ciriaco de mita

L’ETERNO RITORNO DI CIRIACO – DE MITA A 91 ANNI SI RICANDIDA COME SINDACO DI NUSCO E SPARA A ZERO CONTRO TUTTI: “CONTE NON È NIENTE. SALVINI È UN CORPO VOLUMINOSO, IN CUI IL PENSIERO È ASSENTE, I CINQUE STELLE STANNO SPARENDO” – DE MITA CINQUE ANNI FA PRESE IL 77% DEI VOTI, IN GIOCO NON C’È SOLO LA FASCIA TRICOLORE, E IN BALLO NON C’È SOLO LA FASCIA TRICOLORE MA IL CONTROLLO DELL’AREA DELL’ALTA IRPINIA

1 – INTRAMONTABILE DE MITA HA SUPERATO I 90 ANNI E SI CANDIDA A SINDACO

ciriaco de mita 90 anni

Tommaso Montesano per “Libero Quotidiano”

 

«Io ragiono in giorni. E spero che i giorni durino più a lungo possibile. Se legassi il mio impegno politico all' essere sindaco a Nusco, qualcuno potrebbe pensare che mi sono rincoglionito. Lascerò la carica di sindaco».

 

Così parlava, era l' estate del 2018, Ciriaco De Mita. Eletto primo cittadino del Comune irpino nel 2014, l' ex premier aveva deciso, anche sull' onda di quanto accaduto alle Politiche di pochi mesi prima, di dire basta: «Dopo il voto del 4 marzo scorso, ho avuto un blocco di pensiero molto profondo, che mi ha portato a rivedere i termini dell' impegno in una piccola comunità come quella dell' Alta Irpinia». Ne aveva per tutti, l' anziano leader.

 

CIRIACO E ANNA MARIA DE MITA

Anche per l' opposizione, definita «meschina e insopportabile, mi hanno persino denunciato alla procura della Repubblica». E invece, no. Come non detto. Ciriaco da Nusco, classe 1928 (91 anni compiuti), non lascia: raddoppia. Da ieri, con il deposito delle liste, è ufficiale.

 

Altro che ritiro: il 26 maggio l' ex segretario della Democrazia cristiana - ma anche ex premier; ex ministro; undici legislature alle spalle come deputato; tre volte europarlamentare; già presidente della commissione bicamerale per le riforme - cercherà il secondo mandato come sindaco del Comune di poco più di 4mila anime in provincia di Avellino. Troppo forte la tentazione di non lasciare l' opera a metà, e magari di superare l' exploit di cinque anni fa, quando fu eletto con oltre il 77% dei voti.

ciriaco e giuseppe de mita

 

Troppo grande, magari, anche la motivazione di non alzare bandiera bianca di fronte a un' opposizione che fino a qualche settimana fa invocava l' unità «con tutte le forze di Nusco» per dare vita a «una lista unica per far finire 'sta storia dei De Mita». Un affronto. A sostenere Ciriaco sarà uno schieramento civico che ripropone la vecchia maggioranza cittadina, che negli anni si era un po' divisa e che ora, potenza della tradizionale opera di tessitura democristiana, prima delle urne ha ritrovato l' unità.

 

MASTELLA FORLANI E CIRIACO DE MITA

DC PER SEMPRE

Il nome del blocco demitiano dice tutto: «L' Italia è popolare». A contendere la vittoria al vecchio leader sarà un altro schieramento civico, guidato dall' avvocato Francesco Biancaniello, sostenuto dal Pd.

 

l attico di ciriaco de mita a via in arcione a roma 3

Quel Pd che De Mita, che pure era uscito dall' Udc perché contrario al riavvicinamento del suo ex partito al centrodestra, ha contributo nel suo piccolo ad affossare - dopo avervi inizialmente aderito - schierandosi apertamente, in occasione del referendum costituzionale del 2016, contro l' allora segretario Matteo Renzi (è passato alla storia il confronto televisivo tra lui e il giovane presidente del Consiglio fiorentino).

sergio mattarella e ciriaco de mita

 

GRANDE TESSITORE

De Mita, del resto, è rimasto quello è sempre stato: un democristiano. «Quando morirò, seppellitemi con un biglietto in cui c' è scritto "sono stato democristiano". Anzi no: non "sono stato". Nel biglietto ci dev' essere scritto "sono democristiano". Al tempo presente». Figurarsi se poteva essere d' intralcio, sulla strada della nuova candidatura, quell' ammissione di "stanchezza" politica dopo l' uragano giallo-verde.

Matteo Renzi e Ciriaco De Mita

 

Soprattutto perché in gioco, emerge dalle cronache locali, non c' è solo la fascia tricolore di Nusco, ma il controllo dell' area dell' Alta Irpinia. Ovvero 25 Comuni che hanno sottoscritto, al tempo della presidenza regionale di Stefano Caldoro (centrodestra), un protocollo d' intesa per lo sviluppo del territorio attraverso la gestione in forma associata di funzioni fondamentali e servizi. De Mita non ci pensa proprio a lasciare il campo libero nell' ambito della presidenza dell' assemblea dei sindaci del cosiddetto "progetto pilota".

 

CIRIACO DE MITA MANGIA BANANA

Vuole essere ancora lui a tirare i fili dello "sviluppo" tra i Comuni. Ma se a Nusco il vecchio leader dà battaglia, ad Avellino batte (almeno in apparenza) in ritirata. Per la prima volta nella sua lunghissima carriera politica - il primo scranno a Montecitorio è datato 1963 - De Mita rinuncia a un ruolo di regista nelle elezioni amministrative del capoluogo irpino.

 

Ad Avellino, infatti, si vota per eleggere il sindaco dopo la brevissima esperienza del Movimento 5 Stelle, e tra i sette aspiranti sindaci e le sedici liste a loro collegate che sono state presentate ieri non ci sono nomi riconducibili all' ex segretario nazionale dc. Un motivo in più per concentrare tutte le forze sulla riconquista di Nusco.

 

CIRIACO DE MITA MANGIA

riproduzione riservata Ciriaco De Mita è nato a Nusco il 2 febbraio del 1928. È stato premier e più volte ministro.Deputato dal 1963 al 1994 e dal 1996 al 2008, eurodeputato dal 1999 al 2004.

Dal 26 maggio 2014 è sindaco di Nusco e ora a 91 anni corre per la riconferma (LaPresse)

 

 

CIRIACO DE MITA "HO 91 ANNI E MI RICANDIDO PER SBARAGLIARE LA STUPIDITÀ"

Ottavio Ragone per “la Repubblica”

 

Ciriaco De Mita

All' età in cui ci si rivolge più spesso a Dio che agli uomini, la sorprendente adesione alla politica di Ciriaco De Mita l' ha spinto a ricandidarsi alla carica di sindaco del suo paese, Nusco, in Irpinia. Da qui, negli anni '80, guidava l' Italia. Nemmeno ora si arrende il 91enne ex presidente del Consiglio. «C' è un gruppo che mi avversa, simpatici ragazzi, ma senza idee. Accetto la sfida. Sono andato a firmare in Comune e torno con la mia lista di Popolari».

Ciriaco De Mita Paolo Franchi Emanuele Macaluso

 

Ne ha per tutti, De Mita. E non solo a Nusco. Conte, Salvini e Di Maio, Zingaretti e Berlusconi. Con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invece ha un solido legame. «I giusti richiami di Mattarella alla costituzionalità delle leggi e dei provvedimenti osserva - spesso cadono nel vuoto.

Come il medico che prescrive la medicina, ma il paziente la rifiuta».

 

E l' Italia ne paga le conseguenze, è così De Mita?

«Io sono stordito dal trionfo della stupidità in politica. Si insegue l' evento senza comprenderne le ragioni. Mi riferisco in particolare alla Lega e ai 5 Stelle. Eppure viviamo tempi duri. L' idea stessa di Europa è in crisi. Le radici democratiche si sono essiccate, la democrazia rappresentativa è in crisi. Le parole non hanno più senso. È in atto un veloce processo di dissoluzione».

BEPPE GRILLO CIRIACO DE MITA

 

Teme una svolta autoritaria?

«I tiranni non sono mai arrivati per loro desiderio, sono conseguenza della stupidità delle persone.

Bisogna evitare il precipizio. Ci sono segnali di sgretolamento democratico, è saltato il tessuto unitario del Paese. La politica deve fare la diagnosi e indicare la cura».

 

Da cosa è preoccupato?

CIRIACO DE MITA

«Di fronte a fenomeni complessi di decadenza, ci si accontenta di risolvere piccoli problemi con un' ottica localistica, dividendo il Paese tra Nord e Sud e curando ciascuno il proprio interesse politico senza guardare al benessere collettivo. I 5 Stelle danno l' obolo al Sud con il reddito di cittadinanza, Salvini protegge gli imprenditori al Nord».

 

Qual è il ruolo del premier Conte?

«Lui non è niente, quelli che contano sono i responsabili dei due partiti di governo».

 

E Salvini?

«È un corpo voluminoso, in cui il pensiero è assente. Ma è furbo».

 

Vincenzo Visco e Ciriaco De Mita

I Cinque Stelle?

«Stanno sparendo in maniera molto veloce, non sono il futuro».

 

Zingaretti e il Pd possono rappresentare un' alternativa?

ciriaco de mita e signora

«Zingaretti sul piano umano mi fa simpatia. Ma il Pd non può diventare classe dirigente santificando il passato, piuttosto sforzandosi di capire come si governa il futuro».

 

E Berlusconi?

«Lui è un problema che si estingue da solo».

eugenio scalfari ciriaco de mita gianni letta

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…