fulvio abbate luigi di maio

C’ERA UNA VOLTA DI MAIO – FULVIO ABBATE BASTONA LUIGINO: “PERFINO NELL’USCIRE DI SCENA APPARE INADEGUATO. CAUSA FALLIMENTO. O MAGARI PER CONCLAMATA MODESTIA, PENURIA DI IDEE, SE NON UN SEMPLICE “GRAZIE DI TUTTO, TI FAREMO SAPERE!” DA PARTE DEI SUOI AMICI DELLA PIATTAFORMA ROUSSEAU” – MA PERCHÉ MAI È EMERSO DAL CASTING DELLA CASALEGGIO? IL TAGLIO DI CAPELLI A SFUMATURA ALTA, LA “FACCIA DA LAMETTA” E “QUEL DECORO MEDIO CHE SI REPUTA DESTINATO A RISULTARE RASSICURANTE. DOROTEO PER ESTENSIONE”

Fulvio Abbate per www.huffingtonpost.it

 

IL DITINO BIRICHINO DI LUIGI DI MAIO BY LUGHINO

Perfino nell’uscire di scena, Luigi Di Maio appare inadeguato. Causa fallimento, o quasi. O magari per conclamata modestia, penuria di idee, se non un semplice “grazie di tutto, ti faremo sapere!” da parte dei suoi amici della piattaforma Rousseau. Sembra davvero messa così la storia, il surplace del governo, comunque volga al termine l’attesa, sì, il countdown per il varo del nuovo esecutivo. “La vita di Cartesio è semplicissima” (“Vita Cartesii est simplicissima”) con queste parole il poeta Paul Valery apre un saggio sull’apparente complessità delle cose. Complesse solo a prima vista. Ovvero sovente tutto è molto più banale di come sembri, d’ogni sensazione e d’ogni timore.

FULVIO ABBATENICOLA ZINGARETTI E LUIGI DI MAIO BY CARLI

 

Ed è forse, così temo, anche nel caso che vede Di Maio in primo piano, inclinato. Di più: con la silhouette del “Capo politico” del Movimento 5 Stelle, se non in campo lungo, ormai laggiù di sfondo. Capo politico, titolo che in una organizzazione che almeno sulla carta si pretende “orizzontale” non può che suscitare perplessità, forse addirittura ironia, risate liberatorie. Capo politico, e di cosa ormai? Le caratteristiche essenziali dell’esistenza del filosofo del Metodo mi sono tornate in mente facendo caso alla discussione sugli intoppi circa il possibile, tribolato, allestimento (non c’è termine più esatto, visto il tratto standistico che assume nelle parole dei grillini, maestri nel piallare ogni spessore dialettico, la nascita del Conte bis) del governo cosiddetto giallorosso, in bilico, o forse no, fin dal suo “carissimo amico”.

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLILUIGI DI MAIO

Chi, per passione, masochismo o vittima dei palinsesti estivi, si fosse imbattuto nei dibattiti televisivi dedicati al work in progress del governo, oltre ad avere certamente notato che la banalità trionfalistica del lessico calcistico è sempre più estesa alle questioni politiche, ora per manifesta mediocrità dei commentatori ora per presunto amore di chiarezza, avrà altresì rilevato che la vita professionale del “miracolato” (cit.) Di Maio non è mai affrontata in modo “semplicissimo”.

