daria perrotta giancarlo giorgetti

RAGIONIERA, FACCIAMO I CONTI: E' INDIPENDENTE O NO? - NESSUNO METTE IN DISCUSSIONE LE CAPACITÀ PROFESSIONALI DI DARIA PERROTTA, NUOVO RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO. IL PROBLEMA È LA SUA FUTURA AUTONOMIA RISPETTO ALLA POLITICA -POICHÉ LA SUA NOMINA È STATA FORTEMENTE VOLUTA DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIORGETTI, DARIA PERROTTA SARÀ IN GRADO DI DIRE NO AL SUO DANTE CAUSA QUALORA LE RICHIESTE DEL GOVERNO FOSSERO IRRICEVIBILI PER LE CASSE DELLO STATO?

DARIA PERROTTA

DAGONOTA

“Repubblica” elogia Daria Perrotta mettendone in risalto le capacità , ma il tema centrale non è l’indiscutibile spessore professionale, quanto la sua futura “indipendenza” rispetto al potere politica. Poiché la sua nomina è stata fortemente voluta e caldeggiata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il “ragioniere generale perrotta sarà in grado di dire no la suo dante causa qualora le richieste del governo fossero irricevibili per le casse dello Stato?

 

Giorgetti, 'Perrotta non viene da Bankitalia? E' brava'

giorgia meloni giancarlo giorgetti

(ANSA) - "Se la Ragioniera non arriva dalla Banca d'Italia ma dalla Corte dei Conti, ho compiuto un peccato mortale? Ok, ho compiuto un peccato mortale. Siccome è brava, lo dicono tutti, ho pensato di indicarla. Tra l'altro ha lavorato anche con governi di altro colore. Se quelli delle opposizioni volevano fare una polemica dovevano cercare un altro terreno". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti interpellato sulla nomina di Daria Perrotta a capo della Ragioneria generale dello Stato in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

 

“Chiamatemi Ragioniere” La scalata di Perrotta il tecnico che piace ai politici

Estratto dell’articolo di G.Col per “la Repubblica”

 

giancarlo giorgetti in conferenza stampa 5

Schiva, chiusa in una stanza. Defilata, Daria Perrotta, con il cellulare in mano già pieno di auguri preventivi. Anche ieri a Palazzo Chigi è entrata da capo dell’ufficio legislativo del ministero dell’Economia. Ombra e scorta di Giancarlo Giorgetti per l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. È uscita dal Palazzo dopo un paio d’ore. Da Ragioniera generale dello Stato.

 

La prima donna dopo 154 anni e 21 Ragionieri. Ma lei, fresca di nomina, ha messo subito le cose in chiaro: «Chiamatemi Ragioniere ». Ha fatto tutto Giorgetti […]. Quando, ieri mattina, il titolare del Tesoro ha presentato l’atto per l’avvicendamento alla Ragioneria, i ministri non hanno fatto obiezioni. Poi sul tavolo del Cdm è arrivata l’indicazione del successore: «Daria», come Giorgetti la chiama dal 2008, quando da presidente della commissione Bilancio della Camera si imbattè in una giovane funzionaria, fresca vincitrice di concorso che, raccontano a Montecitorio, «già sapeva il fatto suo».

 

BIAGIO MAZZOTTA - DARIA PERROTTA

Pignola, un ritmo da 15 ore di lavoro al giorno. Come quelle trascorse alla Camera nella notte tra il 19 e il 20 dicembre 2022, per la prima manovra del governo Meloni. Lei fuori dall’aula della commissione Bilancio, a filtrare gli emendamenti dei gruppi parlamentari. A mediare, da tecnica vestita da politica.

 

[…] Perrotta sarà operativa al massimo entro due settimane, dopo il via libera della Corte dei conti. Arriva alla Ragioneria da candidata unica. E in una struttura dove è ancora caldo il malumore per la cacciata di Mazzotta. Anche Giorgia Meloni ha detto sì senza battere ciglio, a differenza di quanto aveva fatto a gennaio del 2023, quando chiese e ottenne la defenestrazione di Alessandro Rivera, l’allora direttore generale del Tesoro. Il mite Giorgetti si oppose il giusto prima di cedere. Questa volta no. Ha voluto Perrotta a tutti i costi.

 

giancarlo giorgetti in conferenza stampa 1

Anche se non arriva dalla Banca d’Italia, la palestra che ha allenato i futuri Ragionieri. Anche se, al netto dell’esperienza alla Corte dei conti, il suo curriculum non può contare su esperienze da “esterna”. Ecco la scommessa di Giorgetti: promuovere una “interna” al governo alla guida della Ragioneria che, per esperienza e storia, è considerata un fortino di indipendenza, anche se è un Dipartimento del Mef. […]

 

La neo Ragioniera può contare su una carriera tra commissioni parlamentari e incarichi di governo, a Palazzo Chigi e al Mef. È stata consigliere giuridico di Maria Elena Boschi durante il governo Renzi e ha lavorato con Dario Franceschini. Nel Conte I è stata coordinatore delle attività dell’ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri. Poi è diventata “draghiana”, capo di gabinetto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.

 

GIANCARLO GIORGETTI BIAGIO MAZZOTTA

È la Ragioniera che piace alla politica. Tutta. Da destra a sinistra. Solo il Pd si è messo contro, ad eccezione del senatore Filippo Sensi che le ha intestato «una conoscenza al laser del bilancio dello Stato». Tutti gli altri, invece, si sono messi in fila per ingraziarsela. La manovra è vicina, le richieste sono pronte. Al pressing della politica bisognerà rispondere con il rigore del tecnico. Ecco la prima prova per la neo Ragioniera. Pardon, Ragioniere.

DARIA PERROTTADARIA PERROTTADARIA PERROTTADARIA PERROTTA 1

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…