matteo renzi a pistoia

RENZI AL CONTRATTACCO: ''ZANDA E DIBBA PRENDONO I SOLDI DAI GIORNALI''. MATTEUCCIO METTE A CONFRONTO GLI 1,8 MILIONI CHE HA FATTURATO IN DUE ANNI, GRAZIE ANCHE ALLE CONFERENZE ORGANIZZATE DA POTENZE STRANIERE MENTRE LUI ERA IN CARICA COME SENATORE E POI LEADER DI UN PARTITO DELLA MAGGIORANZA, AL RUOLO DI ZANDA NEL CDA DE ''L'ESPRESSO'' O AI DIMENTICABILI REPORTAGE DI DI BATTISTA PAGATI DAL ''FATTO'' - ''LA LEOPOLDA NON È REATO, NOI SIAMO I SALMONI CHE VANNO CONTRO LA CORRENTE DEL POPULISMO

 

 

1. "ZANDA E DIBBA PRENDONO SOLDI DAI GIORNALI"

Sarah Buono per ''il Fatto Quotidiano''

 

matteo renzi a pistoia

È uno show a tutto campo quello di Matteo Renzi a Bologna. Contro la magistratura che "vuole decidere cosa sia politica e cosa no", contro la stampa, "intitolerò a Marco Travaglio un' aiuola nella mia nuova villa", ma soprattutto contro il Pd. "Lo dico a chi fa finta di niente, a chi fischietta e gode delle difficoltà di Open: questa storia riguarda più voi che noi, perché noi abbiamo i bilanci totalmente trasparenti, non tutti possono dire la stessa cosa".

 

Dal palco del teatro delle Celebrazioni, davanti a 400 persone, il leader di Italia Viva ha attaccato gli ex compagni di viaggio, a partire da Luigi Zanda, tesoriere dem. Sul mega schermo appare l' intervista rilasciata a Repubblica: "Raccolse 7 o 8 milioni convogliandole alla Fondazione Open che finanziava le sue attività politiche, una evidente situazione di conflitto".

 

Dalla platea parte un brusio, Renzi ride, "buoni", calma gli animi e poi affonda: "Chi gliel' ha pagata la campagna elettorale a Zanda? In modo regolare, con un bonifico trasparente, potrebbe venire fuori che ha ricevuto dei soldi da Carlo De Benedetti. Esattamente come la fondazione Open, credo sia trasparenza e aiuto di un imprenditore importante a chi si fida". Nel 2018 l' Ingegnere fece una donazione di 15mila euro a Zanda, ex componente del cda del gruppo Espresso. Un fatto acclarato, diverso dall' ipotesi, al vaglio dei pm fiorentini, di finanziamento illecito.

matteo renzi a pistoia italia viva

 

Poi tocca a Ugo Sposetti, tesoriere nazionale Pd, già attaccato dal deputato di Italia Viva Mauro Del Barba per la gestione delle fondazioni. Per Renzi "si sta criminalizzando chi fa politica, solo Silvio Berlusconi allora può farla, così si tagliano il ramo dell' albero su cui sono seduti". La terza slide è dedicata al Fatto Quotidiano, un' intervista ad Alessandro Di Battista del M5S .

 

matteo renzi a pistoia boschi rosato

"Questo signore è lo stesso che ha ricevuto un lungo contratto dallo stesso giornale che lo intervista? Per me è tutto trasparente, va bene, ma se qualcuno dicesse che i denari che ha ricevuto non sono per una prestazione professionale? A me sembrerebbe di sognare eppure è la stessa cosa che viene contestata ad alcuni dei nostri". L' ultimo pensiero è dedicato a Liberi e Uguali, "ve lo ricordate quel partito? Quelli che dicevano che Renzi e Salvini erano uguali", reo di aver proposto un emendamento per posticipare di un anno la legge che equipara fondazione e partiti.

 

"Non permetteremo che si faccia i moralisti contro di noi quando si presentano gli emendamenti di nascosto nel silenzio di tutti, invito anche il M5S a votare contro. Forse c' è qualche fondazione che ha qualche amico di Leu?". La chiusa è epica: "Male non fare, paura non avere".

matteo renzi a pistoia

 

 

2. ITALIA VIVA, RENZI RIVENDICA: "LEOPOLDA NON È REATO"

Adnkronos

 

"Il governo è oggettivamente una risposta a un'emergenza, ma il dopo? Chi ama la politica non può star fermo ad assistere al caos che gli altri creano. E' bellissimo vedere la piazza piena, a gridare 'noi non ci stiamo'. E' tutto bello, ottimo, bravo. Ma accanto alle sardine servono anche i salmoni, quelli capaci di andare controcorrente, per raccontare la verità a questo Paese.

matteo renzi a pistoia 3

 

Ecco, noi siamo i salmoni che vanno controcorrente rispetto all'ondata di populismo che avanza in tutto il paese; un populismo economico, culturale e giudiziario. La responsabilità non è dire solo no a Salvini". Lo ha detto l'ex premier Matteo Renzi intervenendo alla convention di Italia Viva a Pistoia. "A maggior ragione oggi - aggiunge -, noi siamo sorridenti e allegri quando qualcuno vorrebbe farci venire il nervoso e in qualche momento ci riesce anche". Poi l'attacco sul caso Open: "Non tocca ai magistrati decidere cosa fosse la Leopolda".

