giorgia meloni europa ue euro

L’EUROPA MANDA UN “PIZZINO” PREVENTIVO ALLA MELONI: LA DUCETTA È GIÀ NEL MIRINO, PRIMA ANCORA DI AVER PRESENTATO A BRUXELLES LA MANOVRA – NONOSTANTE LA LEGGE DI BILANCIO SIA ABBASTANZA SPOMPA, E NON SFORI I PARAMETRI DI BILANCIO, L’UE HA GIÀ “ACCESO UN FARO” PER VIA DELL’ALTO DEBITO – IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, DOMBROVSKIS: “GLI INTERVENTI CONTRO IL CARO ENERGIA DEVONO ESSERE TEMPORANEI E MIRATI. NO A RIDUZIONI DI ALIQUOTE E ACCISE”. TRADOTTO: SICCOME SIETE SOVRANISTI E QUINDI CATTIVI, SIETE SOTTO CONTROLLO. NON FATE SCHERZI

1 - I DUBBI DELLA COMMISSIONE UE SUI CONTI PUBBLICI ITALIANI "PREOCCUPA IL DEBITO ALTO"

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

L'Europa accende ancora un faro sui conti pubblici italiani. E aspetta la manovra appena varata dal governo per dare un giudizio complessivo. Ma il debito resta comunque un problema. Che ci mette nel gruppo a cui la Commissione assegna la maglia nera.

 

[…] «Nel precedente ciclo della procedura per gli squilibri macroeconomici - si legge nel documento finale nella parte che ci riguarda - la Commissione ha effettuato un esame approfondito e ha concluso che l'Italia presenta squilibri macroeconomici eccessivi. Quest' anno la Commissione ritiene opportuno esaminare la persistenza di squilibri eccessivi o la loro correzione in un esame approfondito per l'Italia». Certo non siamo i soli ad essere bacchettati.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

[…] Per ora il "voto" sull'Italia non è completo: la Commissione è in attesa di ricevere e valutare la legge di Bilancio appena approvata.  […] Un giudizio definitivo verrà emesso dopo aver ricevuto il testo della legge di Bilancio.

 

Nei contatti informali tra Tesoro e Palazzo Berlaymont, sarebbe emerso il tentativo di consegnare l'intera documentazione entro domani. L'obiettivo è quello di far approvare le "raccomandazioni" alla riunione dell'Ecofin del prossimo 5 dicembre. E stavolta l'Italia cercherà di trasmettere il faldone il più rapidamente possibile. Perché? Proprio perché è meglio essere inseriti subito nell'elenco dei "bacchettati" - e nel novero ci sono anche Paesi come Francia e Germania - e non successivamente con una riunione ministeriale ad hoc per l'Italia.

charles michel giorgia meloni g20 bali

 

Il "meccanismo di allerta" sta dunque scattando per partner già segnalati in passato: Cipro, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia. E nella lista possono entrare adesso pure Cechia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Slovacchia. Anche se non tutti hanno situazioni gravi come la nostra.

 

Però nella scelta della Commissione sembra esserci qualcosa di più di una semplice raccomandazione. È piuttosto un presupposto in vista del 2023: ossia l'ultimo bilancio in cui è sospeso il Patto di Stabilità e nel quale quindi non sono previste procedure formali di infrazione. Una sorta di avvertimento per l'anno successivo. Che in Italia qualcuno avrebbe definito "la pacchia è finita".

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Resta il fatto che, con tutte le precauzioni legate al mancato esame della legge di Bilancio, la "pagella" temporanea riguardante il nostro Paese è piuttosto severa: «In Italia, le preoccupazioni relative all'elevato rapporto debito pubblico/ Pil rimangono invariate». E le «debolezze del mercato del lavoro potrebbero nuovamente aumentare ». Con «i prezzi destinati a salire più velocemente dei salari».

 

paolo gentiloni giancarlo giorgetti

L'allarme tocca anche il deficit perché rimarrà elevato, anche se si è ridotto al 7,2% nel 2021 e si prevede che continuerà a ridursi. In connessione con il debito alto, la Commissione marca un "alert" sui tassi relativi ai titoli di Stato. La crescita sta facendo crescere «i costi di finanziamento». […]

 

1 - VALDIS DOMBROVSKIS "GLI AIUTI SIANO TEMPORANEI E MIRATI IL DEBITO IMPONE PRUDENZA ALL'ITALIA" LE MISURE " LA FINANZIARIA

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

«Le misure di sostegno per far fronte alla crisi energetica sono necessarie, ma devono essere mirate». Valdis Dombrovskis lo ripete una dozzina di volte nel corso di questa intervista a un ristretto gruppo di giornali, tra cui La Stampa.

 

DOMBROVSKIS

A causa della sospensione del Patto di Stabilità, «misure mirate» è diventato il nuovo "diktat" di Bruxelles ed è anche la ragione principale della retromarcia del governo sull'azzeramento dell'Iva per i beni di prima necessità e sulla riduzione dello sconto sulle accise, due mosse che sembrano andare nella direzione auspicata dalla Commissione europea.

