LA RIVOLTA DEI MONTANARI - LA VALLE D’AOSTA DISOBBEDISCE AL GOVERNO E SI PROCLAMA “ZONA GIALLA” CON UNA LEGGE REGIONALE - DISPOSTA LA RIAPERTURA DEI NEGOZI AL DETTAGLIO E DI ALTRE ATTIVITÀ NONOSTANTE L’INTERO TERRITORIO SIA ANCORA IN “ZONA ROSSA”, QUINDI CON VINCOLI ANTI COVID MOLTO RIGIDI - IL PRESIDENTE REGIONALE ERIK LAVEVAZ: “IL GOVERNO NON CAPISCE I PROBLEMI DELLA MONTAGNA - IL PROVVEDIMENTO VERRÀ IMPUGNATO AL TAR

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Erik Lavevaz Erik Lavevaz

Claudio Del Frate per www.corriere.it

 

La Valle d’Aosta «disobbedisce» al governo e vara una legge regionale che dispone la riapertura dei negozi al dettaglio e di altre attività nonostante l’intero territorio sia ancora in «zona rossa» quindi con vincoli molto stringenti anti Covid. Da Roma il ministro per le autonomie regionali Francesco Boccia ha subito ammonito la giunta valdostana che il provvedimento verrà impugnato e quello che si profila è uno scontro istituzionale tra governo centrale ed ente locale.

 

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Riaprono i negozi e i bar

Tutto nasce dal voto avvenuto nel pomeriggio in consiglio regionale dove è passato un disegno di legge (favorevoli Lega e gruppi autonomisti) che in pratica «retrocede» Aosta e il suo territorio a zona gialla e declina in chiave locale le disposizioni contenute nel Dpcm. Pur confermando l’obbligo di mascherina all’aperto e il divieto di assembramento, viene dato il via libera al commercio al dettaglio, ai servizi alla persona, a bar e ristoranti e anche a musei e biblioteche. Il provvedimento è dichiarato «urgente» ed entrerà in vigore con la pubblicazione sul bollettino ufficiale. Il presidente della Regione si riserva la facoltà di reintrodurre restrizioni nel caso in cui la curva dei contagi dovesse peggiorare.

 

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«Il governo non capisce la montagna»

Una sorta di «liberi tutti» in netto contrasto non solo con il regime da zona rossa che vige in Valle d’Aosta ma anche con il fatto che alle Regioni non è data facoltà di attenuare le disposizioni assunte dal governo a Roma ma semmai solo di renderle più rigide. « Il Governo italiano ha dimostrato scarsa sensibilità nel capire i problemi della montagna» ha detto il presidente regionale Erik Lavevaz, nel corso del Consiglio di Valle che ha approvato la legge . «Questa legge va nella direzione giusta, che è quella che abbiamo già iniziato: dà ordine nella fase di attuazione della gestione dell’emergenza, calandosi nella nostra realtà territoriale».

 

E Roma fa ricorso al Tar

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Da Roma è arrivata l’immediata e prevedibile replica: il provvedimento verrà impugnato al Tar e il ministro Boccia ha stigmatizzato il comportamento della Regione autonoma: «Le affermazioni del presidente Lavevaz della Regione Valle d’Aosta minano e ledono la leale collaborazione che ha caratterizzato in questi mesi il duro e faticoso lavoro comune contro la pandemia. Tutti conoscono l’importanza della grave crisi che stanno sopportando le categorie economiche, evidentemente non tutti si rendono conto della gravissima emergenza sanitaria e del numero di famiglie che ogni giorno devono affrontare pesantissimi lutti».

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