nicola morra

LA REGOLA VALE ANCHE PER NICOLA MORRA: DOPO AVER PESTATO UN MERDONE, PER SALVARE LA FACCIA, FA LA VITTIMA - E INFATTI, DOPO LE PAROLE SU JOLE SANTELLI (“ERA NOTO A TUTTI CHE FOSSE UNA GRAVE MALATA ONCOLOGICA. SE PERÒ AI CALABRESI QUESTO È PIACIUTO, È LA DEMOCRAZIA”), DICE DI ESSERE ATTACCATO PERCHÉ DÀ “FASTIDIO ALLA CRIMINALITÀ” - SALVINI: “QUERELO QUESTO CRETINO” - ALDO GRASSO: “LE SUE PAROLE DENOTANO MANCANZA DI SENSIBILITÀ E DI GALATEO ISTITUZIONALE. SU UNA COSA PERÒ HA RAGIONE: QUESTA È LA CLASSE POLITICA CHE CI MERITIAMO. IN MOLTI LO HANNO VOTATO”

selvaggia lucarelli vs aldo grasso 6

1 - IL GALATEO (PERDUTO) DELLA DEMOCRAZIA

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

Bufera sul presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra per le parole rilasciate sulla ex presidente della regione Calabria Jole Santelli, morta il 15 ottobre scorso: «Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c' era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev' essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso».

 

NICOLA MORRA GIUSEPPE CONTE

Morra aveva iniziato l' intervento commentando l' arresto del presidente del consiglio regionale della Calabria, accusato di aver favorito la 'ndrangheta: «Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita».

 

Non staremo qui ad aggiungere altra indignazione all' indegna frase che ha costretto poi il grillino a chiedere scusa, sia pure a denti stretti e in modo pretestuoso (e ha anche il coraggio di lamentarsi!). Non si tratta di scorrettezza politica ma di mancanza di sensibilità e di galateo istituzionale. Su una cosa Morra però ha ragione: questa è la classe politica che ci meritiamo. È la democrazia. In molti lo hanno votato.

 

nicola morra foto di bacco (1)

2 - MORRA QUERELATO DALLA LEGA ORA FA LA VITTIMA ANTIMAFIA

Massimo Malpica per “il Giornale”

 

Prima il Morra da censurare, poi quello censurato dalla Rai che veste i panni della vittima, chiedendo conto ai vertici di viale Mazzini del perché al figlio di Riina sia stato concesso quel passaggio in tv che a lui è stato negato. E aggiunge altra benzina sul fuoco, sostenendo che la sua «delegittimazione» è parte di una strategia riservata a chi «dia fastidio» alla mafia. Quanto è bastato a Salvini per partire all' attacco: «Secondo Morra ha detto ieri il leader del Carroccio - chi ha chiesto le sue dimissioni sarebbe amico della mafia. A nome di milioni di italiani perbene querelo questo cretino».

 

jole santelli

Prosegue insomma sempre su toni sopra le righe la polemica per le affermazioni del presidente della Commissione antimafia Nicola Morra sugli elettori calabresi e sulla malattia della governatrice Jole Santelli, scomparsa poco più di un mese fa. E la bagarre intorno al senatore a Cinque stelle adesso si arricchisce di nuovi elementi, dopo la decisione della Rai di fermare all' ultimo minuto la partecipazione del politico pentastellato, venerdì sera, alla puntata di Titolo V, su RaiTre.

 

E così se a caldo quelle frasi avevano sollevato un polverone trasversale, spingendo tanti a censurare il suo comportamento e a chiederne le dimissioni, e persino il «suo» M5s a prendere le distanze dal proprio esponente, ieri a finire nel mirino per la decisione di non far entrare in studio Morra invitato tre giorni prima, già negli uffici Rai di Napoli, microfonato e in attesa di collegarsi è stata proprio la tv di Stato.

 

lilli gruber vs nicola morra a otto e mezzo 2

Che, di fronte alle accuse di censura, si è difesa con una nota, spiegando che di fronte alle polemiche di venerdì, «pur nella consapevolezza della difficoltà di prendere una decisione che sarebbe stata comunque controversa, ha preferito adottare una linea di massima prudenza e tutela ed evitare di alimentare le molte polemiche che si stavano sviluppando su un tema così complesso». Viale Mazzini stigmatizza poi «le modalità con le quali è stata comunicata questa decisione» dallo stesso Morra, assicurando che lo stesso avrà «altre opportunità» in Rai «per esprimere il suo punto di vista», ma ormai la stura al nuovo capitolo è stata data.

 

E stavolta anche molti esponenti a Cinque stelle dalla senatrice Laura Bottici al deputato calabrese Giuseppe D' Ippolito - si schierano con Morra, e pure il segretario della commissione di Vigilanza, Michele Anzaldi di Italia Viva, spiega di «non schierarsi con Morra ma con il giornalismo e con la libertà di informazione». Anche i vertici di Fnsi e Usigrai, pur provando «il più profondo disgusto» per le parole di Morra sulla Santelli, definiscono «un errore, nei modi, nei tempi e nel merito» la decisione di viale Mazzini.

 

anzaldi

Così lo stesso Morra, che due giorni fa si era scusato (seppur in modo controverso), ieri a Omnibus, su La7, riguardo alla sua esclusione da Titolo V la mette giù leggera: «Quando dai fastidio alla mafia - dice - vieni infangato». A quel punto Salvini, come detto, annuncia querela, la Lega e Fratelli d' Italia annunciano che diserteranno i lavori in antimafia finché sarà il senatore M5s a presiederla, e pure il vicepresidente di Fi Antonio Tajani taglia corto: Morra «non può occupare quell' incarico» perché «continua a offendere la memoria di Jole Santelli e quella di tutti i malati che non dovrebbero svolgere ruoli elettivi».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?