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

Ignorando che si tratti di una creatura in vitro della Casaleggio associati, un ragazzo di Pomigliano d’Arco, nuovo soggetto occupazionale lì pronto a prendersi, comunque la si pensi, la scena, come nel remake di “Serafino”, nel senso della pellicola di Celentano. Al contrario, questa sua vita la si ingigantisce quasi contenga chissà quale immensità, il profilo di una imperdibile testa d’uovo. Quasi che nella mente luminosa di Luigi Di Maio vi fossero i crismi per un radioso futuro nazionale. Più modestamente, aldilà del giudizio complessivo, sia morale sia attitudinale, che si possa avere di Luigi Di Maio, mettendo da parte i pregressi, cioè la sua rivelazione sulla scena pubblica, allo stato odierno, anzi, al fotofinish appena scattato del precedente governo, dove il campione affiancava in religioso silenzio campano i razzisti della Lega, in questa storia pre-terminale prevalgono semmai i sentimenti primari che investono una persona in bilico rispetto al ruolo già faticosamente conquistato: paure, invidie, orgoglio, risentimenti, visione del possibile baratro, precipizio. Terrore di quel “… grazie di tutto, Luigi, puoi andare, ti faremo sapere”.

luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 3

 

Dimenticavo: e forse perfino il dover fare i conti con la non meno spettrale altrui, cosiddetta, faccia di bronzo, se non di peggio. Acclarato che il pubblico del quotidiano politico sa bene in che modo, tecnicamente, è avvenuta l’investitura iniziale di Di Maio. Perché mai esattamente lui lì a emergere dal casting della Casaleggio? Già, proprio le sue prerogative: dal taglio di capelli alla sfumatura alta, domande inutili ora che siamo quasi al mattino del giorno dopo. Restando in tema, il perché della scelta di una “faccia da lametta”, come direbbe Moravia volendo indicare una tipologia adatta alla narrazione popolare, faccina da foto affisse in una sala da barba, rigorosamente in bianco e nero, taglio di capelli che restituisca pulizia, affidabilità, senso del decoro. Quel decoro “medio” che nella banale percezione comune si reputa destinato a risultare rassicurante. Doroteo, potremmo dire, per estensione. La faccia e perfino la nuca di Di Maio come stigma di un governo.

LUIGI DI MAIO BIBITARO

 

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

Assodato tutto questo, e prendendo le distanze dalla schiuma post-satirica di contorno che, grazie ai meme dei social appare sempre più egemone nel fissare i termini e la cifra subculturale del dibattito, là dove il povero Di Maio è definito il “bibitaro”, e lo si immagina pronto a reincarnarsi nella foto dove mostra la sacca dei caffè “Borghetti”, lì a districarsi tra la folla delle gradinate, già, pronto a far ritorno allo stadio “San Paolo”, quasi come in un compimento del “Qohélet”, polvere eravamo e polvere nuovamente saremo... Bene, escludendo tutto questo cascame prosaico, resta tuttavia la sensazione che l’impasse del dibattito attuale con tutti i patemi del caso siano da inquadrare nella microstoria che mostra la caduta del nostro Luigi, dove appunto la risposta è semplicissima, senza nulla togliere alle mille obiezioni che si possano fare a ciò che dovrebbe, sotto il volto di Conte, altro miracolato, prendere forma a Palazzo Chigi. C’era una volta Di Maio. O forse: mi sa che assai presto Luigi non ci sarà più.

LUIGI DI MAIO E IL GOVERNO CON IL PDluigi di maio passeggia per roma con virginia sabaLA CRISI TRA MATTEO SALVINI E LUIGI DI MAIO BY OSHOFULVIO ABBATE PACKFULVIO ABBATE luigi di maio annuncia l'accordo per lo stabilimento pernigotti 7luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 8luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 7luigi di maio annuncia l'accordo per lo stabilimento pernigotti 6UN SELFIE CON LUIGI DI MAIOLUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINIluigi di maio stefano buffagni riccardo fraccaro danilo toninelli barbara lezzipaolo romani luigi di maioluigi di maio sergio costaluigi di maio con patuanelli e d'uvaLUIGI DI MAIO MATTEO RENZILUIGI DI MAIO SI INCOLLA ALLA POLTRONAfrancesco d'uva luigi di maio stefano patuanelliluigi di maio passeggia per roma con virginia saba 6luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 4luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 1luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 5luigi di maio passeggia per roma con virginia saba 2NICOLA ZINGARETTI ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L'INCONTRO CON LUIGI DI MAIO

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…