giuseppe conte luca ricolfi

"L'ITALIA? UNO DEI POCHI PAESI CHE SONO RIUSCITI NEL CAPOLAVORO POLITICO DI RILANCIARE L'EPIDEMIA E AFFOSSARE L’ECONOMIA" - LUCA RICOLFI BOCCIA CONTE: "NON SIAMO UN MODELLO DI GESTIONE DELLA PANDEMIA - IL COVID SI POTEVA SCONFIGGERE A GIUGNO MA IL GOVERNO HA SCELTO IL TURISMO - SUL RITORNO A SCUOLA SONO STATI COMMESSI ALCUNI ERRORI MADORNALI, PRIMO FRA TUTTI LA..." - "CI STIAMO TRASFORMANDO IN UNA SOCIETA’ PARASSITA DI MASSA, ANCHE LA DESTRA DIVENTA ASSISTENZIALISTA. I FONDI UE AGGRAVERANNO LA SITUAZIONE"

Stefano Filippi per la Verità

 

luca ricolfi 3

Professor Luca Ricolfi, sociologo, docente di analisi dei dati, presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume, che cosa ci dicono i dati sull'andamento del virus elaborati dalla fondazione?

«La Fondazione pubblica quotidianamente un termometro dell'epidemia, che monitora l'andamento del numero di contagiati. Ebbene, il termometro segnava 1,5 gradi pseudo-Kelvin alla fine di luglio, oggi sfiora gli 8 gradi. Questo significa che il numero di contagiati è almeno quintuplicato in poco più di un mese. Un'altra cosa che facciamo è valutare la capacità dei vari Paesi di intercettare i contagiati.

 

conte

È un'operazione essenziale, perché i dati dei nuovi casi, che sono i più usati dai mass media, sono del tutto fuorvianti: 1.000 casi in più in Italia, che ha una bassa capacità diagnostica, sono molto più preoccupanti che 1.000 contagiati in più in Germania, un Paese che, grazie al numero di tamponi e alla capacità di tracciamento, ha una capacità diagnostica ben superiore alla nostra».

 

Che evoluzione c'è stata in questi mesi?

«Forse, riguardo all'Italia, in questo momento il dato più significativo è l'inversione di tendenza delle curve dei morti e dei ricoverati in terapia intensiva. In poche settimane abbiamo avuto una triplicazione (di decessi) e una quadruplicazione (di terapie intensive).

luca ricolfi 1

 

La svolta nella curva epidemica risale alla seconda metà di giugno. Noi l'abbiamo segnalata il 18 giugno sul sito Fondazionehume.it. Ma il governo - fino a Ferragosto - è stato del tutto sordo ai nostri allarmi, e non solo ai nostri. Anche la Fondazione Gimbe, con il professor Nino Cartabellotta, e virologi autorevoli come Andrea Crisanti e Massimo Galli si sono sgolati per mesi avvertendo del pericolo di una ripartenza dell'epidemia, ma è stato tutto vano. Il governo non voleva vedere né sentire».

Conte Zingaretti

 

I virologi consigliano di guardare il numero dei ricoverati e non quello dei contagiati per capire l'andamento dell'epidemia: è d'accordo?

«Hanno perfettamente ragione, il numero di ricoverati è molto più significativo. Però anche il numero di ricoverati ha dei problemi, due soprattutto».

 

Quali?

LUCA RICOLFI - LA SOCIETA SIGNORILE DI MASSA

«Il primo è che la Protezione civile non fornisce il numero di ingressi in ospedale, cioè il dato di flusso, ma solo quello degli ospedalizzati, ovvero il dato di stock, che è altamente fuorviante: se avessero fornito il numero di ingressi in ospedale, che non si sono mai fermati, ci si sarebbe accorti che l'epidemia andava assai meno bene di quanto suggerisse la stazionarietà o la diminuzione del numero di ospedalizzati».

 

E il secondo?

