mario draghi

"O SIAMO IL GOVERNO DEL FARE O È INUTILE STAR QUI A SCALDARE LA SEDIA" - LA FURIA DI DRAGHI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI CONTRO LE RESISTENZE DEI PARTITI: "IL PRESIDENTE MATTARELLA HA VOLUTO QUESTO GOVERNO PER FARE LE COSE CHE SERVONO ALL'ITALIA. NON LO ABBIAMO COSTRUITO PER TIRARE A CAMPARE. QUANTO A ME, POSSO SEMPRE FARE ALTRO" - MARIOPIO SBOTTA VERSO IL RENZIANO MARATTIN CHE "TIENE BLOCCATA" LA DELEGA FISCALE IN COMMISSIONE: "L'AVETE APPROVATA IN CDM E ORA VOLETE TOGLIERE LA RIFORMA DEL CATASTO? NON PUÒ ANDARE COSÌ" - GIORGETTI: "O I PRESIDENTI NON CONTROLLANO I GRUPPI, O GLI INCIDENTI PARLAMENTARI SONO VOLUTI E IL PROBLEMA È PIÙ GRAVE…"

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

mario draghi in conferenza stampa 3

Con un aut aut che non ha precedenti, Mario Draghi ha posto ai partiti della sua maggioranza una questione di fiducia sul governo: o dentro o fuori. Perché a forza di strappi si rischia di precipitare al voto, mandando in fumo i miliardi del Pnrr. È il passaggio più politico da quando l'avventura dell'unità nazionale ha avuto inizio.

 

«Il presidente Mattarella ha voluto questo governo per fare le cose che servono all'Italia», ha sferzato il presidente del Consiglio affrontando i capi delegazione, quasi scioccati da tanta fermezza. E quando uno via l'altro i ministri hanno provato a giustificare i gruppi parlamentari, il premier ha reagito duro: «Non siamo qui per essere realisti, siamo qui per essere idealisti».

DRAGHI PATUANELLI

 

L'ultimatum nasce dalla notte di mercoledì a Montecitorio, quando il governo si è auto-affondato per quattro volte in Commissione. Il Pd e il M5S hanno strappato sull'Ilva, la Lega e Forza Italia hanno ritrovato l'asse con FdI sul tetto al contante. Ma non c'è solo il quadruplo incidente della Camera nell'ira di Draghi, c'è che provvedimenti cruciali come la concorrenza e la delega fiscale sono impantanati in Parlamento e il presidente si è stancato dell'ambiguità e dell'incoerenza dei partiti. La linea dura è stata studiata a tavolino a Palazzo Chigi e concordata con il Quirinale.

 

andrea orlando 2

Draghi che «molla» il summit di Bruxelles, atterra a Fiumicino, sale al Colle per preannunciare a Mattarella la strigliata e riceve il pieno sostegno del capo dello Stato. Poi la lavata di capo. Al tavolo ci sono Giorgetti, Orlando, Gelmini, Speranza, Patuanelli, Bonetti. Il premier scandisce parole come pietre, che un ministro, colpito dal Draghi «furibondo», riassumerà così: «O siamo il governo del fare o è inutile star qui a scaldare la sedia. Con Mattarella non lo abbiamo costruito per tirare a campare.

 

mario draghi in conferenza stampa 2

Quanto a me, posso sempre fare altro». Palazzo Chigi non conferma lo stile colorito, ma il senso è questo. Purché non si pensi che il presidente sia pronto all'addio. Gettare la spugna non è nelle sue corde, ha preso un impegno davanti agli italiani ed è determinato a portarlo in fondo. Alle sue condizioni.

 

Come disse il giorno della fiducia al Senato, «il tempo del potere può essere sprecato nella sola preoccupazione di conservarlo». Lui non vuole sprecarlo, né consentire ai partiti di mandare al macero il lavoro di un anno di governo. Possibile, chiede brusco ai capi delegazione, che la stessa maggioranza che in Cdm vota all'unanimità la riforma del Csm, un attimo dopo annunci di volerla cambiare in Parlamento? Lo stesso vale per il decreto spiagge. «Sono dinamiche ingiustificabili, con una crisi internazionale alle porte».

 

LUIGI MARATTIN

E quando gli esponenti dei partiti provano a giustificarsi, Draghi inasprisce gli accenti, seccato dal tentativo di degradare una questione di merito politico a un tema di frustrazione dei gruppi parlamentari. Parla Patuanelli e spiega che, se da mesi chiede di poter avere in tempo le bozze dei provvedimenti, è per sondare l'umore di deputati e senatori del M5S. In diversi annuiscono, vista la difficoltà di controllare i gruppi. Gelmini ricorda che «siamo entrati in un anno elettorale».

 

Draghi ascolta, prende i suoi appunti, quindi ribalta il tavolo. Smentisce la percezione che Palazzo Chigi non dialoghi con il Parlamento e cita a esempio il renziano Marattin che «tiene bloccata» la delega fiscale in commissione: «L'avete approvata in Cdm e ora volete togliere la riforma del catasto? Non può andare così. Voi mi fate l'analisi della situazione, io invece voglio che sia risolta. Fatemi sapere cosa intendete fare, perché se il governo non produce, non ha senso che vada avanti».

 

andrea orlando 1

Silenzio. Poi Orlando, che ha avuto da Enrico Letta il mandato di approvare la linea dura, promette che il Pd tornerà sui suoi passi sull'Ilva: «Sosteniamo con convinzione il governo». Giorgetti, a quanto raccontano, coglie il punto politico: «O i presidenti non controllano i gruppi, o gli incidenti parlamentari sono voluti e il problema è più grave. Abbiamo davanti una campagna elettorale continua. O lavoriamo per evitare la degenerazione o meglio chiuderla qui». Oggi tocca al decreto bollette. I partiti sono avvisati.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...