antonio tajani giancarlo giorgetti

’STA MANOVRA È UN TETRIS: TOGLI ALLE BANCHE PER DARE ALLE IMPRESE – IL TESORO PUNTA A IMPORRE UN NUOVO CONTRIBUTO DI 400 MILIONI DI EURO A CARICO DI ISTITUTI BANCARI E ASSICURAZIONI, PER RIDURRE L'ALIQUOTA IRES ALLE AZIENDE CHE INVESTONO E ASSUMONO – L'ABI LA PRENDE MALE (“QUESTO GOVERNO NON TIENE CONTO DEL RUOLO DELLE BANCHE”), FORZA ITALIA MASTICA AMARO PERCHÉ LA MISURA COLPIREBBE ANCHE I BERLUSCONI (MEDIOLANUM) – TAJANI DEVE INGOIARE ANCHE IL RINVIO DEL TAGLIO DELL’IRPEF CHE GRAVA SUL CETO MEDIO…

1. BANCHE, UN PRELIEVO DI 400 MILIONI PER GLI SGRAVI FISCALI ALLE IMPRESE

Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

 

tajani giorgetti

Una lunga riunione nel pomeriggio con i relatori del disegno di legge di Bilancio e i capigruppo di maggioranza in commissione alla Camera, insieme al Ragioniere Generale dello Stato, Daria Perrotta, un incontro molto tecnico in mattinata con i rappresentanti delle banche e delle assicurazioni. Assente il ministro Giancarlo Giorgetti, a Bruxelles per l’Ecofin, è stato il vice dell’Economia, Maurizio Leo ad avviare il lavoro concreto per tradurre in testi normativi le proposte di modifica al disegno di legge di Bilancio concordate lunedì sera dal vertice di maggioranza.

 

I nuovi accordi, a cominciare dall’introduzione dell’Ires premiale per le imprese e dai meccanismi di copertura, con un nuovo contributo di 400 milioni di euro a carico di banche e assicurazioni, saranno messi nero su bianco tra oggi e domani, quando i primi testi del governo e dei relatori arriveranno in commissione. I tempi sono stretti, perché il testo è atteso nell’Aula di Montecitorio il 19 dicembre per poi essere inviato al Senato per la lettura finale.

 

DARIA PERROTTA

La maggioranza sembra aver ritrovato un buon clima, anche se sul prelievo a carico delle banche Forza Italia mostra qualche imbarazzo. «Aspettiamo la norma che il Mef sta preparando, pare che siano cifre modeste, ma sul principio non sono d’accordo, come non eravamo d’accordo in passato» ha detto il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli.

 

La notizia è stata appresa dalle banche e dalle compagnie assicurative con sorpresa e disappunto, anche se formalmente nessuno si esprime. «Esamino solo testi giuridici, che non ho visto e che non ci sono. Gli emendamenti che ci sono li abbiamo visti, altro non posso dire» ha replicato secco Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana […]

 

giancarlo giorgetti Antonio Patuelli

«Non mi sembra che questo governo non abbia tenuto conto del ruolo delle banche e del loro valore sociale. Potrebbe però esserci un piccolo sacrificio», anche grazie al buon andamento del sistema «certificato anche dalle agenzie di rating» ha detto il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Marco Osnato.

 

Trovato l’accordo, tutti i partiti di maggioranza ieri hanno rivendicato i loro successi. Forza Italia si intesta l’avvio dell’Ires premiale, lo stop ai revisori Mef nelle società che ricevono fondi pubblici, la detrazione per le scuole paritarie, l’esclusione della web tax per i piccoli editori online, i nuovi fondi per l’editoria, le norme per favorire la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese, il rifinanziamento (un miliardo in tre anni) del fondo per l’automotive.

 

I PALETTI DI GIORGIA MELONI A SALVINI E TAJANI- VIGNETTA DI ITALIA OGGI

Noi moderati rivendica la flat tax sugli straordinari degli infermieri, e il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi. Fratelli d’Italia è soddisfatta per l’ok all’aumento delle retribuzioni per gli specializzandi di Area sanitaria, lo sblocco del turn over nei comparti sicurezza, ricerca ed enti locali, la riduzione del 50% dei contributi per i nuovi artigiani e commercianti, il rifinanziamento della Zes.

 

La Lega porta a casa l’estensione della flat tax per chi ha anche un lavoro dipendente, e il ritorno della tassa sulle criptovalute al 26%.

 

2. MANOVRA, UN MILIARDO PER L'AUTO IL TAGLIO DELL'IRES FRA 3 E 4 PUNTI

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

 

antonio tajani

[...]  Ieri sono stati votati i primi quattro emendamenti all'articolo 2 del testo della legge di bilancio, tutte proposte delle opposizioni che sono state respinte.

 

Tra queste anche una modifica di Avs che prevedeva il canone Rai a 70 euro nelle aree montane e nei Comuni con meno di 5 mila abitanti. La Lega ha votato contro, archiviando la battaglia condotta al Senato sul decreto fiscale, un altro segnale che sembra confermare la tregua nella maggioranza.

 

Il piatto forte del menù di questa finanziaria è la riduzione dell'aliquota Ires – oggi è al 24% – alle imprese che investono e assumono. Al Mef sono in corso le proiezioni sui costi, il taglio sarà sicuramente di 3 punti, forse di 4.

 

Rinviato invece il calo dell'Irpef che grava sul ceto medio, aspettando il gettito del concordato, con buona pace di Forza Italia che sul tema aveva piantato la sua bandierina. Il segretario degli azzurri Antonio Tajani annuncia che per l'automotive «ci sarà circa un miliardo di euro». Quindi una dote maggiore rispetto ai 640 milioni di euro per il 2025 garantiti finora dal ministero delle Imprese. Saranno comunque risorse destinate alle aziende per sostenere la componentistica, l'innovazione e gli accordi di programma, non gli incentivi per l'acquisto.

 

[…]

 

giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

Ieri pomeriggio c'è stata una riunione tecnica al ministero dell'Economia con i relatori e il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani per fare il punto sul calendario dei lavori e sugli emendamenti. Il focus è sull'introduzione dell'Ires premiale rivolta alle imprese che fanno innovazione, formazione e che incrementano l'occupazione.

 

Servono circa 400 milioni, la Lega spinge per mettere le coperture in conto alle banche ma il contributo non è ancora stato deciso né quantificato, dovrebbe comunque essere meno pesante del previsto. No comment dell'Abi che aspetta i testi definitivi mentre il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fdi), parla di «un piccolo sacrificio». Paolo Barelli non ne fa un dramma: «È una cifra modesta, sul principio personalmente non sono d'accordo». […]

antonio tajani maurizio lupi assemblea nazionale di noi moderati foto lapresse

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?