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RIPARTONO I VIAGGI DEI MIGRANTI IN ALBANIA: GIORGIA MELONI TORNA A SFIDARE UE E GIUDICI. MA IL MURO CONTRO MURO POTREBBE COSTARE CARO ALLA DUCETTA - L’OPERAZIONE ALBANIA È SUL TAVOLO DELLA CORTE DEI CONTI DI ROMA CHE VALUTA UN EVENTUALE SPRECO DI DENARO PUBBLICO – LA DENUNCIA DI ONG E OPPOSIZIONI SUL COSTO DEI VIAGGI: VENTIMILA EURO A MIGRANTE, PER OGNI TRATTA. MA IL GOVERNO STIMA 8.400 EURO AL GIORNO PER MUOVERE LA NAVE "LIBRA" - LA PROTESTA DELL’ANM E L’ATTESA PER IL VERDETTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE CHE DOVRA' VERIFICARE LA COMPATIBILITÀ DEL DECRETO DEL GOVERNO CON LE NORME DELL’UNIONE...

1 - “ALBANIA, VENTIMILA EURO A MIGRANTE” ORA INDAGA LA CORTE DEI CONTI

migranti in albania - vignetta by vukic

Giuliano Foschini per “la Repubblica” - Estratti

 

Ventimila euro a migrante, per ogni tratta. Tanto costerebbe, secondo la denuncia di Ong e opposizioni, il nuovo braccio di ferro che il governo Meloni ha scelto di intraprendere contro la magistratura e che, con ogni probabilità, andrà in scena nei prossimi giorni.

 

Un muro contro muro che non sarà soltanto politico ma che potrebbe avere anche dei risvolti giudiziari: l’“operazione Albania” è infatti sul tavolo della Corte dei conti di Roma, dopo due esposti presentati da Italia Viva e Movimento 5 Stelle che chiedono se ci sia stato uno spreco di denaro pubblico nella realizzazione dell’hotspot albanese e nella scelta di portare nel centro di permanenza per il rimpatrio di Shengjin i 16 migranti che poi il tribunale di Roma, com’era inevitabile che accadesse visto la sentenza della corte di giustizia europea, ha ordinato di riportare in Italia.

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

«Ora è possibile che, il viaggio di andata e ritorno, possa riaccadere. Per questo stiamo valutando un’integrazione nella denuncia» spiega Alfonso Colucci, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali. «Portare in Albania migranti provenienti da paesi non sicuri secondo quanto stabilito dalla sentenza della corte di giustizia europea ci farebbe trovare per una seconda volta di fronte ad un comportamento illegittimo del governo che configurerebbe un danno erariale».

 

Il riferimento è alla nave Libra, salpata sabato e che già oggi dovrebbe arrivare nel Mediterraneo centrale, davanti alle coste della Libia. Pronta a intercettare migranti da portare, poi, nel centro albanese di Shengjin. Nonostante i tecnici sostengano che il decreto del governo non cambi le cose e che i tribunali, vista la sentenza della corte europea, non potranno rispedire in patria chi parte da paesi non completamente sicuri.

 

E nonostante la richiesta di interpretazione del tribunale di Bologna proprio al tribunale Ue, risposta che dovrebbe arrivare alla fine del mese, il governo ha comunque deciso di forzare e fare ripartire la Libra.

 

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, rispondendo in aula a un’interrogazione del senatore di Italia viva, Enrico Borghi, ha ammesso che muovere la nave comporta una spesa extra, seppur a cifre molto inferiori rispetto a quelle indicate da Ong e opposizioni: «Parliamo di ottomila e 400 euro in più al giorno, al netto delle spese dell’ordinario esercizio della nave» ha detto.

 

(...)

 Oggi a Bologna è in calendario un’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati in solidarietà ai giudici che hanno sollevato il quesito alla Corte europea raccogliendo l’attacco violentissimo del governo e dei giornali della destra che avevano messo all’indice il magistrato che si era occupato del caso. «L’unica colpa — attacca l’Anm dell’Emilia Romagna — è stata aver assunto una decisione sgradita ai rappresentanti del governo e ad alcuni house organ. La misura è colma. Giù le mani dai giudici».

 

2 - ALBANIA, L’ATTESA DEI NUOVI MIGRANTI E SI MUOVE LA CORTE DEI CONTI

Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera” - Estratti

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

 

(...)

Il governo italiano dunque ci riprova, forte del nuovo decreto legge sui Paesi sicuri con cui conta questa volta di poter evitare che i profughi siano «liberati» e portati in Italia, dopo la decisione dei giudici di Roma, come accaduto ad ottobre.

 

Ma la strada resta irta di ostacoli: c’è l’attesa per il verdetto della Corte di Giustizia Ue interpellata dal Tribunale di Bologna per verificare la compatibilità di quel decreto con le norme dell’Unione.

 

Non solo: ieri la Corte dei Conti ha aperto un’indagine preliminare sui due esposti presentati da Italia Viva e Cinque Stelle che denunciano un danno erariale per il trasporto dei 16 migranti in Albania. Ora la Procura dovrà prima valutare se esistono i presupposti che possano configurare il danno, e poi decidere se archiviare il caso o aprire un fascicolo.

 

ellekappa vignetta meloni albania

Anche alla luce delle polemiche sui costi, l’obiettivo del governo — dopo il primo «viaggio test» con numeri limitati — è ora quello di aumentare la quota di migranti da trasferire. Non potranno più essere così pochi come i primi 16, poi ridotti a 12. Ma neanche troppi: secondo indiscrezioni, si punta a un massimo di 30-40 persone. Per motivi di sicurezza, innanzitutto: perché la Libra è una nave militare con poco spazio, non attrezzata per i trasbordi.

 

Un altro fattore di rischio è la nazionalità: i tunisini potrebbero rivelarsi poco gestibili perché sanno di avere più chance di essere rimpatriati, dati gli accordi vigenti tra Roma e Tunisi. Quindi non se ne potranno imbarcare molti. Calcoli e previsioni che non interessano alla gente del posto, lontani anni luce persino dall’orizzonte degli unici dirimpettai del centro-fortezza di Gjader: «La nostra vita non cambierà, facciano quello che vogliono» sentenziano Ermino, meccanico di 23 anni, e suo padre Rexhee, mentre bruciano sterpaglie in giardino.

vignetta sui migranti in albaniavignetta migranti in albania 1cpr albaniacentro migranti DI GJADER IN ALBANIA

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