boschi

ROMA, ETRURIA – DIMENTICATEVI ANNA MAGNANI, LA NUOVA MAMMA ROMA VIENE DAL VALDARNO: MARIA ELENA BOSCHI ORA PUNTA AL CAMPIDOGLIO, VERO OBIETTIVO POLITICO DEI RENZIANI PER ROMPERE L'ASSE PD-M5S – ZINGA-DI MAIO POSSONO TROVARE L’INTESA CON LA RICONFERMA DELLA RAGGI, E COME EFFETTO COLLATERALE UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE (O LA PERMANENZA DEL 'ROSATELLUM', MALGRADO IL TAGLIO DEI SEGGI)…

Luca Telese per la Verità

 

myrta merlino offre un bicchiere di vino alla boschi 3

Rieccola Meb, leggiadra e caustica come solo lei sa essere, reginetta della giornata d' esordio dei renziani a Roma, di una piccola Leopolda in versione capitolina. Riecco Maria Elena Boschi, con la sua cattiveria felpata a Roma, e - forse -persino pronta a correre per Roma.

 

La Boschi ieri si presenta davanti ai giornalisti durante la kermesse del cinema Adriano e lancia il sasso: «La proposta di alleanza di Zingaretti con M5s? Stiamo facendo un lavoro molto serio sulla legge di bilancio, non si tratta di declinare l' offerta o meno: stiamo al governo e in maggioranza insieme e abbiamo un impegno serio fino al 2023 che porteremo avanti nell' interesse del Paese». Poi l' ex ministro spara il colpo: «Ovviamente quando ci saranno le prossime elezioni politiche saremo avversari, come è naturale che sia».

 

myrta merlino offre un bicchiere di vino alla boschi 6

Da alleati ad avversari tuttavia il salto è notevole, e non è casuale che questa precisazione sia stata fatta ieri: Italia viva tira il suo carro esattamente nella direzione di marcia opposta a quella del Pd.

Così, per capire cosa si nasconde dietro la tempistica di questi posizionamenti, bisogna mettere sul piatto la partita di Roma, le mosse di Nicola Zingaretti, le risposte di Italia viva, le ambizioni di Matteo Renzi sul Campidoglio, meta ideale per la sua pupilla. Mire che continuano ad affiorare ogni volta che il tema della giunta viene sfiorato: l' ex sindaco di Firenze sogna per il suo movimento il governo di un' altra grande città, dopo Firenze.

 

luigi marattin maria elena boschi

La grande fibrillazione dei renziani, infatti, inizia venerdì sera, quando nello studio di Lilli Gruber, il segretario del Pd gira per la prima volta le sue carte sui rapporti con Di Maio in una intervista in cui lascia intravedere la possibilità di una alleanza strategica (e non contingente) con il M5s. Zingaretti va al punto sul M5s con grande franchezza: parla delle regionali, ovviamente, e non solo dell' Umbria ma anche di Emilia Romagna, Campania e Calabria, e accetta di stabilire un link tra due partite diversissime, quella per il Campidoglio, e quella per la regione rossa più importante d' Italia.

 

Il ragionamento di Zingaretti, infatti è questo: «Il nostro candidato in Emilia-Romagna era e resta Bonaccini.Vogliamo fare l' alleanza con i 5 stelle senza toccare il presidente uscente». Ma così dicendo Zingaretti arriva a stabilire una equazione su Roma, dove la posizione del nuovo Pd, sta velocemente cambiando rispetto a quella del Pd renziano, che era dell' opposizione frontale alla giunta pentastellata. Zingaretti prospetta la possibilità di una convivenza.

 

Cosa che si renziani suona come minimo eretica. Ed ecco la frase chiave del leader dem: «La sindaca Raggi non deve dimettersi, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti». È più che una mano tesa: «Sto dando una mano non tanto alla sindaca Raggi quanto soprattutto ai cittadini romani».

maria elena boschi

 

Da questo ragionamento sulle città e sulle regioni Zingaretti fa discendere il ragionamento strategico su scala nazionale: «Noi dobbiamo partire da una straordinaria e rivoluzionaria verità: M5s e Pd rappresentano il 40 %. Se allarghiamo agli altri abbiamo una potenziale alleanza che va al 47-48 %». A margine, Zingaretti dice di più, e spiega che l' accordo in Calabria è virtualmente chiuso.

maria elena boschi arriva al nazareno per la direzione del pd 5

È per questo che la guerriglia dei renziani parte da Roma. Dove gli uomini del Bullo protestano: «Sono basito per le parole di Zingaretti», attacca Giachetti, «per cui la Raggi non si deve dimettere e deve lavorare con più impegno dico: se ci mette altro impegno rade al suolo la città».

Ma c' è molto di più che bolle in pentola. Alla Gruber Zingaretti spiega: «Prima di questo governo si poteva dire che il Pd e il M5s avevano paura del voto.

Adesso mi sembra che il M5s non abbiano particolari problemi, perché hanno recuperato consensi, mentre noi adesso siamo il centro di una grande alleanza. Possiamo andare al voto in qualsiasi momento e con qualsiasi sistema elettorale. Altri non so».

 

Nel linguaggio abitualmente cauto del leader dem la battuta non è né generica e né causale. Gli «altri» sono ovviamente gli uomini di Renzi che, dopo il taglio del parlamentari, sono a concreto rischio quorum anche nella migliore delle ipotesi. Al punto che lo stesso Giachetti ieri avvisava: «Io non ho mai amato il proporzionale, ma allo stato attuale il rischio è che si crei uno sbarramento di fatto tra il 10% e il 15%».

MARIA ELENA BOSCHI IN BIKINI TRA LE AMICHE

 

Ed ecco perché le battute su Roma spiegano tutto. La conflittualità storica nella capitale sono l' ultimo serio ostacolo sulla strategia di avvicinamento tra Pd e M5s. E se questo ultimo ostacolo cade, l' alleanza potrebbe idealmente celebrarsi proprio sul Colle del Campidoglio, avere come contropartita la riconferma della Raggi, e come effetto collaterale una nuova legge elettorale (o la permanenza del Rosatellum, malgrado il taglio dei seggi) che potrebbe in dite agli sposi lo scalpo di Italia viva.

maria elena boschimaria elena boschi 1BOSCHI CON LE AMICHEBOSCHI CON LE AMICHE 6BOSCHI E AMICAmaria elena boschi a l'aria che tira

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