grillo berlusconi

IL RITORNO DEI DESAPARECIDOS - CON L’APPOGGO AL MES E LA DISPONIBILITÀ A UN GOVERNO DI LARGHE INTESE, BERLUSCONI SI E’ RIPRESO LA SCENA SMARCANDOSI DA SALVINI E MELONI - CRESCONO I MALUMORI GRILLINI SULL’IPOTESI MES E BEPPE GRILLO INTERVIENE A PUNTELLARE CONTE: “FORSE L'EUROPA COMINCIA A DIVENTARE UNA COMUNITÀ. GIUSEPPI STA APRENDO LA STRADA A QUALCOSA DI NUOVO. CONTINUIAMO COSÌ!”

BERLUSCONI MELONI SALVINI

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

«Sconfitta, fallimento, disfatta, oltretutto avendo impedito al Parlamento di votare, violando la legge». Così, a sera, Salvini bolla l'esito del Consiglio Ue. Una sfida anche all'alleato Berlusconi, che punta a rompere gli equilibri della maggioranza, incunearsi nelle tensioni tra i rosso-gialli proprio sul tema dell'Europa, con il Pd allineato totalmente sulla linea del Quirinale e di Conte e i pentastellati che fibrillano.

 

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

«Fidatevi di me», ha spiegato Berlusconi a chi ha chiesto lumi sul suo sì senza se e senza ma sul Mes. Il suo obiettivo è arrivare a un governo di unità nazionale per il post-Coronavirus , ma nei gruppi parlamentari di Forza Italia in molti non condividono una strategia che spiegano i malpancisti «rischia di dare una mano all'esecutivo senza ricevere nulla in cambio».

 

ATTENDISTI

Non è piaciuta alla maggioranza dei dirigenti azzurri la mossa attendista' sull'attuale premier: quel Conte non deve cadere pronunciato da alcuni big è sembrato un tentativo di collaborare con palazzo Chigi o addirittura di aggiungersi alla maggioranza. Raccontano che dentro FI si contrappongano due tesi: la prima portata avanti da Gianni Letta (anti-Lega), la seconda da Ghedini e i forzisti che temono di smarcarsi troppo dai lumbard. In ogni caso Berlusconi intende sfruttare l'argomento Mes («il mio sì è per il bene dell'Italia», ripete) anche per differenziarsi dall'opposizione «barricadera» della Lega e di Fratelli d'Italia.

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

 

NESSUN VOTO GRATIS

«Nessun voto gratis al Senato», la promessa del Cavaliere. Si vedrà già mercoledì prossimo se il centrodestra rimarrà compatto. L'orientamento della coalizione è quello di dire sì al nuovo scostamento del deficit e no al Def. Servono per entrambi i provvedimenti 161 voti a favore. Sulla carta la maggioranza viaggia con un vantaggio abbastanza esiguo (una decina di voti) ma non ci dovrebbero essere problemi di tenuta per ora. Solo che dopo la cacciata di Giarrusso lo scontro interno a M5S è diventato sempre più violento.

 

Dietro la decisione dei vertici il tentativo di rimettere in carreggiata tutti, di limitare il dissenso. Ma il clima è per dirla con le parole di un senatore da «notte dei lunghi coltelli». Con l'ala ortodossa' pronta ad attaccare i governisti', qualora dovesse arrivare alle Camere la richiesta di utilizzare il fondo Salva Stati.

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

«Difficile che potremmo reggere», ammette un altro grillino. Per questo a sera interviene Grillo in persona: «Forse l'Europa comincia a diventare una Comunità. Giuseppi sta aprendo la strada a qualcosa di nuovo. Continuiamo così!», twitta il fondatore, provando a tamponare il malessere, e a far digerire al Movimento il salva Stati. In contemporanea si è riunito pure in video conferenza il gruppo di Italia Viva al Senato. «Qui prendiamo insulti ogni giorno. Non ci ascoltano mai e poi puntualmente si verifica che abbiamo ragione noi», il refrain generale. «Vediamo cosa succederà», si è limitato a dire Renzi ai suoi ma non c'è da parte di Iv la voglia di strappare.

 

GIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLO

I DUBBI RENZIANI

Ma in un momento in cui la maggioranza si appresta a dover spendere 55 miliardi difficile che possa cadere un governo, la convinzione anche in Iv. Ecco perché Salvini ha stoppato nuovamente le voci di una caduta di Conte per un governo di larghe intese. Anche se non si esclude nulla», dalle parti della Lega. Tuttavia l'atteggiamento di FI continua a non essere gradito. «Si appresta a fare da stampella alla maggioranza», il sospetto nel partito di via Bellerio. «Mi dispiace per le parole di Berlusconi sul Mes», si è limitato a dire Salvini. Di fatto il centrodestra al momento non c'è più. La convergenza è tra il Capitano e la Meloni, anche se il rapporto tra i due va avanti tra alti e bassi.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...