rino formica lorenzo fontana

"LORENZO FONTANA È UN CLERICAL-REAZIONARIO E IMPRESSIONA L’ASSENZA DI UNA REAZIONE DELLA CULTURA LAICA E DEMOCRATICA” - RINO FORMICA: “IL SUO DISCORSO PREANNUNCIA LA RISCRITTURA DELLA STORIA ITALIANA ATTRAVERSO I VECCHI GRUMI DEL NAZIONALISMO. GIORGIA MELONI STA PREPARANDO UNA BASE CULTURALE DEL PROSSIMO GOVERNO CHE PUÒ PORTARE AL SUPERAMENTO DELLA DEMOCRAZIA FONDATA SULL'ANTIFASCISMO. UNA TENTAZIONE PERICOLOSA CHE SI È PALESATA NELLA SCELTA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA, DI ALCUNI DEI FUTURI MINISTRI E IN PARTICOLARE DEI NOMI CHE SI FANNO PER LA CULTURA...”

Fabio Martini per “la Stampa”

 

Nella sua lunghissima esistenza Rino Formica ha vissuto in prima persona le svolte fondamentali della storia repubblicana e dopo questa cavalcata - dal 1945 in poi - è come se avesse sviluppato un sesto senso nel riuscire a leggere in anticipo le stagioni in arrivo.

 

rino formica

E stavolta l'avviso ai naviganti parte dal 13 ottobre: «Quel giorno, per la prima volta nella storia italiana dall'Unità ad oggi, un clerical-reazionario, Lorenzo Fontana, ha assunto la presidenza di un ramo del Parlamento. L'assenza di una reazione della cultura democratica e laica al discorso di Fontana è stata impressionante. Ma attenzione: diversi segnali già evidenti - e sinora sottovalutati - ci dicono che il governo in formazione potrebbe aprire la strada ad una nuova stagione nel segno del tradizionalismo e di una realtà politica nuova per il Paese: non fascista, ma di segno reazionario».

 

Classe 1927, barese, figlio di un ferroviere socialista e lui stesso ministro e dirigente del Psi, nella sua vita Formica ha lavorato a fianco di tutti i capi del socialismo italiano, ha conosciuto Benedetto Croce e Aldo Moro, Helmut Kohl ed Enrico Berlinguer.

 

LORENZO FONTANA 2

Come primo segnale il centrodestra a guida Meloni si è presentato con presidenti della Camere diversi da figure del passato come Pera, Casini, Schifani. Perché escludere che si tratti di un caso?

«Perché non lo è. Ignazio La Russa ha parlato a nome di quella generazione post-fascista che si è formata nella ricerca di uno spazio di sopravvivenza nella Repubblica democratica e antifascista. Nel suo Pantheon - un miscuglio di destra e di sinistra con Pertini, Violante e Tatarella - ha richiamato personaggi che avevano cercato di superare la frattura tra l'antifascismo e il fascismo dei viventi, ma non con la storia del fascismo. La Russa è un sopravvissuto che ha saputo convivere. Ma questo non basta alla nuova destra. Ed ecco Fontana!».

lorenzo fontana meme

 

Potrebbe essere solo un segnale di Salvini rivolto ad un mondo tradizionalista: perché farne un simbolo?

«ll discorso della reazione di Fontana preannuncia un nuovo ciclo, quello della riscrittura della storia italiana attraverso la rivisitazione dei vecchi grumi del nazionalismo che fu un filone del fascismo e che diventò evanescente non appena diventò sovranazionale. A quel punto diventò anche reazionario».

 

Meloni ha un tratto antropologico originale, ma sinora ha tirato la corda senza romperla: che interesse può avere ad una avventura identitaria?

LORENZO FONTANA 3

«Giorgia Meloni ha capito bene che non esistono i margini per un'attività di governo tradizionale, non ci sono perché questi margini sono condizionati tutti dal vincolo estero: la guerra, l'Europa, l'allargamento delle conseguenze economiche derivanti dal conflitto ucraino. Il nuovo governo non è interessato ai temi della grande economia, ma solo a quelli della micro-economia. Questioni concretissime, ci mancherebbe altro. Ma zero visione di politica industriale, dello sviluppo, delle ricadute della ricerca sulla produzione».

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

E dunque?

«E dunque si sta dedicando anche a predisporre una base culturale del governo, che può portare al superamento della democrazia come la conosciamo, basata sull'antifascismo.

Una tentazione pericolosa che si è palesata nella scelta del presidente della Camera, di alcuni dei futuri ministri e in particolare dei nomi che si fanno per la Cultura...».

 

Il nome del prescelto in quel ministero potrebbe essere rivelatore di qualcosa di più ambizioso?

«Non si è fatta la necessaria attenzione alla rivendicazione di Fratelli d'Italia sul ministero della Cultura. I nomi che circolano fanno una certa impressione. Perché, se guardiamo bene, loro sono poco interessati al 28 ottobre 1922, ma lo sono a D'Annunzio, a Marinetti, al nazionalismo, alla Carta del Carnaro, a Fiume, al futurismo.

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI

Elementi di rottura del vecchio ordine, ma che alla fin fine si ricollegano al tradizionalismo, alle radici del conservatorismo aggressivo, alle tradizioni religiose e politiche più reazionarie. Tutto questo denota la tentazione di una restaurazione del tradizionalismo attraverso un regime di novità futurista. Non è un caso che questi primi segnali trovino fertile terreno in quelle culture territoriali legate alla storia naturale: la cultura del maso chiuso e della tarantola...».

 

Il contesto internazionale non scoraggia la cultura del maso chiuso?

PUTIN SOBJANIN

«Attenzione alla novità: sta risorgendo il bisogno di ideologie. Nel congresso del Partito comunista cinese, nel passato concentrato sull'economia e sullo sviluppo, è tornata la dottrina, il marxismo, la revisione e l'attualizzazione del comunismo, il lavoro di qualità, l'innovazione e la tecnologia. E quanto a Putin mica crederemo che la sua sia stata semplicemente un'operazione difensiva contingente? C'era anche questo ma tutto è finalizzato alla creazione di una "Internazionale" euro-russa».

 

Putin è tante cose...

«Putin è soprattutto un reazionario. Che cerca di creare una "Internazionale dei reazionari nazionali". Ecco dove potrebbe crearsi un anello di congiunzione con l'esperimento italiano. Non mi stupisco che i reazionari italiani siano putiniani: Putin ha rotto con tutta la storia rivoluzionaria che ha dato vita al regime sovietico e post-sovietico di Gorbaciov.

PUTIN FIRMA I TRATTATI DI ANNESSIONE DEL DONBASS

 

In Italia questa deriva conservatrice dovrà essere contrastata dalle forze democratiche più sensibili. E dal sistema dell'informazione, destinato a diventare il punto più esposto se il disegno di questa nuova destra andrà avanti».

 

Salvini e Berlusconi?

«Sono ininfluenti e la difesa di alcuni loro interessi è davvero meschina. Ma si può ragionare intorno al dilemma se il Ministero di Grazia a Giustizia possa aiutare o no la soluzione delle code giudiziarie di Berlusconi?».

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…