giuseppe conte alessandro di battista virginia raggi

RAGGI ULTRAVIOLETTI – “VIRGY” CONTINUA A LANCIARE AVVERTIMENTI A CONTE: DOPO QUELLO SULLE LISTE (“IL MOVIMENTO NON PUÒ DIVENTARE UN TRAM PER GLI AMICI DEGLI AMICI”) ORA CHIEDE DI SMETTERLA “CON LE PSEUDO ALLEANZA DI COMODO”, RIFERENDOSI ALLA COALIZIONE ALLA REGIONE LAZIO. CONTE PROVA A TENERLA A DISTANZA, COME FA CON DIBBA: “CONTINUERÀ LE SUE BATTAGLIE IN CONSIGLIO COMUNALE”, MA SE IL 25 SETTEMBRE CI FOSSE UNA DEBACLE, LA COCCA DI GRILLO POTREBBE FARE LO SCALPO AL CIUFFO CATRAMATO DI PEPPINIELLO…

 

 

1 - M5S, RAGGI CONTRO CONTE «NO ALLE LISTE DEGLI AMICI» MA LEI RIMARRÀ FUORI

Estratto dell’articolo di Caris Vanghetti per “il Messaggero”

 

virginia raggi alessandro di battista

[…] Si apre il giallo sui reali poteri in tema di candidature del presidente dei pentastellati. Il regolamento disciplina la sola presentazione delle autocandidature ma non stabilisce nulla in ordine alla composizione delle liste.

 

Sul sito del Movimento è apparso un post, a corredo delle nuove regole, in cui è scritto «fatta salva la facoltà del Presidente di indicare modalità e i criteri per la formazione delle liste di candidati».

 

GIUSEPPE CONTE

Una specifica, quest' ultima, che fonti del Movimento sostengono non essere stata concordata, visto che affiderebbe a Conte il potere di decidere chi sarà eletto, collocandolo in collegi sicuri.

 

Infatti, l'ex sindaca di Roma ha fatto notare: «Dovremmo coinvolgere gli attivisti e non pianificare tutto a tavolino nelle stanze del palazzo. Le liste si fanno alla luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il Movimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli amici degli amici».

 

NICOLA FRATOIANNI GIUSEPPE CONTE ELLY SCHLEIN

Conte ha però cercato di gettare acqua sul fuoco coinvolgendo Alessandro Di Battista e Virginia Raggi, spiegando come con il primo sia in trattative per una candidatura «se lui vorrà rientrare... ma dobbiamo discuterne», mentre riguardo alla seconda ha detto: «Sono assolutamente convinto che posso considerarla come quelle persone che continueranno a lavorare per il M5S anche a fine mandato».

 

giuseppe conte a zona bianca 2

Ma l'ex sindaca per tutta risposta ha spiegato: «Si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle Regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità», con un chiaro riferimento al Lazio.

 

2 - LE LISTE DI CONTE

Antonio Bravetti per “La Stampa”

 

VIRGINIA RAGGI

La fine degli ammiccamenti con Sinistra Italiana e Verdi, il no a Luigi De Magistris, le liste da compilare e i mal di pancia di chi cerca un posto al sole, consapevole che il Movimento non ha più il vento in poppa come quattro anni fa. Crescono i grattacapi di Giuseppe Conte, alla prese con le candidature del Movimento 5 stelle e la certezza che a tornare in Parlamento non saranno le folte truppe di questa legislatura.

 

«I capilista li sceglierò io - dice ospite di Metropolis - sicuramente la formazione delle liste non può che essere responsabilità del leader politico di turno. Si tratta di doverle confezionare, firmare e consegnare».

 

conte casalino

Ma nel partito serpeggia il nervosismo. Il fatto è che, sondaggi alla mano, i capilista saranno gli unici che sicuramente torneranno a Montecitorio e palazzo Madama. La preoccupazione vien su dai territori: ci sono diversi parlamentari che in molte regioni sono al primo mandato e quindi, qualora il consenso dovesse scendere di molto rispetto a quello del 2018, potrebbe aprirsi una gara interna molto accesa.

