francesco rocca

ROCCA SOTTO TIRO – NON C’E’ SOLO LA CONDANNA PER SPACCIO, IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA ALLA REGIONE LAZIO FINISCE NELLA BUFERA PER I LEGAMI CON GLI EX NAR E I RAPPORTI D'AFFARI CON STORACE E ANGELUCCI - IN CROCE ROSSA ROCCA HA ACCOLTO L'EX TERRORISTA DEI NAR, PAOLO PIZZONIA, E HA SCELTO COME SUO PORTAVOCE MARCELLO DE ANGELIS, EX ESPONENTE DI TERZA POSIZIONE – L’EX PRESIDENTE DELLA CROCE ROSSA NON DÀ PESO ALLE CONTESTAZIONI E NEGA ANCHE CHE VI SIA UNA FRONDA NEL CENTRODESTRA...

Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

francesco rocca foto di bacco

«Repubblica ossessiona Rocca, comincia il solito linciaggio » . Con queste parole ieri Francesco Storace ha difeso su 7 Colli online, «nuova avventura editoriale dedicata alla città capitale», il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio. Tra l'ex governatore e Francesco Rocca c'è stima e amicizia.

 

La carriera dell'ex presidente della Croce Rossa come manager della sanità è iniziata proprio durante la legislatura di Storace, quando gli venne affidata la direzione dell'ospedale Sant' Andrea.

 

E sempre l'ex esponente di Alleanza Nazionale ha rivendicato: «Ancora oggi sono orgoglioso di quella nomina. Si tratta di un tecnico di straordinario valore». Tra i due però i rapporti, oltre che politici, sembrano essere stati anche d'affari.

 

Il 15 novembre 2018 a Roma è stata costituita la società «Blog dell'Alba », con un capitale di appena 100 euro e la mission di occuparsi di pubblicità, « sia per conto proprio che per conto di terzi, in Italia come all'estero».

 

Una società di proprietà proprio di Storace, che l'anno dopo ha però ceduto le quote all'amico Rocca. Quest' ultimo si è trovato così titolare di un'azienda di comunicazione, marketing e pubblicità mentre era alla presidenza sia della Cri italiana che internazionale, e lo è ancora da candidato alla guida del Lazio.

 

marcello de angelis

Un affare che, sempre a destra, non è l'unico che riguarda l'aspirante governatore. Nel ricco curriculum di Francesco Rocca, tra attività benefiche, incarichi prestigiosi nella sanità e il lavoro da avvocato antimafia, oltre a non comparire gli interessi nella società fondata dall'ex leader della destra sociale, non c'è infatti traccia neppure della poltrona da presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione San Raffaele, costituita dalla famiglia Angelucci e impegnata nella gestione del centro riabilitativo di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, che conta 174 dipendenti.

 

 Il civico scelto da Giorgia Meloni per strappare il Lazio al centrosinistra ha ottenuto quel ruolo lo scorso anno, mentre era saldamente alla guida della Croce rossa italiana e internazionale, e lo ha mantenuto fino al 14 novembre scorso, cinque giorni prima dell'ufficializzazione della candidatura.

 

Con gli Angelucci, tra l'altro, Rocca si è trovato insieme anche in Confapi sanità, la confederazione che rappresenta le aziende del settore sanitario, di cui sempre lo scorso anno l'allora numero uno della Cri è stato eletto presidente e nel cui consiglio c'era pure Giampaolo Angelucci, figlio del deputato leghista Antonio.

 

francesco rocca giampaolo angelucci foto di bacco

Dalla destra sociale, l'aspirante presidente della Regione Lazio, quando Gianni Alemanno era sindaco di Roma, ha ottenuto anche il ruolo di capo dipartimento politiche sociali del Campidoglio.

 

Senza contare che, andando ancor più a destra, in quella extraparlamentare, in Croce Rossa sempre Rocca ha accolto l'ex terrorista dei Nar, Paolo Pizzonia, e ha scelto come suo portavoce Marcello De Angelis, ex esponente di Terza Posizione, che due mesi fa ha scritto sul suo profilo Facebook: «Chi è morto per l'Italia, ovunque e in ogni epoca, viene ammazzato quotidianamente e il suo cadavere gettato in pasto ai cani ogni giorno che uno dei nostri bambini va a scuola e apre un libro di testo imposto dalle lobby ». Con buona pace, sostengono i detrattori dell'ormai ex presidente della Cri, di quei principi di imparzialità, neutralità e indipendenza su cui si fonda la Croce Rossa.

 

Rocca non dà peso alle contestazioni e nega anche che vi sia una fronda nel centrodestra: « Nessun malumore nel partito e nella coalizione per la mia candidatura, sento un sostegno solido da parte di tutti » . « Io sono un candidato della cosiddetta società civile», giura.

storace

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…