monica cirinna'

RITRATTO DI MONICA CIRINNÀ BY GIANCARLO PERNA: “E’ DIVENTATA UNA CELEBRITÀ IN TEMA DI GAY, BISEX, TRANSGENDER - IL FRATELLO CLAUDIO È LATITANTE: È INSEGUITO DA UN ORDINE DI CATTURA PER TRAFFICO DI CARBURANTI - NEL 2000 LEI ED ESTERINO MONTINO ANDARONO AD ABITARE IN UN APPARTAMENTO DI PROPAGANDA FIDE, NEL CUORE DI ROMA A PREZZO STRACCIATO. CI FU UNO SCANDALETTO PER IL PRIVILEGIO E LE SOLITE GIUSTIFICAZIONI SULLA CASA MALANDATA”

Giancarlo Perna per “la Verità”

 

giancarlo perna

In passato, la senatrice pd, Monica Cirinnà, era solo la moglie del senatore pd, Esterino Montino. Oggi, è invece il senatore, Esterino Montino, a caratterizzarsi come marito della senatrice, Monica Cirinnà. Le gerarchie sono ribaltate, innalzando Monica a portabandiera di un sodalizio familiare largo di soddisfazioni per entrambi.

 

Attualmente, Montino è sindaco di Fiumicino, località marittima, alle porte di Roma, dopo essere stato in Senato per due legislature (2001-2008). Il posto in Senato è ora occupato dalla moglie Cirinnà, al secondo mandato. A Palazzo Madama, dov'è dal 2013, Monica è diventata una celebrità nazionale in tema di gay, bisex, transgender e matrimoni alternativi.

monica cirinna'

 

Cirinnà, 56 anni irriconoscibili dietro la fanciullesca cascata di capelli biondi, ha caratterizzato la XVII legislatura (2013-2018) con la legge che porta il suo nome sulle unioni civili, etero e gay. Ha poi, con temperamento combattivo ai limiti della rissosità, dissodato il terreno per ulteriori conquiste: l' adozione di bambini da parte di scapoli, zitelle e coppie del medesimo sesso; l' ordinazione di figli a piè di lista, embrioni all' asta e maternità surrogata (utero in affitto).

 

Non c'è combinazione carnale o intreccio tra esseri umani che Monica non guardi con favore e spirito aperto. Icona dei Gay pride, su lei non hanno presa i pregiudizi che sostengono le unioni uomo-donna e i bambini concepiti in famiglia. Si tratta - sostiene - di un armamentario retrivo e oscurantista. Anzi, fascista, come dice quand'è infuriata. Un giorno, ha voluto spiegare la sua visione senza tabù, coinvolgendo affettuosamente il suo Esterino: «Sento un peso enorme, quello della felicità degli altri, una felicità che io ha già perché vivo con l' uomo che amo e ho un rapporto molto bello con i suoi 4 figli, la mia famiglia allargata». Per cui, tana libera a tutti.

MONICA CIRINNA' E IL CARTELLO 'DIO-PATRIA-FAMIGLIA VITA DI MERDA'

 

LEI ANIMALISTA, LUI CACCIATORE

Monica vive con Esterino da un quarto di secolo. Si conobbero nel 1994 al consiglio comunale di Roma. Lei era nel gruppo dei Verdi, legati al sindaco di allora, Francesco Rutelli. Nella manica del primo cittadino, Cirinnà aveva delega sulle bestie randagie della capitale, poiché era nota come animalista. Riorganizzò canili e gattili spendendo grandi quantità di denaro.

 

L'opposizione le rinfacciò gli sprechi, chiedendole se per caso nutriva i suoi protetti con hamburger. Con Montino, che nel parlamentino capitolino sedeva tra i pidiessini, non era ancora scoccata la scintilla. Anzi. Quando lei passava davanti al suo scranno, lui le faceva «miao, miao, bau, bau». Tra loro, c'era differenza d' età e di interessi. Monica era allora trentenne, Esterino di 45 anni; lei avvocatessa, vegetariana, femminista; lui, enologo, cacciatore, carnivoro.

anton emilo Krogh e michele schena sposati da monica cirinna

 

LO SCANDALO CASA

Si innamorarono un paio d'anni dopo, quando Esterino divenne assessore ai Lavori pubblici. Non c'è nesso tra le due cose: doveva accadere. Il nesso ci fu invece per la casa in cui convissero. Scoccava il Duemila, anno del Giubileo, e fervevano i lavori. L'assessore Montino era in continuo contatto col Vaticano e, com'è come non è, la coppia andò ad abitare in un appartamento di Propaganda fide, nel cuore di Roma a prezzo stracciato. Ci fu uno scandaletto per il privilegio e le solite giustificazioni sulla casa malandata. Tuttavia continuarono ad occuparla, essendo nel mare magnum romano, peccato assai veniale. Oggi, vivono altrove.

