Conte ha parlato davanti ai parlamentari e criticato in modo puntuale e concreto il ministro dell’Interno, facendo leva sulla Costituzione e il rispetto della legge, ha conquistato non solo i grillini. In tanti dentro il Partito democratico e a sinistra, hanno visto in lui la figura giusta a cui affidarsi in questo momento. Lo ha detto Piero Grasso in Senato, ma pure il senatore Pd Tommaso Cerno a ilfatto.it. Lo hanno ripetuto per tutto il giorno ieri vari esponenti dem, appartenenti non solo alla corrente renziana che già sul punto si era detta disponibile ad accettare. “In questo momento”, raccontano, “l’emergenza è arginare Salvini. E lui ha dimostrato che può farlo”. Un dettaglio poi, non è passato inosservato alla corrente più cattolica: la reprimenda di Conte sull’uso dei simboli religiosi accostati ai comizi, sostenuta dalla difesa della laicità.

giuseppe conte luigi di maio 1

 

Ecco, proprio quel passaggio, ha conquistato anche i più credenti. Inoltre, si fa notare dentro al Nazareno, “serve un nome politico” per contrastare la macchina del Carroccio: “Non possiamo andare a pescare dai soliti elenchi, dalla Cartabia a Giovannini. Serve qualcuno che possa reggere il gioco”. Per i 5 stelle è già più facile. E’ vero, ci sono da sedare alcune concorrenze interne tra leader (da Di Maio a Di Battista), ma il fatto che Beppe Grillo abbia preso posizione così apertamente ha risolto la metà dei problemi. Lo schieramento che vorrebbe riportare al voto, è tentato dalle sirene del Carroccio che propongono addirittura Di Maio premier, salvo poi ricredersi pensando al “tradimento” di sole tre settimane fa. “E’ il nostro nome”, replicano dai 5 stelle. “E’ inutile girarci intorno, perché in questo momento e con così poco tempo è l’unico in grado di mettere tutti d’accordo”.

luigi di maio nicola zingaretti

 

La squadra: il Pd “chiederà che stiano fuori i membri dei governi precedenti” – Una volta scelto il premier e trovata l’intesa, si passerà ad affrontare il nodo della squadra. Che verrà in qualche modo di conseguenza. Se infatti Zingaretti potrebbe superare l’ostacolo Conte, questo non significa che non insisterà sulla “discontinuità” per quanto riguarda i membri dell’esecutivo giallorosso.

 

giuseppe conte luigi di maio

La regola non scritta che si vuole far passare ai 5 stelle, e su cui il segretario ha trovato un’intesa con Renzi, è che “del nuovo esecutivo non dovranno fare parte ministri dei governi Renzi, Gentiloni e Letta e ovviamente di quello Conte”, spiega la fonte Pd della corrente di sinistra che chiede di rimanere anonima per rispettare la richiesta di silenzio del segretario. L’eccezione alla regola riguarderebbe però “i capi dei partiti e i capi corrente”: “Ecco perché Zingaretti ha aperto alla presenza di Di Maio nell’esecutivo”, spiegano. In generale però, le trattative, anche sugli eventuali nomi, saranno favorite dal fatto che “gran parte del nostro gruppo parlamentare è favorevole a fare un governo con i 5 stelle. Soprattutto in chiave anti Salvini”. La convinzione è che il leghista “abbia in mente un colpo di Stato”, e se si prende “i due terzi del Parlamento farà il presidenzialismo“.

 

giuseppe conte esce dal senato 1

All’interno, “ci sono sensibilità diverse”, ma nessuno nega che la prospettiva che ci si immagina è “un governo di lunga durata”. Una parte punta a fare la manovra, tagliare i parlamentari e fare una legge elettorale proporzionale, per poi andare al voto tra un anno circa. “Chiaro però che un governo simile perché dovrebbe cadere a orologeria dopo un anno?”. E’ per questo che l’altra parte, quella maggioritaria, punta a un governo lungo che gli zingarettiani hanno chiamato di legislatura. L’obiettivo principale è l’elezione del presidente della Repubblica“. “L’ostacolo che, sia i 5 stelle che il Pd, temono è il fatto che i loro elettorati sono stati educati a odiarsi. Ormai da anni”. E lavorano tutti sullo stesso terreno. “Nel 2018 la Lega non era un nemico per nessuno”, chiude. “Oggi il nemico è solo uno, Salvini”.

 

VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…