il tweet di tomaso montanari sui bagni inclusivi

"NEL BAGNO INCLUSIVO ANCHE LE DONNE DOVRANNO FARE LA PIPÌ IN PIEDI?" - SPERNACCHIATA SU TWITTER A TOMASO MONTANARI, NEO RETTORE DELL'UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA, CHE SI VANTAVA DI AVER CREATO NEL SUO ATENEO DELLE TOILETTE SENZA DISCRIMINAZIONI DI GENERE E ORIENTAMENTO SESSUALE - TRA I COMMENTI C'ERA CHI RIMPIANGEVA I TRADIZIONALI CARTELLI "WC", CHI I VECCHI VESPASIANI, CHI SUGGERIVA SOLUZIONI PIÙ DRASTICHE E DEMOCRATICHE, VEDI BAGNO TURCO PER TUTTI…

Gianluca Veneziani per “Libero Quotidiano

 

tomaso montanari

Quando abbiamo letto «bagni binari», pensavamo si riferisse ai cessi della stazione. Quando poi ha aggiunto «bagni inclusivi», abbiamo temuto che l'ultimo posto di solitudine e di esclusività, la ritirata appunto, fosse diventato luogo di assembramento.

 

Il rettore dell'Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari merita una menzione, o meglio una minzione speciale, per la cazzata dell'anno, pronunciata in tempo dopo altre fesserie proferite durante il 2021.

 

tomaso montanari 4

Ieri si è vantato su Twitter di aver creato nella suddetta sede accademica delle toilette senza discriminazioni di genere e orientamento sessuale, in cui possa accedere chiunque, maschi, femmine, trans, bisex, gay, lesbiche e compagnia pisciante.

 

«Da ieri», annunciava fiero, «all'Università per Stranieri di Siena, accanto ai bagni binari, ci sono anche i bagni inclusivi. Dalla parte della diversità, contro ogni diseguaglianza».

 

tomaso montanari 5

A corredo del tweet c'erano le foto dei cartelli che dovrebbero indicare l'inclusività dei cessi: uno in cui il simbolo dei trans figurava insieme a quello dei disabili (cos'abbiano da spartire le due categorie ce lo spiegherà il prof) e un altro in cui comparivano uno accanto all'altra la sagoma femminile, quella maschile e quella di un omino ibrido che sulla gamba destra indossa un pantalone mentre sulla sinistra calza una mezza gonna.

 

tomaso montanari 3

L'ideona di Montanari è riuscita davvero a essere inclusiva, nel senso che ha messo d'accordo tutti nel bersagliarlo di sfottò.

 

UNA CARNEVALATA

Su Twitter c'era chi liquidava la proposta come «una carnevalata», chi come «una barzelletta», chi come «una minchiata», chi come «una boiata pazzesca»; c'era poi chi rimpiangeva i tradizionali cartelli «Wc», chi i vecchi vespasiani, chi suggeriva soluzioni più drastiche e democratiche, vedi bagno turco per tutti, e chi lamentava che «la vera rivoluzione sarebbe trovarli puliti, i bagni pubblici»; e infine chi si poneva domande filosofiche, tipo: nel bagno unico, quello inclusivo, anche le donne dovranno fare la pipì in piedi? Ed è una forma di uguaglianza o di discriminazione costringere le donne a ritrovarsi gli schizzi dell'urina maschile sulla tavoletta della tazza?

 

tomaso montanari 2

Problemi pratici a cui Montanari, in nome dell'ideologia e dell'apertura alla diversità, non deve aver pensato... Ma è soprattutto interessante come il rettore dell'Università per Stranieri di Siena stia ampliando il suo sapere enciclopedico.

 

tomaso montanari 1

Un paio di anni fa il Montanari, di professione storico d'arte, si era calato nelle vesti di critico cinematografico ed esperto di giornalismo, definendo l'appena scomparso maestro Zeffirelli «un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile» e Oriana Fallaci «orrenda» e «ideologicamente mostruosa».

 

La scorsa estate poi si era poi improvvisato storico del Novecento e in un illuminato (da troppo sole agostano) articolo sul Fatto Quotidiano aveva sentenziato sulle foibe e sul Giorno del Ricordo, da lui giudicato «il più clamoroso successo di una falsificazione storica» e il prodotto di un «revisionismo di Stato» portato avanti dalla destra.

TOMASO MONTANARI

 

Inutile ricordare al prof che nelle foibe erano finiti migliaia di nostri connazionali né fascisti né compromessi col regime anzi a volte antifascisti, e in generale colpevoli solo di essere italiani. Lui aveva continuato a blaterare che quella che ha istituito il Giorno del Ricordo «è una legge dei neofascisti che andrebbe cancellata».

 

tomaso montanari a otto e mezzo 2

L'OSSESSIONE

Vista la malaparata in cui si era ritrovato dopo quelle esternazioni, Montanari ha comunque preferito saggiamente abbassare il tiro, in senso letterale, occupandosi di questioni né storiche né cinematografiche né artistiche né tantomeno escatologiche, ma scatologiche.

 

tomaso montanari a otto e mezzo 3

La sua parabola, dalle gallerie d'arte all'angolo toilette, riassume bene l'involuzione della sinistra passata da piazze, fabbriche e sezioni di partito ai salotti buoni, quindi alle stanze da letto, con un'attenzione per il sesso gay e un'ossessione moralistica per il sesso etero di ricchi e potenti, e giunta infine alle stanze da bagno. Tanta cultura politica finita nel cesso, rigorosamente in fondo a sinistra. Ora non resta che tirare lo sciacquone. Inclusivo, beninteso.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”