 

Il matrimonio fu celebrato soltanto nel 2011. Esterino era alle sue terze nozze, con già 4 figli a carico e diversi nipoti. Lei era divorziata da un marito di cui non parla mai, mentre è prodiga di particolari sulla famiglia allargata. A Natale si riuniscono tutti in Maremma, dove i coniugi posseggono la tenuta CapalBioFattoria che produce e smercia olio, vino e marmellate. Nei campi intorno, 4 cani, compreso un beagle sottratto da Monica con un colpo di mano alla sperimentazione animale, 4 gatti, 2 cavalli e vari asini amiatini (Monte Amiata).

monica cirinna vincenzo spadafora gay pride pompei

 

IL FRATELLO RICERCATO

Partecipano alla festa, oltre a figli, nuore e nipoti, le due prime mogli di Esterino. È presente anche il fratello adottivo di Monica, di origine egiziana, e assente, per forza maggiore, il fratello carnale, Claudio. Ragazzo difficile già da adolescente, restio a studiare, Claudio Cirinnà è infatti latitante. Noto tra le sue cattive amicizie come «il matematico», è inseguito da un ordine di cattura per traffico di carburanti con la Cechia. Da 10 anni, dice Monica, non ha rapporti con lui e ignora dove sia. Indiscrezioni, lo segnalano a Dubai come Giancarlo Tulliani, il noto cognato.

 

monica cirinna esterino montino

Tornando al Natale capalbiese, è l'attimo in cui Monica dà il meglio di sé. Depone la sua aggressività di politica, cangiandosi nella fatina di casa. Consegna doni e sparge letizia. Mai si è finta la mamma dei figli del marito ma, come ha raccontato, preferisce «essere la loro sorella grande, la cugina simpatica». Ribadendo con ciò il suo fregolismo umano e la naturalezza con cui mischia ruoli familiari, affetti, gameti, ovuli ed embrioni.

 

monica cirinna esterino montino

Cirinnà proviene da ambiente cattolicissimo, a cominciare dalla mamma, pia discendente di famiglia nobile decaduta. Frequentò elementari e medie dalle suore sempre però più ribelle. Finché, riuscì a farsi trasferire in un liceo statale, il Tacito, a ridosso della Città Leonina. Si unì ai moti studenteschi, illustrandosi in occupazioni e disordini vari, senza mai strafare. Giunse così tranquillamente alla laurea in Legge, facendo anche a lungo l'assistente di Franco Cordero, suo docente di procedura penale. Finita la fase secchiona, cominciò quella politica con l'elezione in consiglio comunale. Vi restò 20 anni.

 

INDIGESTA AGLI EX COMUNISTI

Sappiamo già che debuttò tra i Verdi. Poi, influenzata da Esterino, finì tra gli ex comunisti. Da quelle parti hanno però memoria d'elefante e Monica fu considerata spuria. Poiché nasceva Verde e un po' anarchica, tale restava agli occhi dei compagni. Le sue stesse manie transgender cozzano contro il moralismo dei sinistri autentici. Né le fu perdonato, specie tra le donne, lo spalleggiamento di Esterino, l'uomo dietro di lei. Un classico. Era già successo nel dopoguerra a Nilde Jotti, malvista e invidiata per la sua relazione con Palmiro Togliatti.

monica cirinna

 

Accadde perciò quanto segue. Nel 2008, divenne sindaco di Roma, l' ex missino, Gianni Alemanno, e Cirinnà era all' opposizione. Tuttavia, Francesco Storace, che di Alemanno è intimo, aveva - si dice - in grande simpatia Monica, piacendogli sia come donna che come politica.

 

«È in gamba», ripeteva. La vedeva bene come vicepresidente dell' opposizione al consiglio comunale (la presidenza era della maggioranza). Di questo convinse Alemanno che fece la proposta di nomina al Pd, assicurando la benevolenza delle destre per Cirinnà. Il Pd però, per le ragioni sopradette, non volle saperne di lei e la promozione sfumò.

monica cirinna

 

PER LEI TUTTO È «FASCISTA»

Tuttora alfiere della promiscuità, Monica è al momento un po' in declino. Per reagire, strafà. L'8 marzo, festa della donna, si è presentata con un cartello e la scritta: «Dio, patria e famiglia: che vita de merda». I bacchettoni si sono indignati per avere tirato in ballo Dio. Monica ha replicato caparbia di non pentirsi perché il motto risorgimentale ha, secondo lei, un sapore fascista. Manca solo che papa Francesco, facendone delle sue, la chiami per complimentarsi.

efe bal monica cirinna

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."