lukashenko

"L'USO DEI MIGRANTI È DIVENTATO UNO STRUMENTO POLITICO" - DRAGHI ATTACCA IL REGIME DI LUKASHENKO, ACCUSATO DI AVER ORCHESTRATO UN'EMERGENZA CHE COINVOLGE LA POLONIA E L'EUROPA COME RITORSIONE PER LE SANZIONI (INTANTO L'UE CONTINUA A RIEMPIRE IL "DITTATORE" ERDOGAN DI MILIARDI PER BLOCCARE I MIGRANTI AL CONFINE) - I DISPERATI ARRIVATI AL CONFINE CON LA POLONIA E MORTI ANNEGATI IN UN FIUME O DI FREDDO NELLE FORESTE

1 - MIGRANTI DRAGHI ACCUSA: «USATI COME ARMA POLITICA» FONDI UE PER L'ASSISTENZA

C. Man. per "il Messaggero"

MARIO DRAGHI

 

«L'uso dei migranti è diventato uno strumento, diciamo gentilmente, di politica estera». Mentre la crisi al confine tra Polonia e Bielorussia non si allenta, e Varsavia avverte del rischio che si protragga «per mesi», Mario Draghi interviene puntando il dito contro il regime di Alexander Lukashenko, accusato di aver orchestrato un'emergenza che coinvolge sempre di più tutta l'Europa.

 

Il premier contesta l'uso strumentale della crisi umanitaria, ma sottolinea anche l'assenza di interventi concreti: «Non ho avuto notizie di un vertice straordinario» dell'Ue sul tema (sollecitato nei giorni scorsi da Varsavia), aggiunge al termine dell'incontro con l'omologo albanese Edi Rama a Palazzo Chigi, dove nel pomeriggio ha discusso della situazione in Ucraina, Russia e Bielorussia anche con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

alexander lukashenko

 

LA ROTTA

Dopo l'accordo al Consiglio Esteri sul nuovo pacchetto di sanzioni, gli sviluppi sulla rotta dell'Europa orientale restano in primo piano sul tavolo di Bruxelles. Un nuovo contatto diretto con l'uomo forte di Minsk l'ha avuto ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui portavoce ha definito la situazione «drammatica e preoccupante per migliaia di persone», giustificando così la necessità di un confronto diplomatico. Il pressing di Lukashenko sulla pelle dei migranti punta proprio a Bruxelles, che l'ha accusato di aver provocato la crisi come ritorsione per le sanzioni già in vigore.

migranti al confine tra polonia e bielorussia

 

Nel colloquio con Merkel, i due leader avrebbero concordato «che la questione dovrebbe essere portata a livello bielorusso-Ue», autorizzando funzionari delle due parti ad avviare «immediatamente colloqui». Un confronto finora non confermato da Bruxelles, mentre il presidente dell'Eurocamera, David Sassoli, ha annunciato un intervento mercoledì prossimo alla plenaria della leader dell'opposizione a Minsk, Svetlana Tsikhanouskaya.

 

Al centro della mediazione della cancelliera c'è stata anche la crisi umanitaria. Merkel, riferisce Berlino, «ha sottolineato la necessità di fornire assistenza umanitaria e opzioni di ritorno per le persone interessate con il sostegno dell'Unhcr e dell'Oim e in collaborazione con la Commissione europea».

migranti al confine tra polonia e bielorussia 4

 

Un impegno assicurato sempre ieri anche da Ursula von der Leyen, che ha sollecitato l'immediata entrata in vigore delle nuove sanzioni. «L'Europa è al fianco delle persone intrappolate alla frontiera con la Bielorussia», ha dichiarato la presidente della Commissione, ricordando che l'Ue ha mobilitato 700mila euro per cibo, igiene, coperte e kit di primo soccorso. «Siamo pronti a fare di più. Ma il regime bielorusso - ha aggiunto - deve smettere di adescare le persone mettendo a rischio le loro vite».

 

IL GAS

alexander lukashenko vladimir putin

Nel braccio di ferro tra Minsk e l'Europa resta l'ombra di una rappresaglia energetica. Dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha stoppato la minaccia del suo protetto Lukashenko di bloccare le forniture di gas, la Bielorussia ha interrotto i flussi di petrolio nell'oleodotto Druzhba verso la Polonia. Un blocco ufficialmente legato a un problema tecnico, la cui manutenzione secondo le autorità, potrebbe richiedere fino a tre giorni, ma che non dovrebbe causare carenze grazie al petrolio stoccato nell'impianto. I timori di nuovi strappi però restano.

 

Anche perché, parallelamente alla crisi dei migranti, rimane alta la tensione sull'Ucraina. Mosca ha accusato i Paesi occidentali di violare gli accordi di Minsk, dicendosi pronti a inviare armi e militari a Kiev, mentre il premier britannico Boris Johnson ha avvertito Putin che sarebbe «un tragico errore» far riesplodere le tensioni al confine fra Russia e Ucraina. Sul terreno la crisi non smette di suscitare allarme.

migranti lanciano sassi contro la polizia polacca

 

Anche due notti fa le autorità di Varsavia hanno segnalato tentativi di attraversamento legale, respinti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. E per il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, «dobbiamo prepararci al fatto che la situazione non si risolverà rapidamente». La crisi, ha avvertito, potrebbe continuare «per mesi, spero non per anni».