 

IL DISAGIO DI BONELLI E FRATOIANNI BY ELLEKAPPA

La realtà bussa. Sarà una campagna elettorale in solitaria per il Movimento, come nel 2013 e nel 2018. A Luigi De Magistris, che ieri ha presentato Unione Popolare, Conte chiude la porta: «Noi non facciamo massa critica ma progetti con obiettivi. I cittadini vogliono chiarezza di programmi, idee e soluzioni».

 

Scivola via anche la possibilità di riaprire un dialogo con Sinistra italiana e Europa Verde. «Noi possiamo soddisfare l'elettore di sinistra e siamo in grado di contrastare l'agenda della destra - dice Conte - Nicola Fratoianni è un interlocutore serio, stamattina (ieri, ndr) ci siamo sentiti ancora una volta, se vorrà confrontarsi sui programmi noi siamo aperti».

ANGELO BONELLI NICOLA FRATOIANNI

 

Nel Movimento però sono pessimisti, ormai convinti che Fratoianni e Bonelli andranno con Letta. «Bonelli non ci usi per trattare col Pd», s' infastidisce l'ex premier.

Testa alle liste, quindi. Proseguono i contatti per definire la candidatura del professor Domenico De Masi, il sociologo che rivelando la telefonata tra Mario Draghi e Beppe Grillo ha acceso lo scontro tra Conte e Draghi. Si parla anche del sindacalista Aboubakar Soumahoro.

beppe grillo luigi di maio alessandro di battista virginia raggi

 

Si lavora alle candidature blindate per l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino, il ministro Stefano Patuanelli e Rocco Casalino. Conte, che ieri ha sentito Grillo, è in contatto anche con Michele Santoro per discutere con lui della possibilità che non presenti più un suo progetto, alleato coi Cinque stelle, ma corra direttamente nelle liste del Movimento. C'è poi il capitolo Di Battista, che inizia ad assomigliare a una telenovela. Finito il viaggio in Russia, l'ex deputato cannoneggia da giorni sui social.

 

VIRGINIA RAGGI

Sta per rientrare nel Movimento? «Se Alessandro vuole dare un contributo mi fa piacere - continua a ribattere ogni giorno Conte - ma troverà un Movimento cambiato. Oggi chi si iscrive al Movimento deve sottoscrivere la nostra carta dei valori, ci sono delle regole statutarie e degli organi politici e per quanto riguarda la politica estera c'è una chiara collocazione euroatlantica che non metteremo in discussione. Il Movimento non è tutto e il suo contrario». Occhio quindi a scherzare troppo con la Nato e con Mosca.

 

GIUSEPPE CONTE

Intanto, alza la voce Virginia Raggi. L'ex sindaca di Roma e componente del comitato di garanzia scrive su Facebook: «Le liste si fanno alla luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il Movimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli "amici degli amici". Adesso si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità».

 

luglio 2019 di maio 'mai con il partito di bibbiano'

Lei resterà a Roma, non ci saranno sorprese, assicura Conte: «Virginia Raggi continuerà la sua battaglie in consiglio comunale per il Movimento». Nel frattempo, Conte non lesina critiche a Luigi Di Maio: «Forse ho sottovalutato quel che stava accadendo con Di Maio durante le quirinarie. Mi sono accorto tardivamente che aveva una sua agenda personale.

 

Averlo lasciato fare è stato un errore. Andava chiarito pubblicamente che non era vero che controllava il partito, che era una ambizione fuori luogo e negativa per il Movimento». Non lo chiama traditore, ma lo sfida: «Ora deve dimostrare qual è la sua stoffa: quella di un leader che combatte e non abbandona quelli che ha portato con sé offrendo loro un miraggio politico oppure cerca un posto sicuro sotto l'insegna del Pd ». Ma la risposta, Conte, ce l'ha già: «Sta cercando un posto vicino a Bibbiano».

virginia raggi carlo fuortes foto di baccoVIRGINIA RAGGI virginia raggi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DA UN PEZZO È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO E ABILITÀ DI CUI NESSUN ESPONENTE DEL CENTROSINISTRA POSSIEDE NELLA SUA LEADERSHIP... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...