michael o leary ryanair

L’ITALIA SI E’ MESSA A NOVANTA CON RYANAIR: ADESSO VIENE RICATTATA E RISCHIA DI FINIRE INCHIAPPETTATA - L’AD DELLA COMPAGNIA IRLANDESE O’LEARY HA PRESO DI MIRA IL DECRETO DEL GOVERNO PER FRONTEGGIARE IL CARO TARIFFE E MINACCIA SFRACELLI, MA PUÒ FARLO PERCHÉ ITA (E ALITALIA) LE HANNO LASCIATO IL MERCATO. GLI SCALI PIU’ PICCOLI, PUR DI SOPRAVVIVERE VERSANO CENTINAIA DI MILIONI ALLE LOW COST, CHE LI HANNO IN PUGNO – IL GOVERNO È STRETTO IN UN VICOLO CIECO: NON PUÒ ALZARE LA VOCE PERCHÉ…

Dario Balotta per il “Fatto quotidiano” - Estratti

ryanair

 

Mentre si dipinge di farsesco la privatizzazione di Ita Airways, nata dalle ceneri di Alitalia - con sentenze che obbligano la compagnia a reintegrare i vecchi lavoratori del vettore ormai fallito - nei cieli italiani si addensano nuovi e minacciosi nuvoloni.

 

Questa volta è ancora Ryanair protagonista. La compagnia irlandese assieme alle altre low cost che operano sul mercato italiano ha preso di mira il decreto del governo per fronteggiare il caro tariffe esploso quest’estate.

 

L’intervento era doveroso, ma la modalità si sta rivelando inefficace e si rischia l’effetto boomerang. La reazione della Ryanair, che trasporta un terzo dei passeggeri del mercato italiano (quasi 46 milioni), ne è la prova.

 

L’amministratore delegato Micheal O’Leary si è spinto addirittura a chiedere le dimissioni del direttore dell’Enac Pierluigi De Palma, cosa che non si sarebbe mai potuta permettere in Germania, Francia o Gran Bretagna, dove i vettori tradizionali sono stati privatizzati e dove le quote di traffico sono distribuite in modo più equilibrato.

 

MICHAEL O LEARY ROTTE RYANAIR

De Palma sarebbe colpevole di aver suggerito al ministro Adolfo Urso il decreto che prevede, per abbassare i prezzi, limiti all’uso dell’algoritmo che calcola le tariffe e restringe la concorrenza. Il problema è che anche la reazione di Urso (“non ci faremo ricattare”) è inoffensiva visto che l’Italia è stretta tra l’inadeguatezza e l’inefficienza di Ita Airways, che perde sempre più quote di mercato, e il far west consentito alle low cost, in particolare a Ryanair. L’Italia è la vera “gallina dalle uova d’oro” del colosso di O’Leary: vale più del 35% del suo fatturato e più di un terzo del traffico movimentato.

 

Nel nostro Paese sono presenti decine di scali pubblici gestiti da enti locali e camere di commercio nati vuoti per dare prestigio alla politica del territorio e che costringevano la vecchia Alitalia (sussidiata dall’Iri prima e dal Tesoro dopo) a fare voli in perdita. Pur di sopravvivere, questi scali, attraverso sussidi mascherati, “pagano” le compagnie low cost per operare da loro. Ryanair è diventata il maggior beneficiario della generosità dei piccoli scali e ne ha colonizzati alcuni, in primis quello di Orio al Serio (Bergamo).

MICHAEL O LEARY

 

Con il pretesto di adottare tariffe scontate, il vettore irlandese si è da sempre distinto in comportamenti anti-sindacali. Nel nostro Paese ha basato la maggior parte dei suoi aerei, riuscendo a ottenere lauti sussidi dalle società aeroportuali sotto il nome di co-marketing, sotto il ricatto – quando necessario – di spostare i voli in un altro scalo.

 

L’Italia è il Paese con il maggior numero di aeroporti d’Europa, una quarantina, e questo non gioca a nostro favore. L’eccessiva frammentazione aeroportuale influisce pesantemente sulla produttività degli aeroporti. Questi ultimi, poi, per sopravvivere, debbono riconoscere alle low cost (Ryanair è in testa) un corrispettivo che varia tra 5 e 10 euro a passeggero, un altro sussidio mascherato a favore delle compagnie e a danno degli utenti. Il risultato è che il contributo al Pil del sistema aeroportuale è stimato pari a circa il 3,5% mentre a livello europeo siamo intorno al 4,1%.

michael o leary

 

Tutto questo con un apporto all’occupazione limitato rispetto ai sussidi pubblici e una occupazione a terra (handling) e lato volo mal retribuita e con tutele normative minime. In Italia Ryanair è stata sotto indagine per evasione fiscale e contributiva ma nonostante questo continua a colonizzare il Paese indisturbata e non sarà un decreto a risolvere lo stato di crisi del trasporto aereo italiano.

 

Il governo è stretto in un vicolo cieco: non può alzare la voce perché Ita non è in grado di costituire un’alternativa sul mercato domestico, che non ha nessuna intenzione di presidiare, e rischia contestazioni europee se i servizi della Commissione dovessero riscontrare che il decreto vìola il Regolamento UE 1008/2008 sui servizi aerei. 

 

MELONI URSO

(...)

giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...