 

2 - ANNEGATI O MORTI DI FREDDO NELLA FORESTA QUEI DISPERATI SPARITI SOGNANDO L'EUROPA

Mauro Mondello per "la Stampa"

 

alexander lukashenko

Si chiamava Ahmad Al Hasan ed era nato il 25 agosto del 2002 in Siria, nella città di Homs. Era fuggito dalla guerra nel 2014 e per 7 anni, sino alla fine dello scorso settembre, aveva vissuto in un campo profughi in Giordania. Il suo viaggio verso l'Europa si è drammaticamente interrotto lo scorso 19 ottobre, mentre cercava di superare illegalmente il confine fra Bielorussia e Polonia, con la speranza di poter poi raggiungere Berlino, presentare richiesta di asilo politico in Germania e vedere avverarsi il suo sogno di studiare ingegneria all'università.

 

Ahmad è morto annegato nel fiume Bug, a una manciata di chilometri dal villaggio di Woroblin, nella Polonia centro-orientale. Non sapeva nuotare e, secondo quanto dichiarato da un compagno di viaggio sopravvissuto, è stato sopraffatto dalle correnti una volta entrato in acqua.

 

Il suo corpo è stato seppellito ieri nel cimitero islamico di Bohoniki, un villaggio tataro nel quale vive ininterrottamente dal diciassettesimo secolo una delle poche minoranze musulmane di Polonia, che ricevette dal re Giovanni III Sobieski alcune terre nella regione di Podlachia come premio per l'impegno nelle guerre contro i cosacchi. La gente di Bohoniki, dall'inizio della crisi, prova a dare una mano ai migranti che riescono a entrare sul territorio polacco, distribuendo cibo e vestiti.

migranti al confine tra polonia e bielorussia 5

 

Quello di Ahmad è il primo funerale di un migrante morto durante la recente crisi dei confini ad essere celebrato in territorio polacco. Già oggi, alle 12.30, si terrà il secondo e altri verranno organizzati nel corso della prossima settimana. La comunità di Bohininiki, attraverso il suo rappresentante Maciej Szczesnowicz, ha dato da settimane la disponibilità a seppellire i profughi che perdono la vita cercando di attraversare il confine polacco-bielorusso.

 

migranti al confine tra polonia e bielorussia 1

È così che, di fronte a una ventina di persone, perlopiù giornalisti, l'Imam Aleksander Bazarewicza ha celebrato le esequie di Ahmed, con la famiglia del ragazzo collegata in video da Turchia e Giordania. «A prescindere dal fatto che una persona abbia o meno il diritto di soggiornare legalmente in Polonia - dice Szczesnowicz - non possiamo negare a nessuno un rifugio nel quale ripararsi, una zuppa calda, dei vestiti». La linea di frontiera fra Bielorussia e Polonia è interdetta in un raggio di 3 km dal confine verso l'interno sul lato polacco, una zona di emergenza che non permette l'accesso neanche ai media e alle organizzazioni non governative.

migranti al confine tra polonia e bielorussia 2

 

Succede così che molti dei migranti che riescono a entrare illegalmente in territorio polacco restino poi sperduti fra la fitta vegetazione delle foreste della Podlachia, rischiando di morire assiderati, com' è già successo in almeno otto casi dall'inizio di ottobre a oggi. Fra i gruppi che provano ad assistere gli uomini e le donne che cercano di attraversare la frontiera ci sono Grupa Granica, una comunità di associazioni che si occupa di monitorare il confine alla ricerca di migranti dispersi nei boschi, e i Medycy na granicy (Medici al confine) che proprio ieri hanno chiuso la loro esperienza di primo soccorso nell'area, passando il testimone al Polskie Centrum Pomocy Midzynarodowej.

migranti al confine tra polonia e bielorussia 3

 

«Sappiamo che i migranti mancano di cibo - spiega al network polacco Medonet Magorzata Olasiska-Chart, coordinatrice della Missione Medica Polacca per i rifugiati, operativa in queste settimane soprattutto nell'ospedale di Hajnówka, 20 km dal valico di frontiera polacco-bielorusso di Biaowiea - che bevono acqua sporca dalle pozzanghere, che non hanno né un riparo né vestiti adeguati.

 

Le temperature si stanno abbassando e queste persone restano abbandonate nella foresta, quasi sempre con scarpe estive e giacche leggere. I funzionari bielorussi gli sottraggono il denaro e i telefoni prima di spingerli oltre la frontiera per cui, una volta in Polonia, i migranti rimangono isolati, intrappolati: è una tragedia enorme».

migranti al confine polonia bielorussia

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…