congresso trump polizia agenti campidoglio

"LA POLIZIA E I MILITARI USA HANNO CONFUSO IL GIURAMENTO DI FEDELTA' ALLA PATRIA CON QUELLO AL PRESIDENTE” - UMBERTO RAPETTO: “QUANDO IL CONGRESSO HA CHIESTO L’INTERVENTO DELLA GUARDIA NAZIONALE IL PENTAGONO HA INIZIALMENTE RISPOSTO “NO”. PERCHÉ GLI SWAT HANNO TARDATO A MANIFESTARSI? LA ZONA DEL CAMPIDOGLIO NON È STATA PREVENTIVAMENTE ISOLATA?” - I DEMOCRATICI: "SALTERANNO MOLTE TESTE" – VIDEO: GLI AGENTI APRONO I CANCELLI PER FAR PASSARE I MANIFESTANTI

 

un poliziotto si fa un selfie con i supporter di trump

 

DAGONEWS

Che ruolo ha avuto la polizia nell’irruzione dei manifestanti pro-Trump dentro al Congresso?  Il deputato democratico Tim Ryan ha detto che vuole “andare fino in fondo” sullo scarso interventismo degli agenti a Washington. “Ci sono persone che saranno senza lavoro molto, molto presto”, ha detto Ryan, che ha definito le scene di ieri come “un tentativo di colpo di stato”.

la polizia fa passare i supporter di trump

 

Ryan e molti altri democratici sono convinti che gli agenti abbiano aiutato i manifestanti, come dimostrerebbero alcuni video sui social network che mostrano i poliziotti spostare le transenne per far passare i supporter di Trump. Alcuni si sono addirittura fatti dei selfie con i manifestanti. Secondo i democratici, un ulteriore prova della connivenza della polizia sono gli arresti: sono finite in manette solo 52 persone. Il 1 giugno, per la manifestazione di Black Lives Matter, ci sono stati 289 fermi.

 

“Make America Worst”: Trump scatena la guerra civile

la polizia fa passare i manifestanti a washington 2

Umberto Rapetto per https://www.infosec.news

 

La pagina peggiore nella storia della democrazia americana, la seconda peggior esperienza statunitense dopo quel funesto 11 settembre…L’assalto a Capitol Hill e la profanazione del tempio del buon governo – comunque la si pensi e qualunque sia l’orientamento politico – costituiscono la più truce ricostruzione delle invasioni barbariche. I ridicoli costumi – a metà tra i raduni di Pontida della Lega 1.0 e gli abiti di scena dei Village People – sono la ciliegina sulla torta.

UMBERTO RAPETTO

 

Da tempo non mi capitava di fare zapping sfrenato sui canali televisivi di informazione internazionale e la sera del 6 gennaio mi ha persino portato a rivisitare vecchi detti popolari, immaginando che “l’Epifania tutti i sogni li porta via”. Il sogno americano si è infranto crollando giù come una quinta del Truman Show: la terra della Libertà, quella in cui a tutti viene data una chance e prospettata una opportunità di riscatto, è finita sotto i riflettori per una tribale azione che, anche ad allarme scemato, fatica ad esser cancellata dalla mente.

supporter trump assalto al congresso

 

Ogni commento sulla violenta scelleratezza dei manifestanti è senza dubbio superfluo. Ogni valutazione a freddo sul come sia potuto accadere, invece, è d’obbligo. Qualcuno ha deliberatamente sottovalutato cosa avrebbe potuto succedere, quasi l’atmosfera di odio che trasudava da Twitter e dagli altri social non riguardasse questo pianeta, l’America, Washington.

