verdone armando feroci

ROMA E’ COME LA SORA CAMILLA: TUTTI LA VOGLIONO MA NESSUNO SE LA PIGLIA – C’E’ QUALCUNO CHE SAPPIA FARE MEGLIO DELLA RAGGI? CALENDA NON HA I VOTI, LA MELONI SI SFILA, SALVINI SFOGLIA LA MARGHERITA PER TROVARE UN NOME – INTANTO, COME SOTTOLINEA L’EX VICESINDACO TOCCI, NESSUN FUNZIONARIO FIRMA PIU’ NULLA. AMA E ATAC SONO DIVENTATI PERICOLI PUBBLICI" - PER VERDONE A ROMA "CI VUOLE UN COMMISSARIO, UNO COME TRONCA"

Antonello Caporale per il Fatto Quotidiano

 

VIRGINIA RAGGI E PIEREMILIO SAMMARCO

"No, no e poi no" ha detto. Tenere recintate le sue ambizioni dentro il grande raccordo anulare sarebbe un' assurdità. Visto come si stanno mettendo le cose, almeno il Viminale!

 

Giorgia Meloni perciò si tira fuori dal pericolo nel quale quel diavolo di Matteo Salvini la stava cacciando. Avanti un altro per il Campidoglio.

Roma sembra la Bella di Torriglia: tutti la vogliono ma nessuno se la piglia. Nicola Zingaretti , che adesso ha la rogna del Pd, fu il primo a capire che Roma è un lanciafiamme: "Manco morto!" disse quando gli chiesero di fare un passo avanti e provarci. Da presidente della Provincia, impegnandosi in un lungo periplo dell' amata città, giunse alla Pisana, la sede della Regione Lazio e lì si acquietò.

 

"Roma è una città collerica e mediamente cialtronesca.

Sbuffa, s' indigna, sputa veleno ma seduta sul divano. È ignava, viziosa, e non sa cos' è la responsabilità. Perciò regredisce: anno dopo anno si sporca di più, si rompe di più, si spegne, nel senso proprio del termine. L' illuminazione delle strade si fa carente, viene il buio e serve cacciare dalla tasca il cellulare per farsi luce.

 

GIORGIA MELONI

Roma è ritornata a essere quella di Federico Fellini all' inizio del suo film sulla città (Roma, ndr): ingorgo epocale sul raccordo mentre dal cielo viene giù un temporale mai visto. Imbottigliata e ciancicata l' umanità caotica e dolente degli automobilisti. Nel traffico chi si rifà il rossetto, chi magna, chi rutta". Carlo Verdone è l' antropologo della Capitale, il numeratore cinematografico dei vizi, dei tic, delle mode di questa città eterna, bellissima e insopportabile. Chi la guida è perduto.

"Numero uno: bisogna far dimettere Virginia Raggi", annuncia Carlo Calenda . Che però non ha i voti, e si ritorna al punto.

 

calenda raggi

C' è qualcuno che abbia la forza di redimerla? Qualcuno che sappia fare meglio di Virginia Raggi ? La Raggi è in testa alla classifica dei sindaci più sbeffeggiati, accusati, ridicolizzati. La monnezza, le buche, la criminalità. "Riducendo tutto al nome del sindaco e alla sua responsabilità si nega quel grande buco che c' è sotto". Walter Tocci , vicesindaco e assessore alla mobilità della giunta Rutelli, uno dei politici più pragmatici e più documentati sulla crisi della Capitale, ha tenuto alla Camera di Commercio di Roma un intervento magistrale sui guai metropolitani.

 

"La pubblica amministrazione è divenuta anarcoide e anziana con un' età media di 54 anni. Nessun funzionario firma più nulla, Atac e Ama non sono servizi pubblici ma pericoli pubblici. Non c' è responsabilità a nessun livello. Chi mai metterebbe le mani in uno stagno così putrido? Il più bravo se le sporcherebbe, senza che fosse visibile un cambiamento significativo. O cambi i termini del governo del territorio, e riformi, delocalizzi i poteri legati alla gestione della vita quotidiana della città e li trasferisci nei municipi lasciando al Campidoglio solo quelli di Roma Capitale oppure non vai da nessuna parte".

meloni

 

L' Atac, per esempio. Di ieri uno spot di questa disastrata azienda dei trasporti, che annaspa e s' inchioda quando non s' incendia, impegnata a realizzare un casting per la festa di Natale dei suoi dipendenti. Il casting, il Natale, la festa. Un' azienda che ha il livello più alto di assenze dal lavoro e il più basso tra chi riceve lo stipendio e chi guida i bus. Il caso dell' autista dell' 852 (azienda Tpi) che, per non dover tornare al deposito e riprendere il suo scooterone, lo carica sul mezzo. L' ha fatto lui solo? L' ha già visto fare?

 

calenda raggi

"Roma è irriformabile. Certo, a mio avviso una follia darla in mano a una ragazza sprovveduta come la Raggi. Ma non vedo Churchill in giro. Dove sono?", chiede Domenico De Masi che da poco ha licenziato un libro sul futuro della città (Roma 2030).

 

In giro, abbiamo detto. La Meloni, ora che la destra è col vento in poppa, sembrava la candidata naturale. E invece niente. Dal Pd neanche un cenno, ancora inchiodato al suicidio politico realizzato con le dimissioni di Ignazio Marino . Il Pd ha lasciato che il nome di Roberto Morassut , assessore all' urbanistica con Veltroni, oggi nella segreteria di Zingaretti, fosse lasciato scivolare nella ridda dei pretendenti. Ma chi ci crede? Chi vorrebbe non ha la forza elettorale. "Sarebbe un' idea interessante", dice Carlo Calenda.

Lui c' è ma i voti no.

 

meloni

"Il guaio di Roma è questo: avrebbe bisogno di un grandissimo nome e di una grandissima idea per risorgere, però in giro non vedo nulla. E il nulla - spiega De Masi - tradisce un' alterata percezione della realtà. Nei secoli Roma è stata sempre descritta in malo modo, ieri l' abbiamo sempre vista peggio di oggi. Quindi abbiamo ricordi viziati dalla memoria. Ho fatto un po' di ricerche e nel tempo tutti a lamentarsi. Roma oggi è peggio di ieri, e ieri dell' altroieri".

 

VIRGINIA RAGGI

Vero, Diderot e D' Alembert (Encyclopedie, 1751) scrivevano: "La maggior parte delle abitazioni private è miserabile, il selciato cattivo, le strade sudicie". Poi Goethe (1786): "Del popolo di Roma non saprei dire se non che è un popolo allo stato di natura", quindi Vittorio Alfieri: "Roma ogni lustro cangiar vede, ma in peggio". E Stendhal già nel 1816 s' indignava: "Questo soggiorno a Roma tende a infiacchire lo spirito. Mai uno sforzo, mai un po' di energia: niente che vada di fretta".

 

E dunque Verdone, che si fa? "Io dico che Roma non si merita la democrazia. Dev' essere commissariata. Per un po' di tempo. Voglio di nuovo uno come il prefetto Tronca!".

walter tocci

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)