salvini savoini meranda

"ERO AL METROPOL, VI RACCONTO TUTTA LA VERITÀ SU SAVOINI E GLI EMISSARI RUSSI"- L’AVVOCATO GIANLUCA MERANDA PARTECIPO’ ALLA RIUNIONE IL CUI AUDIO E’ STATO PUBBLICATO DA 'BUZZFEED' E SCRIVE A 'REPUBBLICA': "LA TRATTATIVA SUL PETROLIO CI FU, MA ALLA FINE NON SI PERFEZIONÒ" – SALVINI NON DENUNCERÀ SAVOINI: "MA QUERELO CHI ACCOSTA LA LEGA A IPOTESI DI CORRUZIONE”. E POI DICE SÌ ALLA COMMISSIONE D'INCHIESTA: "PREOCCUPATO? NO, DIVERTITO" - I MAGISTRATI VOGLIONO CERCARE I SOLDI IN RUSSIA

Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa per la Repubblica

 

salvini savoini

Nella mattinata di ieri siamo stati contattati da un avvocato che ci ha proposto di entrare in contatto con un altro avvocato, Gianluca Meranda. Lo abbiamo contattato.

 

L' avvocato Meranda sostiene di essere il "Luca" delle intercettazioni al Metropol e di essere sorpreso dal clamore suscitato da quell' incontro. Si è proposto di inviare una lettera a Repubblica per rendere pubblico il fatto che il "Luca" di cui si parla è proprio lui. Alla comunicazione telefonica è seguito uno scambio di mail: contattato all' indirizzo che compare sull' albo dell' ordine degli avvocati, Meranda ha risposto dall' indirizzo indicato sul sito dello studio legale internazionale "Sqlaw" di cui è partner. La lettera che leggete in basso è il testo inviato dall' avvocato.

salvini savoini

 

È un nuovo, importante tassello nella storia dell' incontro avuto da Gianluca Savoini e altri due italiani con gli emissari russi la mattina del 18 ottobre 2018. Vicenda sulla quale la procura di Milano, com' è noto, ha acceso i suoi riflettori con un' inchiesta per corruzione internazionale, nella quale il presidente leghista dell' associazione Lombardia-Russia è indagato. Muove proprio dall' audio nel quale viene fatto riferimento a una presunta trattativa attorno ai 65 milioni di dollari di un affare petrolifero. Ebbene, adesso si apprende che è al vaglio dei magistrati anche l' avvio di una rogatoria in Russia per seguire eventuali flussi di denaro. «Preoccupato dall' indagine?

 

gianluca meranda

Per nulla, anzi, divertito», si schermiva in serata Matteo Salvini appena arrivato alla festa della Lega di Oppeano (Verona). In realtà, la sfuriata mattutina in conferenza stampa ha tradito un palese nervosismo.

 

Scaricato in parte sugli alleati-avversari grillini e sugli ostacoli che avevano frapposto al suo dl Sicurezza-bis.Al punto da spingerlo a minacciare la crisi se non avessero concesso i fondi richiesti dal Viminale per garantire pantaloni ai poliziotti, straordinari per i Vigili del fuoco, assunzioni della polizia locale: «Sì ai nostri emendamenti o non si va avanti».

 

Un po' poco per aprire una crisi. Tutto rientrato infatti poche ore dopo con il via libera del M5S a quegli emendamenti e lui che esulta: «Nostra vittoria».

Che sia un' altra la fonte di tanta tensione lo si capisce quando Salvini in conferenza stampa viene bersagliato dalle domande su "Moscopoli". La sua è un' escalation, anche nel tono di voce. La commissione d' inchiesta sostenuta anche dai 5stelle?

 

«Nessun problema, ne facciano anche sette o otto, non abbiamo nulla da nascondere». Ma non querelerà l' amico Savoini. «No, querelo chi accosta la Lega a ipotesi di corruzione », taglia corto il vice premier.

 

GIANLUCA SAVOINI AL VERTICE FRA I MINISTRI DELL INTERNO NEL LUGLIO DEL 2018 A MOSCA

Quel che viene spiegato dal suo entourage è che mancherebbero i presupposti giuridici per farlo, dato che l' imprenditore in questi giorni avrebbe ammesso di aver agito a titolo personale. Resta il fatto che il leader non muoverà un' azione legale contro di lui. Il vicepremier ripete che «Savoini non era invitato dal ministero dell' Interno, a Mosca nell' ottobre 2018, e nemmeno a Villa Madama nell' incontro bilaterale del 4 luglio con Putin». Resta così avvolta nel mistero la presenza del faccendiere a quegli appuntamenti ai quali c' era lo stesso ministro.

 

HOTEL METROPOL MOSCA

Poi parte lo sfogo del capo della Lega: «È ridicola questa inchiesta, se c' è un rublo fuori posto sarò il primo ad arrabbiarmi. Sono tranquillissimo. Ho totale fiducia nella magistratura italiana - ironizza - che è la più veloce, libera, solerte e indipendente al mondo ». Coi giornalisti che insistono sul caso perde infine le staffe: «Lei cerchi i rubli e i missili, io faccio il ministro dell' interno». E ancora: «Avete menato il torrone per settimane con gli hacker russi e la procura di Roma dice che non c' erano. Non ci sono soldi russi, non conosco petrolieri russi. Più ne scrivete, più mi fate un favore: poi chiedetevi perché i giornali italiani vendono sempre meno ».

 

Che sia un Salvini che attacca per difendersi lo si capisce dal fatto che giusto in queste ore convoca (per domenica 15 settembre) il tradizionale raduno di Pontida. Eredità bossiana e adunata identitaria che nel 2019 il capo sembrava non avesse intenzione di ripristinare. Ma il momento è troppo delicato e cruciale per non farlo. Sebbene settembre sia ancora lontano e tutto può succedere.

vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondomatteo salvini vladimir putin luigi di maio savoinimatteo salvini vladimir putin gianluca savoini matteo salvini gianluca savoini a moscagianluca savoinil ipotesi di passaggio dei soldi dalla russia alla lega attraverso eniVLADIMIR PUTIN E GIANLUCA SAVOINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…