guido crosetto e giorgia meloni

"MELONI E SALVINI? DICIAMO CHE NON È IL MOMENTO DI MASSIMA VICINANZA TRA I DUE" - IL CO-FONDATORE DI FRATELLI D'ITALIA GUIDO CROSETTO CERTIFICA LO SCAZZO FRA "IL CAPITONE" E "LA DUCETTA": "VOGLIAMO GOVERNARE, PRIMA O POI DOVRANNO ESSERCI LE ELEZIONI. MAGARI NEL NOSTRO PARTITO CI SARÀ QUALCHE OMOFOBO, COSÌ COME NEL PD, NELLA LEGA, IN LEU. IL DDL ZAN CREA DELLE DISPARITÀ. IL NOME IDEALE AL QUIRINALE PER IL CENTRODESTRA? MARIO DRAGHI"

Federico Di Bisceglie per www.formiche.net

 

giorgia meloni cover

Non è un caso che il libro di Giorgia Meloni, fresco di pubblicazione (per Rizzoli), contenga la parola ‘radici’. È un termine che richiama a un patrimonio di ideali caro alla leader di Fratelli d’Italia.

 

Alla destra identitaria, la cui forza (ora più che mai) è quella della coerenza nel ritagliarsi un ruolo all’opposizione di un governo che ha una maggioranza più trasversale che mai. Eppure, Giorgia Meloni, al Corriere, dice apertis verbis che la sua ambizione è quella di “andare al Governo”.

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

Soffermandosi comunque sulla necessità di “attrarre energie, aprirci in vari campi a gente che ne sa più di noi”. Su questo concorda anche Guido Crosetto, già fondatore e coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, che a Formiche.net traccia una proiezione sul centrodestra, su Fratelli d’Italia e sull’elezioni per il Colle.

 

Crosetto, la leader di Fratelli d’Italia, forte del consenso che il partito ottiene nei sondaggi, dichiara di voler andare al governo. Dall’opposizione a Palazzo Chigi. Dunque, nuove elezioni?

Prima o poi dovranno esserci. Fratelli d’Italia è sempre stata favorevole a nuove elezioni in un Paese nel quale è sempre più difficoltoso farle nonostante l’impasse politico le richieda da tempo. La volontà espressa da Meloni di andare al Governo è più che mai legittima, tanto più che il centrodestra da oltre dieci anni non governa e l’alternanza è uno dei requisiti fondamentali per tenere viva la democrazia. l consenso cresce e crescerà ma mi pare banale spiegarlo con la collocazione all’opposizione. Deriva dalla sedimentazione della consapevolezza che è una leader seria, determinata e preparata, con una proposta complessa e non slogan.

 

crosetto meloni

Eppure il ruolo di opposizione al Governo Draghi, Meloni lo calza molto bene.

Interpreta il ruolo in modo serio, cercando di proporre soluzioni alternative, discutendo sui temi concreti e non sulla forma, prendendo talvolta le distanze da misure che ritiene poco condivisibili. Trovo assurdo che Meloni venga criticata per il semplice fatto di fare ciò che altri fanno pur essendo dentro la maggioranza. Ma la forza di FdI è sempre stata la coerenza.

 

salvini meloni

È una frecciatina a Salvini e ai leghisti?

No, una constatazione dei fatti che non riguarda loro: chi sta mettendo più in difficoltà Draghi è chi cerca ogni giorno di spaccare l’attuale maggioranza per sbattere fuori Salvini.

 

Come sono, realmente i rapporti fra il leader del Carroccio e Meloni?

Vede, spesso si confondono i piani. Si è diffusa l’idea che in politica i rapporti si consolidino in base a simpatie e antipatie fra i leader dei diversi partiti. In realtà, un percorso politico serio deve prescindere da simpatie e antipatie reciproche, basandosi sul lavoro condiviso in ordine alle proposte programmatiche da offrire all’elettorato e alla Nazione. Tra Salvini e Meloni, come lei stessa ha dichiarato, c’è un rapporto caratterizzato da alti e bassi, come è normale tra leader alleati ma concorrenti dal punto di vista elettorale. Diciamo che, attualmente, non è il momento di massima vicinanza tra i due.

