matteo renzi smorfia

L’INCHIESTA DI “PANORAMA” SU “ITALIA VIVA”: “A BEN GUARDARE PIÙ CHE UN PARTITO, È UN DERIVATO: ASSOMIGLIA A UN FONDO DI INVESTIMENTO POLITICO AD ALTISSIMO RISCHIO. CHI CREDE NEL SUO SUCCESSO DEVE PUNTARE FORTE, E FARLO IN FRETTA, SE HA INTENZIONE DI INCASSARE SOSTANZIOSI DIVIDENDI - RENZI SI È IMPEGNATO A INTENSIFICARE I RAPPORTI CON IL MONDO ARABO E, NEL MAGGIO SCORSO, HA COSTITUITO UNA SRL, LA “DIGISTART”, CON 10.000 EURO DI CAPITALE CHE…”

Estratto dell’articolo di Alessandro Da Rold, Simone Di Meo e Carlo Tarallo per “Panorama” pubblicatoda “la Verità”

 

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

La rosa dei venti del Giglio magico segna quattro punti cardinali: finanza, imprese, nobiltà e politica. E il nuovo partito, Italia viva, è l'ago magnetico che orienterà alla ricerca del potere perduto Matteo Renzi e le sue legioni. Quelle che già lo sostengono apertamente, e quelle in sonno che stanno iniziando a riposizionarsi. Malgrado i tre anni lontano da Palazzo Chigi, i rapporti sono saldi. E, come vedremo, i rapporti sono soprattutto soldi.

 

La creatura dell'ex rottamatore ha bisogno, e subito, di risorse per crescere. Negli ultimi tre mesi, proprio lui che attaccava la Bestia di Matteo Salvini per le costose sponsorizzazioni sui social network, ha speso su Facebook 40.000 euro per promuovere i suoi videomessaggi. Più di tutti gli altri leader politici messi assieme.

 

lotti renzi

A ben guardare più che un partito, è un derivato: Italia viva assomiglia a un fondo di investimento politico ad altissimo rischio. Chi crede nel suo successo deve puntare forte, e farlo in fretta, se ha intenzione di incassare sostanziosi dividendi. Renzi si lancia in questa avventura con una manciata di parlamentari e pochissime truppe sui territori, molti dei suoi stessi (ex) fedelissimi, a partire da Luca Lotti e Lorenzo Guerini, stanno facendo di tutto per contenere la crescita dei gruppi parlamentari (che potranno contare, intanto, su un contributo di un milione di euro) eppure c'è chi, per riconoscenza o per amore del rischio, ha messo e metterà mano al portafoglio per finanziare il partitino neocentrista, versando il proprio contributo alla cassaforte del progetto renziano.

 

LORENZO GUERINI

Parlamentari, imprenditori, semplici cittadini: i finanziatori di Renzi, attraverso i Comitati di Azione Civile, sono tanti e molto ottimisti, e pure buoni profeti, visto che i versamenti aumentano di consistenza man mano che il quadro politico sul quale si reggeva il patto Lega-M5s si destabilizza. Basta un'occhiata al sito internet dei Comitati di Azione Civile - Italia viva (sezione Trasparenza, dove vengono resi noti i finanziatori per più di 500 euro) per verificarlo.

 

[...] Ad agosto esplode la crisi di governo e anche i finanziamenti ai Comitati: solo quelli inferiori ai 500 euro, e quindi anonimi, ammontano a ben 35.348 euro. [...] Il totale di agosto è 216.848 euro. [...] Se bisogna riconoscere a Renzi un'abilità, insomma, è quella di raccogliere denaro per le sue attività politiche. Dal 2007 al 2015, con le associazioni Link e Festina Lente e le fondazioni Big Bang e Open (sostituita dalla Matteo Renzi Foundation) ha rastrellato circa 6,7 milioni di euro, di cui solo il 30 per cento in chiaro. Il resto è rimasto avvolto dalla cortina fumogena dell' anonimato. [...]