«L'andamento del numero di ospedalizzati sottostima fortemente l'andamento dei contagi quando l'età mediana dei contagiati si abbassa, perché i giovani finiscono in ospedale molto più raramente degli anziani. In concreto questo significa: negli ultimi 30 giorni le persone in terapia intensiva sono "solo" quadruplicate, ma i contagiati potrebbero essere aumentati anche di 7 o 8 volte».

 

Il governo Conte si è proposto come modello di gestione della pandemia, ma lei ha sconsigliato di prendere l'Italia come esempio. Perché?

giuseppe conte alla festa de l'unita' di modena 1

«Perché, fra le società avanzate, che sono più di 30, ci sono solo 3 Paesi che hanno registrato più morti per abitante di noi, e cioè Belgio, Regno Unito, Spagna. Persino gli Stati Uniti, che i nostri media descrivono come un Paese dove si è scatenata l'Apocalisse,hanno meno morti per abitante di noi. Ma non è l'unica ragione per cui considero l'Italia come un modello da non imitare, ce ne sono almeno altre due».

 

Si spieghi.

«La prima è che l'Italia ha gestito malissimo il ritorno a scuola, commettendo alcuni errori madornali, primo fra tutti la mancata riduzione del numero di alunni per classe. La seconda è che l'Italia è uno dei pochi Paesi che sono riusciti nel capolavoro politico di rilanciare l'epidemia e al tempo stesso affossare l'economia».

giuseppe conte alla festa de l'unita' di modena 4

 

Chi bisognerebbe seguire? La «solita» Germania?

«Sì, la Germania si è comportata benissimo, era organizzata e pronta già a febbraio con i tamponi e il tracciamento. Ma, se devo indicare dei modelli, più che un singolo Paese indicherei una categoria di Paesi, che per brevità chiamerò i "Paesi disciplinati". Si tratta di Paesi che, per le ragioni più diverse (la religione, la tradizione, la cultura), hanno un'ampia riserva di senso civico, rispetto per l'autorità, propensione a seguire le regole.

 

luca ricolfi 2

Fra questi c'è sicuramente la Germania, ma ci sono anche altri Paesi europei di area germanica o asburgica come Austria, Svizzera, Ungheria, o di religione luterana (i Paesi scandinavi), nonché buona parte delle democrazie asiatiche più o meno influenzate dal confucianesimo e dal buddismo: Giappone, Corea del Sud, Taiwan. Se si vanno a vedere i tassi di mortalità per il Covid di questi Paesi, si scopre che sono tutti molto inferiori a quelli dei maggiori Paesi europei, come Regno Unito, Francia, Spagna, Italia».

 

A chi va attribuita la ripresa dei contagi? Ai giovani incontrollabili e amanti del rischio? Alla voglia generalizzata di sfogarsi dopo i mesi di isolamento? O è semplicemente un'evoluzione naturale della malattia alla quale dovremmo adeguarci?

angela da mondello non ce n e coviddi

«No, il Covid si poteva sconfiggere, anche se non debellare completamente, quando a giugno i contagi erano scesi a 200-300 al giorno. Quello era il momento di moltiplicare i tamponi e mettere restrizioni severe ai viaggi per motivi turistici, sia verso l'estero sia verso l'interno. Alcuni governatori, ad esempio quelli della Sardegna e della Sicilia, l'avevano capito, ma sono stati messi a tacere dall'imperativo categorico di salvare la stagione turistica, costi quel che costi».

angela da mondello non ce n e coviddi

 

Le autorità sanitarie dovevano seminare tra la gente ancora più paura del Covid?

«No, le autorità sanitarie avrebbero dovuto limitarsi a dire la verità, senza cambiarla a seconda dei giorni, dei programmi televisivi, o di chi fosse l'intervistato di turno».

 

luca ricolfi 6

Che messaggi ha dato il governo ai cittadini in questi mesi con la sequela di regole incoerenti su bus, treni, aerei, scuole, discoteche, aperitivi, mascherine a orario?

«È molto semplice. Il governo ha scelto di dare messaggi contraddittori, perché ognuno potesse raccontarsi la situazione come voleva. Il governo desiderava che ci sfrenassimo, per risarcirci del lockdown e far ripartire l'economia, ma non poteva dire che non c'erano pericoli, perché sarebbe stato accusato di "procurata epidemia". Ha scelto di lasciarci credere che i pericoli fossero tutto sommato limitati, senza prendersi la responsabilità di affermarlo esplicitamente».

 

Perché per la scuola si parla soltanto di regole da applicare, dai banchi mobili a chi deve rilevare la temperatura, senza che nessuno si sia preoccupato di una riforma più complessiva?

«È da almeno vent' anni che, quando si parla di scuola, si parla solo di cattedre, graduatorie, edilizia, orari, senza alcun riferimento alla funzione di trasmissione culturale.

giuseppe conte alla festa de l'unita' di modena 2

 

Questo governo si è limitato a continuare sulla strada dei predecessori, dopo essersi liberato dell'unico ministro, cioè l'onorevole Lorenzo Fioramonti, che sulla scuola e sull'università forse qualche idea ce l'aveva». Alla fine del lockdown lei disse che il governo si giocava una «scommessa rischiosa»: lasciava riprendere l'economia e consentiva di fare le vacanze sperando che in autunno la situazione sarebbe stata diversa.

luca ricolfi 7

 

Scommessa vinta o persa?

«Strapersa, direi. Anche perché stagione fredda e influenze non potranno che peggiorare ancora le cose».Nel suo ultimo libro (La società signorile di massa, La nave di Teseo), pubblicato subito prima dello scoppio della pandemia, lei sostiene che l'Italia si sta trasformando in una «società parassita di massa».

 

covid cortina

Le decisioni prese finora dal governo a colpi di bonus confermano la sua analisi. È una tendenza ineluttabile?

«Temo di sì, perché anche a destra le spinte stataliste e assistenziali sono molto forti: quota 100 l'ha inventata Salvini. La realtà è che le forze pro-impresa e pro-mercato, non eccessivamente compromesse con l'assistenzialismo, non rappresentano più del 30% dell'elettorato».

 

A chi si riferisce?

«Fratelli d'Italia, Forza Italia, Azione (Calenda), Italia Viva (Renzi), più qualche esponente isolato del Pd, come il sindaco di Bergamo Giorgio Gori».

covid tampone fiumicino 3

 

I soldi promessi dall'Europa serviranno davvero per ripartire o sarà l'ennesima iniezione di assistenzialismo parassitario?

«La seconda che ha detto».Lei ha scritto che del Covid si è parlato finora come minaccia per la salute e per l'economia, e non per la nostra psiche. Che intende?«Che non ci si può dividere stabilmente fra impauriti e incoscienti, e che il Covid è destinato a degradare la rete delle nostre relazioni sociali.

luca ricolfi 5

 

Se dura ancora a lungo, diventerà anche un problema psichiatrico, perché l'umanità non è programmata per vivere temendo sistematicamente l'altro, quando l'altro è parte della propria comunità, rete di amici, cerchia famigliare».

 

Davvero ci avviamo verso una società in cui gli altri sono soltanto un pericolo?

covid cortina

«No, perché una società di questo tipo non è una società. Se il Covid dura, e non si trova un vaccino né una cura, quella verso cui ci avviamo è una società di bolle, o monadi, o vasi non comunicanti: piccole cerchie di persone, che si vedono fra loro e minimizzano i contatti con il resto del mondo.  Con buona pace della globalizzazione».

 

Professore, le posso chiedere che cosa voterà al referendum, se voterà?

«Vivo buona parte dell'anno a Stromboli, non mi sposto certo a Torino per scegliere fra il sì e il no al referendum. Il problema è che chi vota No rafforza la casta, chi vota Sì rafforza l'anti-casta, ma nessuno sa quale delle due fa più danni all'Italia».

luca ricolfi 4RICOLFI

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…