L’EUROPA APRE UN NUOVO FRONTE CON L’ITALIA: LA CORTE DEI CONTI – DA BRUXELLES FANNO CIRCOLARE LA NOTA DI UN “FUNZIONARIO” CHE MINACCIA ROMA SULL’EMENDAMENTO CHE LIMITA I POTERI DEI GIUDICI CONTABILI SUL PNRR. È UN ASSIST INVOLONTARIO A GIORGIA MELONI, CHE HA RISPOSTO PUNTO PER PUNTO – LA STRATEGIA DEL BASTONE E DELLA CAROTA DEL GOVERNO: PRIMA HA VARATO LA NORMA, POI HA INCONTRATO I GIUDICI, CHE SONO ARRIVATI A PALAZZO CHIGI DA UNA POSIZIONE DI SVANTAGGIO, SAPENDO CHE ERA STATO TUTTO GIÀ DECISO

-

Condividi questo articolo


DAGONOTA

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023 giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

Il governo ha usato la più classica delle strategie con la Corte dei Conti: il bastone di Fitto e la carota di Mantovano.  Il governo ha prima varato l’emendamento che toglie ai giudici contabili il controllo sulle opere del Pnrr, e poi ha incontrato i vertici della Corte a Palazzo Chigi. Così, ha avuto il coltello dalla parte del manico: il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, e i suoi vice, sono arrivati con una posizione di svantaggio, sapendo che era stato tutto deciso.

 

Scrive Alessandro Barbera sulla Stampa: “Nel tentativo di abbassare la tensione con la Corte dei Conti, due giorni fa il governo ha incontrato i vertici a Palazzo Chigi. Da un lato Fitto e il sottosegretario Alfredo Mantovano, dall'altra il presidente Guido Carlino e i suoi vice. ‘Fatemi capire – ha detto Fitto – oltre al controllo politico della Commissione europea sul Piano dobbiamo fare i conti con quello dei vostri uffici? E che c'entra tutto questo con il rispetto delle procedure contabili?’”.

 

guido carlino guido carlino

Ora è l’Europa a mettere i bastoni tra le ruote sulla norma, creando indirettamente un assist clamoroso alla Meloni, che può rispondere punto per punto con una lunga lista di rimandi giuridici, come scrive ancora Barbera. La questione, però, è politica: aprire un nuovo fronte di scontro con Bruxelles, in un momento in cui Roma è già nel mirino per il ritardo nei progetti e per la mancata ratifica del Mes, non sembra una mossa geniale, diciamo.

 

 

L'ira di Meloni contro la Commissione "Solo pregiudizi, noi tiriamo dritto"

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

alfredo mantovano alfredo mantovano

Lunedì la richiesta del voto di fiducia, mercoledì il voto. Il contestato emendamento che sottrae alla Corte dei Conti il controllo «concomitante» sulle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza arriverà in aula e diventerà legge. Non c'è spazio per i dubbi del Quirinale, né per i moniti della Commissione europea. Anzi.

 

Ieri mattina è stata Giorgia Meloni a decidere di rispondere punto per punto alle accuse di scarso rispetto per la magistratura contabile. «Pregiudizio non informato», «senza approfondimento nel merito», «considerazioni che alimentano polemiche politiche strumentali». Se il governo aveva bisogno di un assist, questa volta la Commissione glielo ha servito su un piatto d'argento.

 

giorgia meloni e ursula von der leyen in emilia romagna giorgia meloni e ursula von der leyen in emilia romagna

La nota di Palazzo Chigi è un concentrato rimandi giuridici. «Il primo decreto sull'attuazione del Pnrr disciplina i controlli sui fondi da parte della Corte dei conti. Tale decreto, che rappresentava una specifica milestone del Pnrr, è stato rendicontato positivamente dalla Commissione».

 

E ancora: «La legge approvata dal governo Draghi affida alla Corte dei conti il controllo sui fondi Pnrr nella modalità del controllo successivo sulla gestione e non del controllo concomitante, con criteri di cooperazione e coordinamento con la Corte dei conti europea. Tale disciplina non solo resta in vigore, ma viene pienamente attuata».

 

 

PNRR - I DATI DELLA CORTE DEI CONTI PNRR - I DATI DELLA CORTE DEI CONTI

[…] In poche parole: quando la magistratura contabile istituisce il collegio per il «controllo concomitante» sul Pnrr lo fa sulla base di due norme: la legge Brunetta e il decreto 76 del 2020 del governo Conte, ignorando la legge approvata un anno dopo da Draghi (la 77 del 2021) che prevede controlli esclusivamente «successivi».

