giorgia meloni matteo renzi carlo calenda

L’ASSIST DEL TERZO POLO SULLA PRESCRIZIONE È SOLO L’ANTIPASTO: LA PORTATA PRINCIPALE È IL PRESIDENZIALISMO – GIORGIA MELONI FLIRTA CON RENZI E CALENDA SULLA PROPOSTA DI CANCELLAZIONE DELLA SPAZZACORROTTI. NEL FRATTEMPO, SI LAVORA A UNA MINI BICAMERALE PER PROCEDERE CON LA RIFORMA COSTITUZIONALE. MA LA LEGA SI METTE DI TRAVERSO (C’È DI MEZZO L’AUTONOMIA). CALDEROLI: “SE NON VUOI FARE UNA COSA, FAI UNA COMMISSIONE AD HOC; SE NON VUOI FARLA DEL TUTTO, FAI UNA BICAMERALE…”

MATTEO RENZI GIORGIA MELONI

1. ASSE TRA GOVERNO E TERZO POLO

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

«La riforma della giustizia è una priorità. Una di quelle riforme per le quali serve un governo coraggioso e deciso. E il coraggio e la decisione non ci difettano». Così parlò Giorgia Meloni nella lunghissima conferenza stampa. Ma la sottolineatura principale della premier è per due paroline magiche: «Consenso trasversale». Già perché ieri è stata la giornata in cui si sono sommati per la prima volta, dopo molto parlare, i voti della maggioranza e quelli del Terzo Polo.

 

CALENDA MELONI

L'occasione è il ritorno alla prescrizione ante-2019. Su una proposta del raggruppamento Renzi-Calenda è infatti confluito il governo. «Tornare alla prescrizione in vigore prima della riforma Bonafede - spiega ancora Giorgia Meloni - è un'indicazione di buon senso. Credo che su questo ci sia un consenso abbastanza trasversale, quindi sicuramente è uno degli elementi che ci stanno a cuore».

 

Con il che, dopo la giornata di ieri, non soltanto è evidente che è spianata la strada a una riforma epocale della giustizia, ma anche che le opposizioni sono ancor più spaccate. Da una parte c'è il Terzo Polo. […]  Dall'altra ci sono appunto Pd e M5S. […]

 

ENRICO COSTA E CARLO CALENDA

2. IL PIANO FDI: MINIBICAMERALE CERCANDO LA SPONDA DI RENZI

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

Una bicamerale esile, ma non inconsistente: 15 o 20 parlamentari al massimo con a capo Marcello Pera. Tempo dei lavori: due anni circa. Il tutto contando su una sponda di Italia Viva e Azione.

 

Il piano è inserito in un documento dal contenuto ancora volutamente vago, intanto per la difficoltà del compito e poi per la necessità di una condivisione, con i partiti di maggioranza e, entro la fine di gennaio, con quelli dell'opposizione.

 

MARCELLO PERA

La ministra competente, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha cominciato un giro preliminare di consultazioni, partendo da Fratelli d'Italia e Forza Italia, sospeso per le urgenze parlamentari. A gennaio si ricomincia, intanto dalla Lega, l'alleato più complicato in questo ambito e poi si passerà alle opposizioni.

 

Giorgia Meloni crede che «sia la volta buona» per la riforma presidenziale (o «semi», questo si vedrà), ma da parlamentare ormai esperta ha visto come i tentativi dei suoi predecessori sono falliti più o meno miseramente e sa anche che l'opposizione, con l'eccezione del Terzo Polo, non collaborerà a cambiare la forma dello Stato secondo i disegni della destra. Così, la scelta è quella di accelerare o almeno di dare questa impressione.

 

maria elisabetta alberti casellati

In una conferenza stampa senza grandi annunci, su una cosa la premier ha voluto mettere le cose in chiaro: «Il presidenzialismo è una mia priorità». La presidente del Consiglio si è data una scadenza, «punto a farlo entro questa legislatura» e ha indicato un metodo, «vorrei fare una riforma il più possibile condivisa. Non ho pregiudizi e preclusioni. La Bicamerale è utile se c'è la volontà di fare la riforma, non se ha scopi dilatori», e un modello, «il semipresidenzialismo non è il mio preferito ma può esserci convergenza».

 

[…] L'idea della bicamerale "agile" immaginata in via della Scrofa non è quella di Casellati, che invece vuole preparare un testo del governo da presentare entro la prossima primavera. Meloni ieri ha tenuto aperte tutte e due le strade: «Ci può essere, e non lo escludo, un'iniziativa del governo. Se ci fosse invece la disponibilità di lavorare a livello parlamentare non avrei preclusioni».

 

giorgia meloni roberto calderoli.

[…] La commissione bicamerale è un'ipotesi che trova molte resistenze a partire sia in Forza Italia («ci vorrebbe un anno solo per formarla», dice un dirigente azzurro), sia nella Lega.

 

Uno dei predecessori di Casellati, Roberto Calderoli lo ha detto molto chiaramente nei giorni scorsi: «Nella mia storia parlamentare fatta di nove legislature non ho mai visto una Bicamerale conclusa con successo, tutte si sono chiuse senza ottenere alcunché». Parole nette concluse da una delle sue massime: «Se tu non vuoi fare una cosa, fai una commissione ad hoc; se non vuoi farla del tutto, fai una Bicamerale e perderai ancora più tempo».

 

Calderoli, anche indirettamente, è protagonista anche di questa vicenda. Gli esponenti di Fratelli d'Italia hanno più volte ripetuto che la proposta di Autonomia differenziata alla quale sta lavorando l'esponente leghista, che ieri ha vissuto un'accelerazione, deve andare di pari passo, almeno nel suo incardinamento, alla riforma presidenziale e alla legge sui poteri di Roma capitale.

 

poster meloni calenda renzi

Le resistenze di FdI su questa svolta federale dello Stato sono molte e in qualche modo ataviche, e in molti interpretano l'accelerazione di ieri di Meloni come una volontà di controbilanciare l'offensiva del Carroccio. Altra incognita sarà il ruolo delle opposizioni, Pd e M5S non lasciano molti spiragli di dialogo: «La premier in sostanza dice, "noi vogliamo il semipresidenzialismo se ci state bene, altrimenti facciamo da soli", un atteggiamento inaccettabile, qui stiamo parlando delle regole della democrazia», dice Andrea Giorgis, costituzionalista e deputato dem.

 

Il Terzo Polo, invece, si mostra interessato: «Se il governo apre una discussione, non è possibile sfilarsi», dice Matteo Richetti di Azione. Italia Viva condivide, non ritenendo la Bicamerale l'unico strumento. È questa la sponda sulla quale punta Meloni che non dimentica un consiglio ricevuto due mesi fa: «Non fare da sola, lo dice uno che se ne intende». Il consigliere è Matteo Renzi. 

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO