matteo salvini silvio berlusconi

"ORA BISOGNA RIAPRIRE" - LEGA E FORZA ITALIA AFFILANO LE ARMI IN VISTA DELLA CABINA DI REGIA SULLE NUOVE REGOLE PER LA PANDEMIA: ABROGARE IL PARAMETRO DEI 250 MILA CASI SETTIMANALI OGNI 100 MILA ABITANTI, CHE HA FATTO ANDARE IN LOCKDOWN PIÙ DI MEZZO PAESE - I RIGORISTI VOGLIONO PROROGARE FINO AL 1° MAGGIO LE MISURE CHE VOGLIONO L’ITALIA IN ROSSO O ARANCIONE - GLI APERTURISTI CHIEDONO IL RITORNO ALLE FASCE, CHE PREVEDONO ANCHE LA ZONA GIALLA E BIANCA

silvio berlusconi con matteo salvini

Paolo Russo per “la Stampa”

 

L' appuntamento è per oggi pomeriggio, quando nella cabina di regia composta dai capi delegazione della maggioranza si affronteranno i due schieramenti: l' ala rigorista «giallorossa», capitanata da Franceschini, Speranza e Patuanelli, e quella aperturista del centrodestra, dove le spinte verso un mezzo liberi tutti sono stemperate dalla posizione più prudente della Gelmini. I contatti informali di questi giorni hanno evidenziato che una frattura dentro il governo c' è.

 

RISTORANTI CHIUSI LOCKDOWN 6

Il partito rigorista va ripetendo da giorni che l' incidenza dei contagi continua a essere alta, come anche la pressione sugli ospedali, per concludere che in queste condizioni l' unica soluzione è prorogare fino al 1° maggio le misure oggi in vigore, che dipingono l' Italia solo di arancione e rosso. Anche se, dopo l' impegno assunto da Draghi in Parlamento, sulla riapertura di scuole materne ed elementari non ci piove.

 

Il partito degli aperturisti chiede invece il ritorno all' Italia tricolore, ripristinando anche le misure più blande della fascia gialla. O le riaperture totali di quella bianca, se qualche regione tornasse ad avere i numeri per entrarvi. Il programma prevede anche l' apertura di cinema, teatri e musei nelle aree gialle, ma Forza Italia e il Carroccio puntano soprattutto al bersaglio grosso: abrogare il parametro dei 250 mila casi settimanali ogni 100 mila abitanti, che ha fatto andare in lockdown più di mezza Italia.

 

RISTORANTI CHIUSI LOCKDOWN

Intanto il monitoraggio di oggi promuoverà dal rosso all' arancione il Lazio a partire da lunedì prossimo per cinque giorni, perché da sabato a Pasquetta tutta l' Italia va in lockdown. Dove entra forse già da domani la Valle d' Aosta. Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli, Emilia-Romagna, Marche e Puglia resteranno rosse fino al 12 aprile, perché hanno ancora un' incidenza di casi e un Rt molto alti e per essere promossi occorre avere per due settimane numeri da arancione.

 

Condizione nella quale si troverà la Campania con il monitoraggio del Venerdì santo, che ne consacrerà il passaggio alla fascia arancione a partire dal 7 aprile. In bilico è il Veneto. Secondo i primi calcoli, il suo Rt a 1,22 è da arancione, ma l' incidenza dei contagi sarebbe a quota 254, che condanna di pochissimo al lockdown. Uno scarto minimo che spetterà oggi agli esperti della cabina tecnica di regia vagliare prima di licenziare il consueto monitoraggio settimanale.

BERLUSCONI MELONI SALVINI

 

La via maestra per le riaperture resta comunque quella dei vaccini. Ieri alla Conferenza Stato-Regioni nessun governatore si è opposto al «Piano Figliuolo» che punta a disseminare tutto lo Stivale di centri vaccinali aperti 12 ore al giorno e organizzati per fare una puntura ogni 10 minuti. Così come non ha trovato ostacoli la nuova proposta di riparto delle dosi tra le regioni, che non tiene più conto delle categorie imbosca-furbetti suddividendo la dote in base alla formula «una testa, un vaccino».

 

francesco paolo figliuolo fabrizio curcio 2

Alla richiesta di un parere sulla conferma del direttore generale dell' Aifa Nicola Magrini, i governatori hanno risposto con una più fredda «presa d' atto», contestando al numero uno dell' Agenzia soprattutto la gestione troppo ondivaga del vaccino AstraZeneca, prima sconsigliato agli over 55 poi agli ultrasessantacinquenni e infine ritenuto idoneo per tutti. Un balletto che avrebbe costretto più volte le regioni a scombinare i piani di somministrazione, rallentando la campagna. Mal di pancia che hanno spinto i governatori a chiedere e ottenere per lunedì un confronto con il governo, secondo alcuni di loro reo di giocare allo scaricabarile sui criteri di priorità delle somministrazioni.

 

andrea orlando giancarlo giorgetti

Il 6 aprile sul tavolo della Conferenza delle regioni planerà invece il protocollo per la vaccinazione in sicurezza nei luoghi di lavoro, al quale si applicheranno in tandem il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le parti sociali, che proprio ieri si sono confrontati sulla questione. Con sindacati e imprese concordi nel chiedere un piano unico nazionale per evitare la solita babele regionale. «Siamo nelle condizioni per costruire nei prossimi giorni una rete che sia disponibile per quando avremo i vaccini», ha detto Orlando. Lasciando così capire che la vaccinazione nei luoghi di lavoro non potrà partire prima di maggio.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…