 

Un'omissione grave a parere di Palazzo Chigi, perché quest'ultima è quella che costituisce l'architettura per l'esecuzione del Pnrr.

 

«Una milestone», [...] ovvero essa stessa uno degli obiettivi concordati con l'Unione. La nota dice di più: l'emendamento non fa venire meno i controlli della Corte dei Conti, bensì il solo collegio per il controllo «concomitante», il piccolo ufficio dal quale è partito il sasso che ha trasformato la polemica con il ministro Raffaele Fitto in una valanga.

 

raffaele fitto giorgia meloni raffaele fitto giorgia meloni

A far saltare i nervi a Fitto […] era stata l'ipotesi di attribuire una responsabilità per danno erariale ai dirigenti pubblici in caso di fallimento degli obiettivi del Piano. Obiettivi però talvolta irrealizzabili: il caso di scuola è uno dei 27 da raggiungere in giugno, quaranta stazioni di servizio per il rifornimento di mezzi ad idrogeno, per le quali sono mancate le offerte.

 

Nel tentativo di abbassare la tensione con la Corte dei Conti, due giorni fa il governo ha incontrato i vertici a Palazzo Chigi. Da un lato Fitto e il sottosegretario Alfredo Mantovano, dall'altra il presidente Guido Carlino e i suoi vice. «Fatemi capire – ha detto Fitto – oltre al controllo politico della Commissione europea sul Piano dobbiamo fare i conti con quello dei vostri uffici? E che c'entra tutto questo con il rispetto delle procedure contabili?».

 

ursula von der leyen giorgia meloni ursula von der leyen giorgia meloni

Fino a ieri mattina a Palazzo Chigi si confrontavano due linee di pensiero. Fra chi – come Fitto – deciso ad andare fino in fondo nel braccio di ferro, e altri – Mantovano – che invece avrebbero voluto evitare il polverone fino ai confini del Belgio. Un risultato positivo l'ha ottenuto: serrare le fila del partito. […]

 

Resta da capire se ora non avrà ulteriori (e funeste) conseguenze sulla già complicata interlocuzione fra governo e gli uffici della Commissione, che non hanno ancora dato il via libera alla terza rata del Piano scaduta lo scorso dicembre. La dichiarazione serale di Giovanbattista Fazzolari – di fatto portavoce di Meloni – lascia intendere che a valle della nota il timore serpeggia anche a Palazzo: «Abbiamo risposto con molta precisione», ma «quando la Commissione ha qualcosa da dire lo fa con l'autorevolezza che sa avere. In questo caso ci troviamo in presenza di una nota di un funzionario, non le darei molto peso». Una formula che amava ripetere Silvio Berlusconi quando l'oggetto delle polemiche con Bruxelles era lui.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DI ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON 200 INVITATI NELLA SUA VILLA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA AD OMAGGIARE L’EX PORTANTINO DEL SAN CAMILLO, DIVENUTO IL “RE DELLE CLINICHE”, È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - NESSUNO HA AVVISTATO IL DIRETTORE DE “LA VERITÀ” BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - DA RENZI GARRULO A LICIA RONZULLI, DA. CHIOCCI A TEO LUZI, DA MAURIZIO LUPI A FRANCESCO ROCCA, ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E L’ESIBIZIONE DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, PERFORMER DI FAENZA…

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…

DAGOREPORT – VESPA SI TRASFORMA IN FARFALLA: SANGIULIANO VOLEVA CAMBIARE IL SISTEMA CINEMA E L’HA PAGATO: GUARDATE QUANTI MILIONI LO STATO HA DATO A FILM E REGISTI! - RISPONDE UN PRODUTTORE: “IL MINISTRO HA IMPIEGATO QUASI DUE ANNI PER SPOSTARE I CONTRIBUTI ‘’AUTOMATICI’’ (CHE PROCEDONO IN BASE A DEI CRITERI PRESTABILITI, MA SENZA DISCREZIONALITÀ POLITICA) A QUELLI ‘’SELETTIVI’’ (CHE COMPORTANO UNA SCELTA SQUISITAMENTE POLITICA), PARALIZZANDO UN SETTORE CHE DÀ LAVORO A 260MILA PERSONE E ALLONTANANDO GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI – E SE QUALCUNO HA FATTO IMPICCI CON I CONTRIBUTI ‘’AUTOMATICI’’, SANZIONATELO. SIETE VOI AD AVERE GLI STRUMENTI DI VERIFICA CONTABILE, FATELI FUNZIONARE!’’ - VIDEO