 

GUIDO CROSETTO E GIORGIA MELONI

Come valuta il lavoro dei rappresentanti di FDI in Parlamento?

Eccellente: sono bravissimi. Tenga presente che Fratelli d’Italia ha una rappresentanza parlamentare piuttosto esigua rispetto il reale consenso che si registra nel Paese, specie negli ultimi mesi. Ai suoi parlamentari è richiesto un lavoro di aula e di commissione pesantissimo perché sono soli contro tutti. Un lavoro che è quindi sia fisico che intellettuale.

 

“Attirare nuove energie”. Uscendo dalla metafora, potrebbe significare l’esigenza di creare una nuova classe dirigente. Specie in una futura proiezione governista.

La consapevolezza dei propri limiti è alla base del buon governo. Certo, avere una classe dirigente preparata e pronta a supportare l’azione di Governo, è auspicabile. Per governare, tra gli altri, occorrono le competenze di giuristi, professionisti, imprenditori, responsabili del comparto sindacale, burocrati. Insomma, migliaia di persone che si sentano coinvolte e chiamate alla sfida. Spesso chi ha la leadership in Italia, magari cresciuta sull’onda del consenso, si trova poi a dover fare i conti con l’impossibilità di andare avanti perché tra burocrazia e gangli giudiziari si incaglia.

 

guido crosetto e giorgia meloni

È un problema strutturale.

Sì, ma questa volta non riguarda la politica. O quantomeno solo in minima parte. Il problema è l’apparato di persone che, da trent’anni, nell’economia, nella burocrazia, nella magistratura così come nell’informazione decide e gode di rendite di posizione. Una situazione incancrenita che mina gli equilibri dei governi. Perché il metodo utilizzato da chi nel ’68 stava in strada col pugno chiuso e ora occupa attici lussuosi, è la delegittimazione sistematica della politica e dei politici pur di mantenere lo status quo. Vada a vedere cosa fanno e quanto hanno guadagnato in questi anni, gli inventori del termine “casta”.

 

guido crosetto giorgia meloni

Parlando di diritti civili. A Fratelli d’Italia spesso è affibbiato l’aggettivo di partito ‘omofobo’. Questa definizione corrisponde a verità?

Innanzitutto l’omofobia è una dimensione e una caratteristica propria dell’individuo e non di un partito. Quindi, magari in FdI ci sarà qualche omofobo, così come ce ne sono nel Pd, nella Lega, in Leu. Ma, a ben guardare, se la valutazione di omofobia dovesse essere fatta su quello che pensano i fondatori, ad esempio io e Giorgia, FdI sarebbe in assoluto il partito meno omofobo dell’arco parlamentare.

 

ddl zan 18

Perché, allora, osteggiano il Ddl Zan?

Perché il Ddl Zan crea delle disparità. Noi vogliamo che tutti abbiano pari diritti, non che qualcuno abbia più diritti a detrimento di altri. Mi pare un principio sacrosanto. Il Ddl Zan si pone un obiettivo nobile, ma lo persegue con una modalità pessima.

 

MELONI DRAGHI

Febbraio 2022 è vicino. Secondo lei, hanno già pensato a un nome che potrebbe mettere d’accordo il centrodestra nella successione al Colle di Sergio Mattarella?

La soluzione ideale per il centrodestra, a mio personale avviso, sarebbe Mario Draghi. Quantomeno sarebbe l’unica persona senza casacche politiche. Da lui, sarebbero tutti più garantiti, non solo il centrodestra.

ignazio la russa giorgia meloni guido crosettoCROSETTO GIORGIA MELONI E IGNAZIO LA RUSSA CON LA TESSERA ELETTORALE AL QUIRINALEguido crosetto giorgia meloni ignazio la russaGiorgia Meloni e Guido Crosetto crosetto alemanno meloni la russa rampelliMELONI CROSETTO ALTARE DELLA PATRIACROSETTO MELONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...