 

supporter di trump assaltano il congresso usa

Per renderci conto della sproporzione tra minaccia e cautela, si può – senza andar lontani – ricordare quel che accadde dalle nostre parti con il referendum in cui gli italiani dovevano scegliere tra il Re o una repubblica. In epoca in cui il sentimento nazionale era percepito senza bisogno di computer, reti e strumenti di analisi informatica, si era sentita la necessità di correre ai ripari prevedendo una possibile reazione inconsulta degli insoddisfatti dal risultato delle urne.

membri del congresso portati in salvo

 

Come si legge sulle pagine web del Quirinale “Il passaggio dalla monarchia alla Repubblica avvenne in un clima di tensione, tra polemiche sulla regolarità del referendum, accuse di brogli, polemiche sulla stampa, ricorsi e reclami”. Si racconta di schieramenti militari tenuti pronti ad intervenire per sedare le sommosse, qualunque fosse il fronte a promuoverle.

supporter trump assalto al congresso

 

Ovunque e sempre si sarebbe configurato un dispositivo di emergenza per bloccare rivolte o gesti sensazionalistici. Nella capitale degli Stati Uniti non è successo. E quando il Congresso ha chiesto l’intervento della Guardia Nazionale il Pentagono ha inizialmente risposto “no” all’istanza di Nancy Pelosi, il cui ufficio è stato occupato e messo all’aria dai vandali che – non contenti – hanno violato gli scranni parlamentari e si sono seduti trionfanti al posto del Presidente del Senato.

la guardia nazionale scorta i parlamentari americani fuori dal congresso dopo l arrivo dei supporter di trump

 

Perché non si sono immediatamente alzati in volo gli elicotteri? Perché gli SWAT hanno tardato a manifestarsi? Perché – soprattutto – la zona del Campidoglio non è stata preventivamente isolata per evitare che l’orda inferocita arrivasse al palazzo e lo conquistasse con lo stesso entusiasmo con cui nell’iconografia classica i marines conficcano la bandiera a stelle e strisce sulla vetta del monte Suribachi nell’isola di Iwo Jima?

 

i supporter di trump invadono il congresso 7

Il management militare e di polizia, cui va imputato il buon esito dell’incursione dei manifestanti, probabilmente ha confuso il proprio giuramento di fedeltà. Ha dimenticato di aver giurato alla Patria, agli Stati Uniti, e non al Presidente di turno che li ha collocati in quel ruolo. Ha scordato che era in gioco non solo la libertà, ma addirittura la storia del proprio Paese. Non si è reso conto che i tweet di “Mister President” avevano sui suoi fan la stessa capacità incendiaria del napalm lanciato in Vietnam.

supporter trump assalto al congresso

 

Il tardare ad adottare provvedimenti drastici e rigorosi non può essere giustificato dal timore che si potessero esacerbare gli animi di chi stava assediando Capitol Hill. Cosa mai avrebbero potuto fare di peggio? Nelle ore più drammatiche della presa del Campidoglio il discorso di Joe Biden da Wilmington, nel Delaware, ci ha fatto capire che l’America, quella “Grande” davvero, è ancora viva. Trump – chiamato in causa dal suo “erede” – è stato costretto a dire ai suoi “patrioti” di tornare a casa, ma troppo tardi. God bless America. E baci anche il resto del mondo che, rimasto ferito dalle immagini di ieri, sappia trarre insegnamento da questo episodio.

i supporter di trump invadono il congresso 2i supporter di trump invadono il congresso 6SUPPORTER DI TRUMP FANNO IRRUZIONE DENTRO IL CONGRESSO 2 - SPARATORIAashli babbitt uccisa durante l invasione del congresso da parte dei supporter di trump I membri del Congresso in fugai supporter di trump invadono il congresso 5i supporter di trump invadono il congresso 8ashli babbitt uccisa durante l invasione del congresso da parte dei supporter di trump

manifestante vs guardia nazionale la polizia fa passare i manifestanti a washington

 

la polizia fa passare i supporter di trump 2tim ryan supporter trump assalto al congressomanifestazione black lives matter 1 giugnostop the steal le truppe trumpiane senza mascherina al congresso la guardia nazionale polizia davanti alla casa bianca supporter di trump assaltano il congresso usa 1

i supporter di trump invadono il congresso 3i supporter di trump invadono il congresso 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...