Marco Carrai con Matteo Renzi

 

Un po' senatore semplice un po' fundraiser, l’ex premier, nel maggio scorso, ha costituito una srl, la Digistart, con 10.000 euro di capitale che si occupa di «consulenza aziendale e assistenza nella pianificazione strategica a favore di imprese» oltre che di «ricerca investimenti» e di «individuazione di possibili partners e/o sinergie per creare valore». Il domicilio della società è lo stesso della Carfin, la holding dell' onnipresente Carrai. Attività di lobbista che si affianca a quella di conferenziere globetrotter che gli consente di stringere nuove relazioni che sicuramente torneranno utilissime per lanciare Italia viva.

Nel giugno scorso, Renzi è stato ospite dell'annuale riunione del Club Bilderberg, a Montreux in Svizzera, insieme a 130 leader occidentali. [...]

 

LUCA LOTTI MATTEO RENZI

Renzi si è impegnato a intensificare i rapporti con il mondo arabo - nonostante la vicinanza a Israele mediata da Carrai che dello Stato ebraico è console nel capoluogo toscano - con ripetute visite negli Emirati Arabi (Dubai) e, soprattutto, in Qatar. Nella penisola affacciata sul Golfo Persico può contare sull'amicizia dell'emiro Tamim Bin Hamad al Thani e su una vasta rete di contatti che gli consentirono, quando sedeva a Palazzo Chigi, di firmare con la Qatar Foundation un accordo da un miliardo di euro per il rilancio dell'ospedale sardo Mater Olbia.

 

luca palamara

A Doha si rifugiò anche dopo le dimissioni da capo del governo, nel gennaio 2017. E in seguito ci ritornò con Carrai - si disse - per trattare la vendita della Fiorentina. Sempre Carrai, in Qatar, è interessato agli appalti per la cybersicurezza in vista dei mondiali di calcio del 2022. Il canale del business calcistico mediorientale ritorna anche nell'inchiesta a carico del pm Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione, il cui cellulare, infettato da un virus trojan, ha raccolto voci su un analogo tentativo condotto da Luca Lotti per la cessione della Roma di James Pallotta.

 

Ma non è solo il fascicolo sulle manovre attorno alle nomine dei procuratori che mette in fibrillazione il Giglio magico. A Firenze, infatti, i pm Luca Turco e Giuseppina Mione hanno recentemente indagato per traffico d'influenze illecite l'avvocato Alberto Bianchi, presidente della fondazione Open e consigliere di amministrazione Enel, in relazione ad alcune prestazioni professionali che, secondo l'accusa, sarebbero servite a noti imprenditori per agganciare la politica.

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

La Guardia di finanza ha perquisito lo studio legale e sequestrato il bilancio dell'ente organizzatore della Leopolda e la lista dei finanziatori. Sempre per traffico di influenze illecite Tiziano Renzi è indagato proprio a Firenze (come rivelato in esclusiva, nel marzo scorso, da Panorama) e a Roma, in uno stralcio dell' inchiesta Consip. Il gip capitolino, a luglio, ha rigettato la richiesta di archiviazione, avanzata dalla procura nei suoi confronti, fissando la camera di consiglio al 14 ottobre.

 

TIZIANO RENZI

La grande battaglia del riposizionamento renziano, dunque, non prevede tempi supplementari. [...] Da un mese a questa parte, inoltre, sono tornati a squillare i telefoni del Giglio magico in vista del grande spoil system nelle aziende partecipate italiane di primavera. [...] Milano è sempre stato un pallino dei renziani. [...] A Milano a spingere sul vento renziano sono anche i salotti. Tra i recenti finanziatori risulta con 12.000 euro il contributo di Alessandro Fracassi, consigliere di amministrazione di A2a, socio della società Mutui online fondata con Marco Pescarmona, tra i soci del quotidiano online Linkiesta. [...] Per ritornare al potere c' è bisogno di tutto e di tutti.

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...