 

 

Alla convention toscana, secondo gli organizzatori, hanno partecipato circa 400 persone. Per Renzi è stato un trionfo e il suo intervento, di oltre mezz'ora, è stato contrassegnato da continui applausi. Al termine della convention, che si è tenuta nella serra di un vivaio, uno tra i più grandi di Europa, l'ex premier si è concesso per numerosi selfie. Il leader di Italia Viva era accompagnato dalla moglie Agnese Landini, che ha seguito l'intervento del marito seduta in prima fila.

ALESSANDRO DI BATTISTA E IL DOCUMENTARIO L ALTRO MONDO

 

FONDAZIONE OPEN - "Se qualcuno ha fatto reati giudicatelo, ma non potete considerare la Leopolda un reato perché la Leopolda è politica. I politici rispettano la magistratura ma la magistratura deve rispettare l'autonomia della politica", spiega l'ex premier parlando dell'indagine in corso sulla Fondazione Open. "Vogliono giudicare non sul reato ma su cosa è la Leopolda - ha proseguito Renzi -. Non tocca ai magistrati decidere cosa fosse la Leopolda. Ve lo diciamo noi cos'è la Leopolda: è la più grande manifestazione politica degli ultimi dieci anni, di donne e uomini che credono nella politica e se la sono finanziata per il loro tempo, per la loro passione".

 

"Rivendichiamo la libertà di fare politica senza chiedere il permesso a qualcuno che deve giudicare dal punto di vista della magistratura, perché non è così in democrazia, non decidono i magistrati", ha detto ancora Renzi.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

"Faccio una richiesta sommessa a chi sta indagando, ricordando che abbiamo fatto delle denunce anche noi. Ho deciso - spiega ancora il leader di Italia Vivva - di ribattere colpo su colpo e c'è qualcuno che ha cominciato a chiedere scusa. Ai magistrati della procura di Firenze noi diciamo buon lavoro. C'è una mia denuncia penale presentata venerdì scorso per sapere chi ha rivelato notizie coperte da segreto istruttorio e bancario. Vorrei però sapere dal procuratore dottor Giuseppe Creazzo chi ha diffuso il materiale coperto da segreto bancario e istruttorio".

 

"E' facile scoprirlo - sostiene -, perché i soggetti sono tre: Banca d'Italia, ma non credo proprio, la procura di Firenze, ma non credo e nel caso dovrebbe indagare la procura di Genova, e la Guardia di Finanza - ha sostenuto Renzi -. Domando di sapere chi sono i responsabili della fuga di notizia. Mi affido al dottor Creazzo di perseguire la fuga di notizie. Credo nella giustizia, credo nel dottor Creazzo".

 

A Renzi "non fa paura niente: male non fare, paura non avere. A me possono guardare tutto. Io non difendo me stesso, possono guardare tutto di me, ma combatterò e combatteremo come Italia Viva perché le condizioni di civiltà per i cittadini siano garantite e non si diventi un paese sudamericano".

luigi zanda

 

"Quando in questo paese qualcuno può entrare dentro i conti correnti, qualcuno può perquisire persone oneste la mattina alle 7, con 300 finanzieri che potevano fare altro ed è stato deciso che dovessero fare quella cosa lì, io non pongo un 'ma' per me - ha aggiunto Renzi -. Io sono trasparente anche oltre i miei doveri istituzionali. Ma in questo paese non è permesso a nessuno, nè alla stampa nè alla magistratura di entrare nella vita delle persone per distruggerla. Rinuncio a ogni privilegio come parlamentare, ma loro devono rispettare i diritti dei cittadini".

 

IL PROGRAMMA - Poi Renzi passa al programma: "Abbiamo questo governo da sostenere e continueremo a fare proposte concrete e puntuali. Le polemiche non ci interessano. La prima proposta è il piano 'Italia Shock', con 120 miliardi di euro bloccati nei cassetti della pubblica amministrazione. Se i soldi ci sono e li tieni fermi per tua incapacità mentre il Paese è bloccato, questo è un disastro. Altro che reddito di cittadinanza, facciamo lavorare le persone, apriamo i cantieri". Italia Viva, spiega ancora l'ex premier, "chiede al governo di far sbloccare cantieri per 120 miliardi di euro in tre anni. Noi su questo ci faremo sentire".

 

nicola zingaretti paola de micheli paolo gentiloni luigi zanda

REGIONALI - "Da gennaio Italia Viva avrà un camper che girerà la Toscana, casa per casa, comune per comune, a spiegare che Iv non si arrende di fronte alla paura", annuncia. "Sarà il camper che farà la differenza alle elezioni".

 

"In Toscana saremo a doppia cifra - ha sostenuto Renzi - saremo decisivi per la vittoria alle elezioni regionali e in Toscana ci divertiremo 'un monte' da qui ai prossimi sei mesi". "E' la prima volta - ha affermato rivolto agli esponenti toscani - non facciamo brutte figure". E ancora: "Ci attendono sei mesi di campagna elettorale a tappeto. E avremo ancora più polemiche, non abbiamo difficoltà perché ci lega un entusiasmo che è difficile da contenere, l'entusiasmo di chi dice che la politica è una cosa seria. Questo si chiama fare politica e nessuno potrà giudicare il nostro diritto dovere di mettersi in gioco, ciascuno di noi, per provare a rendere questo paese più bello di com'è. Questa Regione è difficile farla più bella di com'è, ma c'è ancora possibilità di crescita"

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO