massimo gramellini laura pausini

"LA DESTRA ADESSO LA CONSIDERA GIOVANNA D'ARCO E LA SINISTRA CLARETTA PETACCI" - MASSIMO GRAMELLINI LE CANTA A LAURA PAUSINI, CHE IN UNA TRASMISSIONE SPAGNOLA SI È RIFIUTATA DI CANTARE 'BELLA CIAO': “È UN PECCATO CHE LA CANZONE ITALIANA PIÙ CONOSCIUTA AL MONDO DOPO 'VOLARE' VENGA PERCEPITA SOLO IN ITALIA PER CIÒ CHE NON È: UN CANTO DI PARTE" - "AVREBBE POTUTO INTONARLA DEDICANDOLA AL POPOLO UCRAINO INVASO DA PUTIN. AVREBBE SPARIGLIATO LE CARTE” - VIDEO

 

 

 

1 - LAURA CIAO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

laura pausini 8

Se alla tv spagnola Laura Pausini avesse cantato «Bella Ciao», oltretutto a meno di due settimane dal voto, i politici e i commentatori di destra le avrebbero dato della comunista e oggi tirerebbero fuori le foto di lei che serve i tortellini a qualche festa dell'Unità o i ritagli di giornale del maggio scorso in cui i profughi cubani la definivano filocastrista.

 

Poiché invece si è rifiutata di farlo per evitare strumentalizzazioni di parte, è stata strumentalizzata da entrambe le parti, con la destra che adesso la considera Giovanna D'Arco e la sinistra Claretta Petacci.

 

tweet sulla pausini che rifiuta di cantare bella ciao 3

Con maggiore prontezza di spirito, ma non è facile averla in certi momenti, forse avrebbe potuto intonare quella meravigliosa canzone dedicandola al popolo ucraino invaso da Putin. Avrebbe sparigliato le carte e spostato un po' il tiro, mentre la decisione di non cantarla le ha tirato addosso accuse di vigliaccheria e di fascismo che francamente appaiono esagerate.

 

massimo gramellini

«Bella ciao» inneggia all'amore e alla libertà, e chi ne ha fatto la colonna sonora della propria esistenza dovrebbe riconoscere a tutti la libertà di cantarla o di non cantarla, senza sottoporre l'una o l'altra scelta al verdetto di un autoconvocato tribunale della Storia intento a misurare il tasso di ideologia degli interlocutori. È davvero un peccato che la canzone italiana più conosciuta al mondo dopo «Volare» venga percepita solo in Italia per ciò che non è: un canto di parte. Vado a sentirmi «Bella ciao». In cuffia, così non disturbo nessuno.

 

2 - PAUSINI, IL NO A BELLA CIAO È UN CASO «NESSUNO MI USI PER PROPAGANDA»

Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”

 

tweet sulla pausini che rifiuta di cantare bella ciao 2

«Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti.

Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica.

Non inventassero ciò che non sono». Con queste parole, in risposta a un post del profilo twitter del sito spagnolo 20minutos, Laura Pausini replica alle polemiche che l'hanno investita dopo il rifiuto di intonare Bella ciao («perché è una canzone politica», la sua spiegazione a caldo) nel corso di una trasmissione televisiva spagnola.

 

Il mondo dei social è esploso, fra favorevoli e contrari alla scelta della cantante emiliana, mentre dal mondo della politica italiana si sono levate poche voci. Tra chi apprezza il «gran rifiuto» c'è Matteo Salvini. «Io adoro Laura Pausini, e ha diritto di cantare quello che preferisce - ha detto il leader leghista a L'aria che tira su La7 - Non è che se uno non canta Bella ciao è un reietto. Semplicemente l'ha ritenuta una canzone politicamente strumentalizzata, sbagliando, da una parte politica perché la liberazione del Paese dall'oppressione nazi-fascista è una conquista di tutti.

 

laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 3

C'erano bianchi, verdi, rossi...». Salvini si erge a difensore dell'artista emiliana e ne fa una questione di principio: «A me piacciono coloro che non si allineano al politicamente corretto, lei fa la cantante, non è che deve schierarsi, deve essere ammirata per la sua voce».

 

Non è dello stesso avviso Nicola Fratoianni. Il leader di Sinistra italiana si rivolge direttamente a Pausini su Facebook: «È vero, Bella ciao è anche una canzone politica, ma è soprattutto una canzone d'amore. Amore per la libertà e per il nostro Paese, un amore tanto forte da dedicargli la vita fino all'estremo sacrificio.

 

L'unico elemento su cui può essere divisiva Bella ciao è tra chi scelse la libertà e chi avrebbe preferito il nazifascismo. Una scelta su cui immagino e spero che siamo tutte e tutti d'accordo».

 

Dal mondo dello spettacolo arriva la stroncatura del conduttore e autore televisivo Pif: «Pensare di non cantare Bella ciao , per non voler prendere posizione, è una gran minchiata. Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione». Più comprensivo il cantante Simone Cristicchi: «Posso capire la scelta della Pausini, ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e Bella ciao è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra».

laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 1

 

La cantautrice Silvia Salemi concorda: «Un'artista come Laura Pausini non può identificarsi in alcun colore politico e forse fa anche bene a non volersi identificare con una canzone che ha una storia ed è un monumento della musica che tutti rispettiamo».

Sui social, invece, i toni sono più accesi. «Laura Pausini mi ricorda quelli che dicono che non sono né di destra, né di sinistra e, in genere, sono di destra» scrive un'internauta. Qualcuno cita un precedente intervento dell'artista: «Laura Pausini si rifiuta di cantare Bella ciao perché è "troppo politica".

 

laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 5

Quando invece scriveva "Parlateci di Bibbiano" non voleva attaccare il Pd, giusto?». Ma un altro caso potrebbe aprirsi sul nome di Chiara Ferragni che tra le storie di Instagram ha condiviso il post di «apriteilcervello», profilo che si definisce «antifascista, antirazzista e support Lgbt+». L'influencer si limita a scrivere «da leggere tutto», ma il contenuto non piacerà a tutti visto che è molto critico nei confronti del centrodestra: «Le elezioni, che per molti porteranno alla formazione di un nuovo "governo corrotto" per milioni di noi sono l'inizio di tutt' altro».

laura pausini si rifiuta di cantare bella ciao ospite di el hormiguero 4

 

Dura la replica del senatore di FdI Ignazio La Russa: «Nel "vecchio governo corrotto" di sicuro Fratelli d'Italia non c'era mentre da 10 anni nei governi ci sono sempre stati, senza aver mai vinto, tutti gli amici politici della Ferragni».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...