 

Il vicepresidente dell'esecutivo Ue, però, non si sbilancia sulla manovra, perché il testo ancora non è arrivato negli uffici del Palazzo Berlaymont. Ma si limita a ricordare che all'Italia, essendo un Paese ad alto debito, è stato raccomandato di «garantire una politica fiscale prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita potenziale a medio termine».

giorgia meloni ursula von der leyen

 

È d'accordo con il ministro Giancarlo Giorgetti che ha definito la manovra «prudente»?

«È un po' difficile parlarne ora e sarebbe strano esprimersi in anticipo: di norma non commentiamo la bozza di manovra prima di riceverla.

 

Quando l'avremo, avvieremo un'analisi adeguata, formuleremo la nostra opinione e faremo i nostri commenti. In situazioni come queste di solito pubblichiamo comunque un parere basato su uno scenario a politiche invariate. Ma nel caso italiano, vista la tempistica, abbiamo deciso di non farlo. Ci esprimeremo entro poche settimane».

 

Su quali elementi si baserà la vostra analisi?

giancarlo giorgetti giorgia meloni

«Il messaggio per l'Italia è lo stesso che abbiamo inviato a tutti gli altri e cioè che gli interventi per far fronte alla crisi energetica devono essere temporanei e mirati, vale a dire diretti ai cittadini e alle imprese più in difficoltà».

 

Le misure prese dal governo italiano sono mirate?

«Le misure di sostegno adottate per il 2022 sono pari al 2,6% del Pil, un volume alto.

Tra quelle ora in vigore, circa la metà non è mirata. Un dato comunque migliore della media Ue, visto che in generale il 70% delle misure non risponde a questi criteri.

Ora faremo le nostre analisi e valutazioni sui provvedimenti che il governo presenterà per il 2023».

 

giorgia meloni con paolo gentiloni

La media Ue è del 30%, quella italiana del 50%: qual è la percentuale accettabile per il 2023?

«La nostra raccomandazione è di mettere in campo misure mirate anche perché servono per mantenere segnali di prezzo e incentivano la riduzione dei consumi energetici. Gli Stati stanno prendendo diversi provvedimenti e ce ne sono alcuni ben collaudati, come gli interventi di sostegno per determinati cittadini oppure la valutazione dell'impatto della crisi energetica su specifiche società che erano in buone condizioni prima della crisi. Ecco, queste sono azioni mirate».

 

DRAGHI MELONI

Quali sono invece gli interventi che sconsigliate?

«Quelli orizzontali, come le riduzioni delle aliquote Iva o delle accise, che chiaramente non sono mirati, hanno un costo per il bilancio e non portano benefici ai cittadini e alle imprese più vulnerabili.

 

Durante una crisi non è sempre possibile prendere misure mirate, per questo abbiamo proposto di introdurre un sistema di prezzi dell'energia su due livelli che, se calibrato nel modo giusto, potrebbe aiutare ad affrontare questo problema.

 

Con un tale sistema i consumatori pagherebbero un prezzo per l'energia sussidiato fino a un certo livello di consumo, oltre il quale si applicherebbe il normale prezzo di mercato. Non è un concetto nuovo, ma può essere approvato rapidamente».

 

giorgia meloni roberta metsola 5

A causa dell'elevato debito, l'Italia è ancora nella lista dei Paesi che presentano rischi di potenziali squilibri macroeconomici, un elenco che ora comprende addirittura 17 Paesi... «Vediamo emergere nuovi squilibri macroeconomici, nella maggior parte dei casi legati alla competitività di costo e agli sviluppi dei prezzi delle case.

 

Così, oltre ai Paesi che già erano già sotto esame (Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia, ndr), lanceremo un'analisi approfondita anche per Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Slovacchia in modo da verificare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici».

 

Dombrovskis

Il governo italiano intende reindirizzare alcune risorse inizialmente destinate a progetti del Pnrr verso i nuovi capitoli di spesa dedicati al programma REPowerEU: è possibile?

«Speriamo di finalizzare il processo legislativo di REPowerEU entro la fine dell'anno perché questo sbloccherebbe 20 miliardi di euro di sovvenzioni aggiuntive (di cui 2,76 miliardi all'Italia, ndr), oltre ad accelerare l'uso dei prestiti che erano previsti per la Recovery and Resilience Facility. Già oggi nei piani nazionali ci sono diverse misure che vanno nella direzione indicata da REPowerEU.

giorgia meloni conferenza stampa sulla manovra 5

 

Molti Stati stanno rivedendo i loro piani e quindi c'è la possibilità di fare qualche riorientamento, ma li stiamo scoraggiando dal fare una revisione complessiva perché le tempistiche sono veramente strette e c'è la necessità di concentrarsi sull'implementazione delle misure contenute nei piani già approvati. Alcune possibilità ci sono, ma chiediamo che le revisioni siano il più possibile limitate».

 

giorgia meloni charles michel 3

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)